martedì 30 luglio 2013

Noi siamo abitati da canzoni




La canzone della bambina portoghese 

E poi e poi gente viene qui e ti dice di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti sai vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote.
E tutti sai ti san dire come fare quali leggi rispettare quali regole osservare
qual è il vero vero e poi e poi tutti chiusi in tante celle
fanno a chi parla più forte per non dir che stelle morte fan paura.
Al caldo del sole al mare scendeva la bambina portoghese.
Non c'eran parole rumori soltanto come voci sorprese.
Il mare soltanto e il suo primo bikini amaranto
le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle. 
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare
o sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare
sentì che era un punto al limite di un continente
sentì che era un niente l'Atlantico immenso di fronte.
E in questo sentiva qualcosa di grande
che non riusciva a capire che non poteva intuire
che avrebbe spiegato se avesse capito lei e l'oceano infinito
ma il caldo l'avvolse si sentì svenire e si mise a dormire.
E fu solo del sole come di mani future restaron soltanto il mare e un bikini amaranto.
E poi e poi se ti scopri a ricordare
ti accorgerai che non te ne importa niente.
E capirai che una sera o una stagione
son come lampi luci accese e dopo spente.
E capirai che la vera ambiguità è la vita che viviamo
il qualcosa che chiamiamo esser uomini.
E poi e poi che quel vizio che ci ucciderà
non sarà fumare o bere ma il qualcosa che ti porti dentro cioè vivere.

giovedì 25 luglio 2013

ATTIMI CHE VALGONO UNA VITA

"Trascorriamo la vita sperando in un domani diverso che non verrà mai. Raduniamo denaro e case con il pensiero che un giorno tutte queste ricchezze ci serviranno per vivere meglio: lasciamo passare il tempo con la convinzione che tutto ciò diventi verità. Ma la verità è nel nostro presente e noi non ci accorgiamo di attimi che da soli valgono un'intera esistenza per il loro significato" 
da "Il fiume della vita " di Romano Battaglia


La mia recente vacanza a Capraia e in particolare le mie ultime letture, immersa in una natura in gran parte ancora incontaminata, che favorisce la meditazione, mi hanno permesso di capire e di sperimentare il valore e il significato di questo pensiero. 
Appena fuori dal porto e dall'abitato di quest'isola, percorrendo i suoi sentieri, sono riuscita per un po' ad estraniarmi dalle preoccupazioni quotidiane e a sentirmi in simbiosi con la sua natura, incantata non solo dai suoi panorami e dal suo meraviglioso mare, ma anche dai suoi profumi  e odori, dai suoi sapori, dai suoi silenzi, dai suoi rumori, dai suoi suoni, dai canti e dagli schiamazzi dei suoi uccelli, dalla sua luce e dalle sue ombre che cambiano nei diversi momenti della giornata, ma che qui sembrano irripetibili e sempre nuovi.
Qui ho ritrovato  il piacere di toccare, sfiorare, lisciare, accarezzare una roccia, un sasso, una foglia, di annusare e inebriarmi del profumo della sua vegetazione, di respirare a pieni polmoni l'aria frizzante e pulita del mattino che pizzica le narici e quella salmastra del mare in burrasca che si iufrange sugli scogli, di assaporare e gustare le sue erbe aromatiche, le sue bacche, le more e i suoi prodotti tipici, di ascoltare la risacca  e lo sciabordio delle onde, di contemplare e immaginare di vivere l'avventura di Robinson Crusoe, come da bambini, costruendo un capanno per ripararci dal sole, in un anfratto fra le rocce, con i legni disseminati in una caletta e di vedere ogni cosa, ogni animale, ogni fiore, ogni sasso, ogni grotta, ogni pianta, come se fosse la prima volta e l'ultima. Nessuna fotografia, con un unico scatto, riuscirà a fermare in tutte le sue sfaccettature questa realtà, che rimarrà un ricordo di una sequenza di attimi incancellabili solo nella mia mente e nel mio cuore.  

Gabriele nel capanno di Cala di Portovecchio 1 luglio 2013

Era la terza volta che venivamo nella cala di Portovecchio e già dalla prima, a giugno dell'anno scorso, avevamo trovato questo riparo improvvisato tra le rocce da qualcuno che, come noi, aveva  scelto la strada più lunga e più faticosa per raggiungerla e abbiamo avuto l'impressione che chi ci aveva preceduto avesse pensato anche a chi sarebbe arrivato qui dopo di lui, perché ci siamo sentiti come a casa nostra e abbiamo percepito come un tacito invito a rendere ancora più accogliente questo riparo da cui si gode una magnifica vista sulla cala e una fresca brezza anche nelle ore più calde. Perciò abbiamo aggiunto qualche bastone portato sulla spiaggia dalle burrasche per rinforzarne il tetto.
La seconda volta, a settembre, abbiamo sistemato su due piani le assi all'interno per poterci coricare e schiacciare un pisolino, ma l'ultima volta, quando siamo tornati quest'anno dopo 5 giorni  con il fratello di Gabriele abbiamo trovato addirittura una specie di veranda naturale che abbiamo cercato di rendere ancora più confortevole e sicura. 














