lunedì 25 febbraio 2013

Le persone non si dimenticano

Non so se siano le parole di una sua canzone o di un suo romanzo, ma le sento mie e le dedico alle persone a me più care:

“Io penso che le persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere.
Le persone non si dimenticano. Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita. Ci sono persone che hanno tirato fuori il meglio di me, eppure adesso tra noi, c’è solamente un semplice “ciao”. […] Ci sono persone che: nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vita…mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. E, anche se oggi tra noi resta solamente un sorriso o un semplice ciao, faranno per sempre parte della mia vita. Io non dimentico NESSUNO. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta la mia vita. Perché se lo hanno fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con loro prima di andare avanti.”

(Luciano Ligabue)


mercoledì 20 febbraio 2013

"Don Chisciotte" - ( Francesco Guccini )

Trovo il testo di questa canzone quanto mai attuale

venerdì 15 febbraio 2013

Mi piace ricordarti così

Un anno fa, mentra la mia città era in festa per i Patroni S.Faustino e Giovita, tu ti spegnevi in un letto d'ospedale, dopo 15 giorni di agonia, ma a me piace ricordarti così, col tuo dolce sorriso di una giovane mamma in attesa della mia nascita. Sono sicura che ovunque tu sia continuerai a vegliare su di noi  e a darci il coraggio di cui abbiamo bisogno per reagire alle avversità della vita come hai fatto tu.

domenica 10 febbraio 2013

Il tango bella metafora della vita

Qualche giorno fa ho ricevuto dall'amica blogger Rirì il link di questo bellissimo video che oltre ad avermi affascinato e commosso per il suo significato simbolico, ha risvegliato in me lontani ricordi.


 


Infatti, per qualche minuto, mi sono sentita come la piccola Georgina, fra il mio papà, esperto ballerino di tango argentino e la mia mamma che, per amore, lo aveva imparato e ....dalla loro passione ...sono nata io.
Tutto ciò ha stimolato la mia ricerca e riflessione sulle interessanti analogie che ci sono fra questo ballo, diventato recentemente patrimonio dell'umanità, la vita e l'amore in generale e il rapporto di coppia in particolare.
Nel tango, come in amore, la passione non basta: entrambe, come ogni altra arte, vanno affinate ed  esercitate e in esse uomo e donna hanno passi e ruoli diversi, ma ugualmente importanti.
L’uomo conduce ed esalta la femminilità della donna  che segue i suoi passi al meglio, ma pochi  riconoscono la bravura di chi conduce la danza.
Anche nella vita, l’uomo è al servizio della donna e della famiglia per garantire cura e sicurezza alla nuova creatura di cui la donna è portatrice. Quando quest’intesa riesce si attua la magia: tutto fluisce e funziona in maniera armoniosa e anche chi guarda percepisce la bellezza unica e irripetibile della danza.Un tango dura qualche minuto, ma in quel breve tempo si possono individuare molte delle dinamiche di coppia che mettiamo in atto nella vita.
Per incontrare l’altro in amore come nel tango, bisogna per prima cosa saper stare con se stessi, esprimendosi ciascuno nel proprio femminile o nel proprio maschile, dare attenzione e ascoltare l’altro per andare nella stessa direzione.Qualche volta si possono sbagliare i passi ed essere fuori tempo, ma  l'importante è metterci l'impegno e la voglia per rientrare in sintonia col partner.

Oggi alle giovani coppie risulta più difficile di un tempo e  la tentazione di desistere è sempre dietro l'angolo, spesso per eccessiva o scarsa considerazione di se stessi e incapacità di adeguarsi ai cambiamenti, E allora succede come nella pista da ballo che la disarmonia di una coppia crea problemi anche a quelle che ballano loro accanto.

venerdì 1 febbraio 2013

Sui figli

Per rinfrescare la memoria a me e a qualcun altro/a

Ed una donna che stringeva un bimbo al petto disse:
"Parlaci dei figli".
Ed egli disse:
"I vostri figli  non sono i vostri figli.
Essi sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa.
Essi arrivano per mezzo di voi, ma non da voi,
e sebbene siano con voi, non vi appartengono già più.

Potete donare loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché essi posseggono i loro pensieri.

Potete dare una casa ai loro corpi, ma non alle loro anime,
Perché le loro anime hanno dimora nella casa del domani,
che voi nemmeno in sogno potete visitare.

Potete sforzarvi di farvi simili a loro,
ma non pretendete di renderli simili a voi.
Poiché la vita non va all'indietro,,néindugia su ciò che è stato.

Voi siete gli archi da cui i vostri figli, frecce viventi, vengono scoccati.
L'Arciere vede il bersaglio in vista dell'infinito e tende voi
con la sua forza affinché le sue frecce vadano veloci e lontano.

Fate sì che il vostro tendersi nelle mani dell'arciere sia per la felicità;
poiché egli tanto ama la freccia che vola via, quanto l'arco che se ne sta.

( Kahlil Gibran da " Il profeta")