martedì 29 aprile 2008
3° GRUPPO DI NOMINATION DEL PREMIO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE
Stella mi ha gentilmente nominato in un suo meme. Io in cambio le do il PREMIO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE per la sua gentilezza d'animo e perché il suo blog è pieno di stimoli alla riflessione che mi fanno stare bene e da lei ho incontrato tante persone interessanti. Spero solo che non me ne voglia se ho spezzato la catena.
Lo assegno anche a Giovanna, appena scoperta, che del suo blog ha fatto un utile strumento didattico per rendere la materia che insegna più viva e interessante e perché è un vulcano di idee e... perché no?.. rende onore alla sua terra, la Sardegna che adoro come il suo conterraneo
Mat
che non ha bisogno del mio premio per essere conosciuto, ma perché mi ha insegnato a migliorare il mio blog, è un ragazzo molto aperto ed impegnato oltre che divertente. Il che non guasta di questi tempi.
venerdì 25 aprile 2008
PRIMO: VOLERSI BENE
Questo articolo fa parte di una raccolta di documenti e scritti dal titolo “ Brescia Ribelle 1943-1945”, donata agli scolari delle quinte classi elementari ed agli studenti delle scuole medie cittadine in occasione del 25° anniversario della Liberazione.
Le idee che esprime mi sembrano ancora molto attuali, anche se non siamo reduci da una drammatica guerra, ma semplicemente da un’aspra campagna elettorale, penso che proprio ora sia necessario, vincitori e vinti, rimboccarci tutti le maniche per ridare dignità al nostro paese.
“La parola d’ordine è lavorare, ricostruire, anche con mezzi d’occasione, senza aspettare sempre l’imbeccata del Governo, che ha mezzi e possibilità limitatissimi. Ma al di sopra di ogni altra ricostruzione occorre far rinascere nel cuore degli Italiani l’amore, la stima e il rispetto reciproco. E’ necessario colpire con severità i responsabili delle rovine della Patria, ma non si deve trasformare l’opera di giustizia in una trama di vendette, né tanto meno in un assalto ai posti di privilegio. E occorre abituarsi, riabituarsi a vedere in ogni Italiano un fratello.”
lunedì 21 aprile 2008
L'INVIDIA
Alla base dell'invidia c'è, generalmente, la disistima e l'incapacità di vedere le cose e gli altri prescindendo da se stessi: in questo senso, si può affermare che l'invidioso è generalmente frustrato, egocentrico, capace di rapportarsi agli altri esclusivamente in modo competitivo. L'invidioso assume spesso atteggiamenti e comportamenti ben precisi e, quindi, riconoscibili. Tra i più tipici comportamenti dell'invidioso c'è il disprezzo dell'oggetto o della persona invidiata. L'invidioso può rivolgere la propria invidia anche verso presunte doti possedute dall'invidiato, in tali casi, egli reagisce tentando di disprezzare l'invidiato, perché ai suoi occhi questo è colpevole di evidenziare ciò che l'invidioso non ha. In un certo senso, è come se si sentisse sminuito dall'esistenza dell'invidiato e, in qualche modo, danneggiato da questo.
L'invidia può provocare uno stato di profonda prostrazione: in taluni casi, l'invidioso può assumere comportamenti molto aggressivi e il tentativo di sminuire l'invidiato può raggiungere toni esasperati, arrivando anche al pubblico disprezzo e alla pubblica derisione, come a dire: "io sto male per colpa tua, perché tu metti in luce la mia inferiorità; allora devo assolutamente evidenziare le tue mancanze, i tuoi difetti, facendoti sentire ridicolo: farò in modo che anche tu soffra....
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
venerdì 18 aprile 2008
OGGI SPOSI: 19 aprile 1976
bemolle Magg - K449 - Allegro vivace 8 min 56 sec.mp3 . Avevo anche quelle originali della cerimonia ma il montaggio per me è un'impresa titanica e Gabriele ha detto che me lo potrà fare solo il 3° anno che sarà in pensione.... se non morirà sui banchi di scuola (sob)
mercoledì 16 aprile 2008
SCUOTERE LA TERRA
Ho ricevuto questo testo come PPS da un amico e lo voglio dedicare a chi, come me, sta attraversando un periodo molto difficile della sua vita perché trovi la forza di reagire alle avversità e alle delusioni da cui si sente sopraffatto.
Un giorno il cavallo di un contadino cadde in un pozzo.
Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le proprie forze.
Per molte ore l'animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare.
Finalmente il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo era ormai secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera.
Così non valeva la pena di sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo.
Allora chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero ad interrare vivo il cavallo.
Ciascuno prese una pala e cominciò a gettare terra dentro al pozzo.
Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e pianse disperatamente.
Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò.
Il contadino guardò in fondo al pozzo e con grande meraviglia vide che il cavallo scuoteva dalla schiena ogni palata di terra che cadeva, salendo sul suolo che cresceva.
Così, in breve, tutti videro come il cavallo arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra al bordo ed uscire da lì, trottando felice.
La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra.