Portovecchio Luigina e Gabriele relax 6 luglio 2013














Portovecchio Luigina e Pierfelice 6 luglio 2013      


Alla fine ci è sembrata più bella di un castello e mi è venuto da ridere pensando ai personaggi dell'isola dei famosi, sorvegliati da telecamere ed elicotteri nella loro finzione in un'isola dei Caraibi, mentre noi ci siamo sentiti liberi in quest'isola di casa nostra e in sintonia coi gabbiani che ci svolazzavano intorno, le lucertole che strisciavano curiose fra i cespugli fioriti di un rock garden naturale, in pace con la natura e solidali con chi ci ha preceduto e ci seguirà in questo angolo di Paradiso.



Il panorama della cala di Portovecchio che vedevamo dal "nostro" capanno

venerdì 19 luglio 2013

Finalmente!



La pista ciclabile Vello-Toline è stata finalmente riaperta, dopo tre anni di chiusura. È una delle ciclopedonali più belle del mondo, in provincia di Brescia, in riva al lago di Iseo. Il percorso è quello dell'antica strada sulla riva orientale del lago d'Iseo. 5 Km di pace, lago, gallerie e natura. Ve ne avevo già parlato in questi 2 post di 4 anni fa  ,corredati anche da 2 begli album di fotografie e dal video girato 2 anni prima da Gabriele, che oggi ha voluto filmare il percorso inverso che spero di rifare presto anch'io con lui, prima che qualche frana costringa ancora i solerti amministratori dei 2 comuni a chiuderla di nuovo, spendendo una cifra iperbolica per il suo ripristino, senza contare il danno ricevuto dalle attività commerciali e turistiche che ruotano attorno a questo suggestivo percorso. Per salvaguardarsi da responsabilità civili e penali pare abbiano reso obbligatorio anche per i pedoni indossare un caschetto antinfortunistico. Fra le altre novità, oltre ad aver eliminato la bella scultura fotografata nel mio post EQUILIBRI , forse per timore che i sassi  franassero in testa a qualche barcaiolo o pescatore di passaggio, chi percorrerà questa ciclopedonale sappia che lo farà a proprio rischio e pericolo :( ma credetemi: ne vale veramente la pena!


giovedì 11 luglio 2013

Anche dal pane bruciato una lezione d'amore e di vita


Questa dovrebbe essere la normalità, ma purtroppo nel mondo di oggi è diventata qualcosa di meritevole da segnalare e per questo la ripropongo qui, come spunto di riflessione per me e per chi mi leggerà, perché anche il pane bruciato possa regalarci un sorriso e una speranza.

" -Dopo un lungo e duro giorno di lavoro, mia mamma mise un piatto con salsicce e pane tostato, molto bruciato, davanti al mio papà.
-Ricordo che stavo aspettando che lo notasse… Nonostante mio padre lo avesse
notato, prese un pane tostato, sorrise a mia madre e mi chiese come era andata a scuola.
-Non ricordo cosa gli risposi, però mi ricordo il vederlo spalmare burro e marmellata sul pane tostato e mangiarlo tutto.
-Quando mi alzai da tavola, quella sera, ricordo aver sentito mia madre chiedere scusa a mio padre per il pane tostato molto bruciato. Mai dimenticherò quello che gli disse:

"Cara non preoccuparti, a volte mi piace il pane tostato un po' bruciato."
-Più tardi, quella sera, andai a dare il bacio della buona notte a mio padre e gli chiesi se veramente gli piaceva il pane tostato bruciato.
- Egli mi abbracciò e mi fece questa riflessione:

"La tua mamma ha avuto un giorno molto duro nel lavoro, è molto stanca, ed inoltre un pane tostato un po' bruciato non fa male a nessuno".
-La vita è piena di cose imperfette. Imparare ad accettare i difetti e decidere di apprezzare ognuna delle differenze degli altri, è una delle cose più importanti per creare una relazione sana e duratura.
-La comprensione e la tolleranza sono la base di ogni buona relazione.
-Sii più gentile di quanto ritieni necessario esserlo perchè tutte le persone, in questo momento, stanno lottando a qualche tipo di battaglia.
-Tutti abbiamo problemi e tutti stiamo imparando a vivere, ed è molto probabile che non ci basti una vita per imparare il necessario."

"Il viaggio verso la felicità non è diritto. 

*Esistono curve chiamate EQUIVOCI, 
*esistono semafori chiamati AMICI, 
*luci di posizione chiamate FAMIGLIA, 
e tutto si raggiunge se hai: 
- Una ruota di scorta chiamata DECISIONE, 
- un potente motore chiamato COMPRENSIONE, 
- una buona assicurazione chiamata FEDE, 
- abbondante combustible chiamato PAZIENZA, 
- e soprattutto un autista esperto chiamato AMORE!!!"
(Lin Yutang)