giovedì 24 maggio 2012

NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE


In questo periodo ci sono problemi e fatti gravi da commentare e ricordare, degni di un post, di un pensiero, di una poesia o altro, tuttavia preferisco oggi, attraverso alcune esperienze personali, contribuire a mettere in luce quello che c'è ancora di positivo in questo nostro paese, dove da tempo lo sport nazionale è diventato il tiro al piccione di volta in volta verso una diversa categoria di lavoratori, ritenuta responsabile dell'attuale crisi.
In questi ultimi mesi ho dovuto sbrigare parecchie noiose e costose pratiche burocratiche, nei confronti delle quali in passato ho sempre provato una certa avversione, che, involontariamente, riversavo sulle persone con cui avevo a che fare. Costoro, percependo probabilmente questo mio atteggiamento ostile e prevenuto nei loro confronti, reagivano di conseguenza, complicando ulteriormente il disbrigo rapido della pratica e aumentando la mia insofferenza nei loro confronti.
Così ho deciso di adottare un diverso approccio nei confronti delle persone con cui avevo a che fare, sforzandomi di cogliere il loro aspetto umano insieme a quello professionale e così ho scoperto di aver avuto la fortuna di imbattermi in gente molto efficiente, che svolgeva con particolare passione e scrupolo il suo lavoro e perciò mi sento in dovere di ringraziarle per aver reso meno sgradevoli le mie incombenze, aggiungendo spesso un sorriso e andando al di là dei loro compiti.
Comincio con Daniela e Giuliana, titolari dell'impresa di pompe funebri, che si sono occupate non solo del funerale della mia mamma, ma anche di risolvere al meglio e con grande onestà e buon senso, alcuni antipatici inconvenienti, non propriamente di loro competenza.
Continuo con l'elogio di Chiara del CAAF che sta seguendo la pratica di successione, con grande professionalità, umanità, senso di responsabilità e collaborazione, ma soprattutto umiltà, prodiga di utili consigli, che stanno rendendo più sopportabili le lungaggini inevitabili relative alla pratica.
L'odiosa imposta dell'IMU è stata resa più chiara, semplice, veloce e più sopportabile il suo pagamento, grazie alla disponibilità, efficienza, preparazione, pazienza, ma soprattutto alla gentilezza di Antonella del comune di Flero e di tutte le impiegate dell'Ufficio IMU del Comune di Brescia, che smaltiscono ogni giorno in un batter d'occhio code interminabili di utenti.
Sento infine il dovere di riservare un ringraziamento particolare al personale infermieristico e medico dell'Ospedale Civile di Brescia presso il quale mi sono recata a fare gli esami per l'ultimo controllo semestrale nel Day Hospital del reparto di Oncologia e l'operazione per la rimozione del PORT in 2a Chirurgia, che mi hanno fatto sentire a mio agio, annullando i miei timori della vigilia e trasmettendomi sempre fiducia e speranza non solo con la loro professionalità.
Qualcuno potrà dire che tutte queste persone hanno fatto semplicemente il loro dovere, ma io credo che ci abbiano messo qualcosa di più: l'amore per il loro lavoro e il rispetto per il prossimo.
Queste persone e tante altre che svolgono con coscienza e passione il loro lavoro senza clamori e con grande umiltà, hanno capito che siamo tutti sulla stessa barca non per cercare di salvarci a scapito degli altri, ma per salvarci insieme, dando ciascuno il meglio di sé, per poter credere e far credere in un futuro migliore.

sabato 12 maggio 2012

Per le mamme che non ci sono più


Una mamma non muore mai, resta nei ricordi dei propri figli, di tutti quelli che l'hanno amata e in ciò che credono di avere dimenticato.

da Laura Tangorra





La mia mamma prima che fosse mia madre, a 16 anni, con la sua adorata sorella Giulia (a sinistra) che ha raccolto il suo ultimo respiro. Ho trovato questa fotografia sfogliando l'album con cui avevo ricostruito la storia della mia famiglia, attraverso vecchie foto sparse, custodite da mia nonna, in una vecchia scatola di latta.                                                                                                                                                         
Non ricordavo quasi più di averla vista e nel rivederla ho provato una strana sensazione, come quella che Ferdinando Camon, descrive nel suo libro "Un altare per la madre"


....... 
E' come se uno, non ancora nato, 
 
passasse per la strada e un altro gli dicesse: 
"Ecco, tu nascerai da questa signora, complimenti",
e lo lasciasse lì a guardare la sua futura madre, 
che sarà sua madre, ma per ora è una donna 
come tutte le altre, se la perde di vista non la ritrova più. 



Ma io l'ho ritrovata nel suo sorriso, rimasto immutato nel tempo, malgrado le dure prove della sua vita, che renderà meno triste la mia senza di lei.