Soprattutto se tu sei già dentro ad un pozzo.
Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa.
Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima.
Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci diamo per vinti.
Adoperiamo la terra che ci tirano per fare, ogni volta, un passo verso l'alto!
Morale:
§ Libera il cuore dall'odio
§ Semplifica la tua vita
§ Dà in misura maggiore e coltiva meno aspettative
§ Ama di più ed accetta la terra che ti tirano poiché questa può essere la soluzione e non il problema
domenica 13 aprile 2008
domenica 6 aprile 2008
LA FELICITÀ
Alla ricerca della felicità
Sentivo le voci dei pochi, intraprendenti bagnanti, sussurrare, per non violare l’armonia perfetta, per integrarsi con l’eterno suono della risacca, inventata, com’è dalle lente onde che fingono di rincorrersi e che, pigre, si infrangono sulla battigia. Avvertivo sulla pelle il fremito lieve del vento,che premuroso, tentava di sciogliere la calura.
martedì 1 aprile 2008
A LUCIGNOLO CHE CHIEDE: "DITEMI COS’E’ UN BLOG"
Qui di seguito invece ti dico come ci sono arrivata io e cosa significa per me.
Anch'io, come Janas, ho avuto dei precedenti importanti prima di approdare al mondo dei blog: i miei diari scolastici. Ci scrivevo di tutto: appunti, pensieri, impressioni, espressioni di gioia e di entusiasmo per libri, film,cantanti, le piccole cose della vita, ma soprattutto di ribellione verso genitori, insegnanti, ingiustizie e soprusi..I compiti e le lezioni erano una cosa secondaria, relegati in un angolino: un dovere e un promemoria spesso inutile.
Ci incollavo foto, trascrivevo poesie, testi di canzoni, barzellette, slogan ( sono una pre-sessantottina) disegnavo caricature, stemmi, bandiere e lo scambiavo con quello delle amiche e compagne per scrivere i commenti sui prof, sui nostri flirt, le nostre domeniche, le gite e condividere le nostre paure e speranze di adolescenti. Non ho mai scritto niente invece su quei diari col lucchetto che ogni tanto qualcuno mi regalava, ma di cui perdevo sistematicamente la chiave. Perché chi scrive un diario, a mio parere, non lo scrive mai solo per se stesso, ma coltiva sempre la speranza che prima o poi lo legga qualcuno.
Ne conservo alcuni che rileggo ogni tanto con piacere e con un sorriso di compiacimento e un pizzico di nostalgia.
Poi, finita la scuola, son passata alla corrispondenza fitta con le amiche e gli amici del cuore poi col mio grande ed unico amore. Quindi, con l'avvento di internet a quella più rapida via mail.
Prima del blog ho fatto l'esperienza dei newsgroup e dei forum, soprattutto di finanza, in cui ci sono delle sezioni, dove, a borsa chiusa, si parla un po' di tutto: una sorta di Arena, di Bar dello sport per ritrovarsi fra amici che hanno altri interessi in comune oltre la borsa e per sfogare i malumori accumulati durante la giornata.
Selezionando gli amici qui conosciuti, sono approdata alle chat, ma anche queste mi andavano un po' strette. Tutti gli argomenti restavano solo accennati, sfiorati e la fretta dava adito a fraintendimenti che spesso hanno rovinato quelle che ritenevo delle belle amicizie e ne son rimasta un po’ delusa.
Ho scoperto il mondo dei blog leggendo un bellissimo post in quello della mia ventenne nipote, su Studenti.it, dedicato alla morte della sua cagnetta, che mi ha molto commossa e mi ha rivelato una ragazza diversa e sensibile e molto migliore di quella che credevo di conoscere.
Tuttavia lì mi sentivo un po’ fuori posto, vista la mia non più verde età, anche se studenti si rimane sempre un po’ dentro.
Così pungolata dalla mia dolce metà, che già ne aveva due e stava guidando i primi passi come blogger di una cara amica, ho deciso di crearmi il mio blog. Jasna e Janas poi hanno fatto il resto per togliermi dal mio guscio.
Anche se mi piace molto scrivere sul mio, tempo permettendo, come se fosse il diario della mia seconda giovinezza, mi piace scorazzare fra gli altri blog e dire la mia, ma soprattutto imparare e condividere un sacco di cose, per migliorarmi e magari aiutare gli altri a farlo. All’inizio avevo messo la moderazione, ma questo toglieva immediatezza e spontaneità, come il lucchetto di quei diari che tanto ho detestato da adolescente.
Come te Lucignolo, lo considero uno spazio libero anche alle critiche, purché siano costruttive, senza regole scritte se non quelle della buona educazione e del rispetto reciproco. Diffido delle lodi sperticate e non motivate, spesso stucchevoli e poco sincere.
Era nato come salotto per legare vecchie amicizie. Ci ho sofferto per non essere stata capita e invece ne ho strette di nuove inattese, molto stimolanti, appaganti e coinvolgenti . Molti di voi mi sembra di conoscerli da sempre. Perciò grazie Lucignolo! Grazie amici blogger! La mia porta è sempre aperta.