mercoledì 29 agosto 2012

Litigare è un’arte


La mia saggia amica Renata del blog Pensieri in libertà, che considero ormai la mamma che non ho più, ieri mi ha fatto dono di questa sua raccolta di riflessioni e pensieri, frutto dell'elaborazione di sue letture ed esperienze di vita, che condivido e in questo periodo si adattano molto bene alla situazione che stanno vivendo molte persone care, ma che anch'io ho vissuto e vivo ogni  giorno.
Ho avuto il permesso di postare qui questo suo dono, perché penso possano essere di aiuto e spunto di riflessione anche per altri.

"Litigare è un esercizio per l’intelligenza. Litigare è un’arte
Ci sono casi in cui basta un’inezia per far volare un piatto. Casi in cui, anche di fronte a piccoli, ma cocenti drammi, si evita di parlare e si adotta la tecnica del gelido distacco. E’ quest’ultimo caso il più pericoloso perché il rancore resta dentro di noi e genera solitudine. In fondo la lite violenta è pur sempre un mezzo, anche se esasperato, di comunicazione. Il dramma vero si delinea quando in una coppia diventa inutile parlare. Non verbalizzare il litigio significa non riconoscere il partner, in concreto “eliminarlo”. Un partner con cui non ci si confronta viene idealmente ucciso. In fondo il silenzio, la lite interiorizzata rappresenta la totale sfiducia nella possibilità di cambiare qualcosa. E’ la sottolineatura di un situazione deludente (ma irrinunciabile) che non ci si dà più la pena di analizzare e correggere. Bisognerebbe anzitutto e con amore, essere capaci di rinunciare a volere il nostro partner come lo sognavamo. Rispettarne invece, i bisogni e la personalità e coltivare il desiderio di scoprire le cause profonde delle incomprensioni evitando di fermarsi alle ragioni più comode e superficiali. Ciò per cui abbiamo, in silenzio, rinunciato a lottare potrebbe, senza il minimo fruscio, uscire definitivamente dalla nostra vita. Chiediamoci, ogni tanto : “E’ questo che vogliamo ?”. Se la risposta è no, ricordiamo che litigare è – anche - una prova d’amore".

Aggiungo solo questa massima del grande George Bernard Shaw  che ritengo la conclusione ideale alle riflessioni sull'argomento fatte con Renata 

Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo. (da Torniamo a Matusalemme)

Ho appena letto questa bella testimonianza della mia amica blogger Anna del blog Pensieri di ogni giorno che vi linko qui sotto

Oggi, ventinove anni da allora

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lunedì 13 agosto 2012

La regata del coccodrillo

Sabato 11 agosto il Circolo vela di Gargnano ha organizzato in collaborazione con l'AIL di Brescia il 3° appuntamento del Progetto Itaca di velaterapia. Lo skipper Luciano Galloni , uno dei suoi ideatori, ha avuto la simpatica idea di organizzare l'uscita come una gara a chi riuscisse per primo a scoprire  e fotografare su una parete rocciosa dopo la centrale elettrica, una stalattite a forma di coccodrillo. Noi forse siamo stati gli ultimi, ma Gabriele,malgrado una disavventura appena capitatagli, è riuscito a fotografarla benissimo e a far conoscere una bellezza sconosciuta ai più del nostro bellissimo lago.Potrete vederel'album della regata cliccando QUI



lunedì 6 agosto 2012

Senza crisi non ci sono sfide

In questo periodo di crisi che bene o male ci coinvolge tutti e spesso stravolge anche affetti e dinamiche di coppia e familiari, ho trovato grande conforto  e motivo di speranza anche per le persone a me più care che attraversano un periodo difficile della loro vita, da una profonda riflessione scritta da Albert Einstein nel 1931, nel pieno di una delle più drammatiche crisi dell’Occidente, crisi che, irrisolta, avrebbe condotto a successivi drammatici eventi.
 

Affermava il grande Albert Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorgono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere 'superato'. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. Albert Einstein (tratto da Il mondo come io lo vedo, 1931)”.