giovedì 18 marzo 2010

18 Marzo 1968...

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l'altro, l'inadeguatezza del PIL (Prodotto Interno Lordo) come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.
Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

Ecco la traduzione italiana del testo:


" Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani"



Trovo questo discorso ancora molto attuale, non solo riferito all'America, ma anche al nostro Paese e al mondo intero.


Come era prevedibile, troppe sono state le aspettative economiche legate all'elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti. Obama purtroppo non è il Messia.
Non ha potuto sistemare l’economia mondiale d’un tratto, né educare le banche a non concedere mutui facili. Non può spiegare come, quando e dove investire i propri soldi. Non può fermare la crisi finanziaria. Non può bloccare il prezzo del petrolio. Non potrà dichiararsi estraneo a qualsiasi guerra. Insomma, non può fare i miracoli. Il mondo si attendeva prodigi da lui, come se avesse una bacchetta magica. All’inizio ha sì portato euforia nelle Borse, ma ora la realtà è tornata durissima.
Se ciascuno di noi non ritornerà a credere e a misurare quali siano i veri valori della vita che la rendono veramente degna di essere vissuta e non imparerà a non pensare solo al proprio tornaconto, nessun Obama, per quanto ben intenzionato, riuscirà a risolvere i problemi della Terra e a farci sentire orgogliosi di essere cittadini del MONDO.
E magari, quando ci vien voglia di lamentarci, parafrasando una famosa frase di un altro Kennedy, chiediamoci più spesso non cosa possa fare il nostro paese per noi, ma cosa possa fare ciascuno di noi per il nostro paese.

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato
quando l'ultimo albero sarà abbattuto
quando l'ultimo animale sarà ucciso
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
Profezia Creek.

domenica 14 marzo 2010

Riflessioni di un educatore

Vi voglio segnalare le amare riflessioni di un insegnante sulla scuola attuale che potrete leggere nel post "Perché la nostra scuola è finita" nel suo blog Educazione tecnica: scuola e cultura. E' un'analisi lucida ed approfondita che cerca di sviscerare le cause del fenomeno con una buona dose di autocritica, che vi consiglio di leggere e meditare perché siamo tutti coinvolti.

mercoledì 10 marzo 2010

31 anni fa ...

10 marzo 1979

Cercavo tra i ricordi della tua nascita qualche cosa che oggi ti avrebbe fatto sorridere e ho trovato questa bellissima poesia regalatami da una persona cara il giorno che sono diventata mamma.
Ora che anche tu hai provato la gioia di diventare genitore, credo che la potrai apprezzare.

ALL'ORIGINE DEL SUO FUTURO

All'origine del suo futuro
il bambino impara ciò che vive

Se vive nel rimprovero
diverrà intransigente

Se vive nell'ostilità
diverrà aggressivo

Se vive nella derisione
diverrà un timido

Se vive nel rifiuto
diverrà uno sfiduciato

Se vive nella serenità
diverrà più equilibrato

Se vive nell'incoraggiamento
diverrà un intraprendente

Se vive nell'apprezzamento
diverrà più comprensivo

Se vive nella lealtà
Diverrà più giusto

Se vive nella chiarezza
diverrà più fiducioso

Se vive nella stima
diverrà più sicuro di sè

Se vive nell'amicizia
diverrà veramente
AMICO PER IL SUO MONDO


Ho cercato di mettere in pratica questi insegnamenti. Forse non sempre ci sono riuscita, ma il risultato finale mi sembra molto soddisfacente, perciò ti auguro un FELICE COMPLEANNO MICHELE e di poter affrontare gli anni a venire con serenità e amore per la tua bella famiglia.

lunedì 8 marzo 2010

W LE DONNE DEL MIO BLOG

Vabbé che è sempre la nostra festa, ma questa volta voglio dire un GRAZIE particolare alle donne blogger che accompagnano il mio cammino in questo blog fin da quando è nato, a quelle che si sono perse per strada, a quelle che sono appena arrivate, a quelle più assidue e a quelle meno, perché tutte, oltre a lasciare una traccia scritta della loro presenza, l'hanno lasciata soprattutto nel mio cuore e nella mia mente, con il loro esempio, il loro sorriso, il loro coraggio, la loro simpatia, l'incoraggiamento, l'approvazione, ma anche la critica costruttiva, l'amicizia e l'affetto. Dedico loro questo piccolo album fotografico con le foto prese dai loro interessanti blog, dove è stato possibile, come per comprenderle tutte in un abbraccio virtuale.


sabato 6 marzo 2010

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

E non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere aggiungo io. Ma mi chiedo: "Serve ancora protestare così come abbiamo fatto oggi a Brescia quando l'obbiettivo della protesta ha chiuso da tempo orecchie, occhi e ..borsa per i cittadini meno abbienti e si vanta di aprirli per chi non ne avrebbe bisogno, come la Regione Lombardia, Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi?
Vi chiedo solo di cliccare sul link sotto la fotografia e di leggere attentamente la disparità di trattamento che la Regione Lombardia riserva alle scuole pubbliche e a quelle cosiddette paritarie e poi di trarre le vostre conclusioni




P.S Per vedere le foto della manifestazione sfogliate la slideshow dopo aver cliccato su questo link Manifestazione a Brescia per una Buona scuola Pubblica