giovedì 25 aprile 2013

25 APRILE 1945- 2013 : per non dimenticare





Questa è la copertina del volume rilegato e cartonato di ben 138 pagine del 25 aprile 1966. Pubblicato dall'Amministrazione Comunale di Brescia, guidata dal sindaco Bruno Boni come dono "a tutti gli scolari delle classi quinte elementari". Da oggi mio marito Gabriele lo renderà disponibile in formato PDF da scaricare qui
http://www.brescialeonessa.it/brescia-ribelle-1943-1945.pdf
 

L'idea gli è nata dalla riflessione che ha pubblicato in uno dei suoi blog che potrete leggere cliccando su questo link : http://www.parolevento.it/2013/04/memorie-cancellate-e-ritorno-dellera.html  

BUON 25 APRILE A TUTTI CON L'AUGURIO CHE SIA L'INIZIO DI UNA NUOVA RINASCITA DEL NOSTRO PAESE! PER NOI IL 25 APRILE NON è MORTO!   



Questo è il fratello maggiore della mia mamma, dal quale ho preso il nome, ucciso a soli 20 anni, nel 1944, per essersi rifiutato di arruolarsi nelle brigate fasciste dopo l'armistizio,  ed essere fuggito, prima di essere caricato sul treno che da Verona lo avrebbe portato in uno dei campi di sterminio nazisti, per unirsi a un gruppo di partigiani, mentre attraversava a nuoto un canale nei pressi di Ferrara. Solo dopo molto tempo il mio nonno  materno riuscì a sapere da uno dei suoi compagni di fuga, dove erano sepolti i suoi resti. Oltre al nome, da lui ho ereditato l'amore per il canto, la bella musica, la libertà, il mio Paese, la mia famiglia e il rifiuto di ogni sopruso  ed ingiustizia.

mercoledì 24 aprile 2013

Un saluto a chi non c'è più

Ciao Elvira! Ieri le tue sofferenze sono finite. Mi addolora non aver potuto essere vicina a te e a chi ti voleva bene nei giorni peggiori del male che ti ha portato via. 
Mi piace ricordarti così, col tuo bel sorriso pieno di speranza, di un'amica, più che di una parente acquisita, quando, solo a parlarti di Francesca ed Alessandro, ti si illuminavano gli occhi di gioia, come una bambina e sapevi trovare parole di incoraggiamento per tutti, malgrado la tua vita non sia stata delle più felici e scarna di soddisfazioni. 
Spero che dove sei ora continuerai a sorriderci, a vegliare su di noi e a guidare il nostro cammino, finché un giorno forse ci potremo incontrare con tutti coloro che non ci sono più Molte persone entreranno ed usciranno ancora dalla mia vita, ma soltanto quelle semplici, sincere e buone come te lasceranno impronte nel mio cuore come le hai lasciate tu.


giovedì 11 aprile 2013

I figli sono come aquiloni

I figli sono come gli aquiloni;
Insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo;
Insegnerai a sognare ma non  sogneranno il tuo sogno;
Insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita.
Ma in ogni volo,in ogni sogno e in ogni vita
Rimarrà per sempre
l’impronta dell’insegnamento ricevuto..
(Madre Teresa di Calcutta)








"I figli sono come aquiloni,
Passi la vita a cercare di farli alzare d
a terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato.
Come gli aquiloni finiscono a terra
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri,
presto impareranno a volare.
Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne
e a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno l'aquilone si allontana sempre di più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura spezzi il filo
che vi unisce e si innalzi,
com'è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito".

(Erma Bombeck)

A tutti gli aquiloni che nella loro vita hanno provato la paura e la gioia di spiccare il volo,  
a quelli che, dopo un breve volo, si sono impigliati  fra i rami di un albero, 
o, per un vuoto d'aria, si sono schiantati a terra
e hanno conosciuto  il dolore e la vergogna del fallimento, 
ma subito dopo hanno sentito il desiderio di riprovarc a volare

domenica 7 aprile 2013

Solo per oggi

Ieri ho letto su FB una toccante e semplice preghiera di Papa Giovanni XXIII, postata dalla mia amica Ornella, una specie di decalogo della quotidianità che cercherò di mettere in pratica ..almeno per oggi  e per tutti i giorni che ne sarò capace:


1. Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta
2. Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto, vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non pretenderò di migliorare o disciplinare alcuno, tranne me stessa.
3. Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stata creata per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
4. Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.
5. Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche buona lettura, ricordando che, come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell'anima.
6. Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
7. Solo per oggi mi farò un programma che forse non riuscirà a puntino, ma lo farò e mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
8. Solo per oggi crederò fermamente, nonostante le apparenze, che Qualcuno lassù si occupa di me come se nessun altro esistesse al mondo.
9. Solo per oggi farò almeno una cosa che non desidero fare, e, se mi sentirò offesa nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
10. Solo per oggi non avrò timori, in modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.

Posso ben fare per dodici ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.
Basta a ciascun giorno il suo affanno.

Un omaggio ad Ornella, a ricordo della nascita della nostra amicizia.

Armonia di fiori tra le rocce vulcaniche di Sissi (Creta)

lunedì 1 aprile 2013

Rifiutare di stare dalla parte del carnefice

Incredibile testo trovato nel romanzo "La Peste" di A. Camus


 "Quand’ero giovane, vivevo pensando di essere innocente, vale a dire che non pensavo affatto. Non sono il tipo del tormentato, sono partito col piede giusto. Tutto mi riusciva bene, ero intelligente, avevo successo con le donne, e se avevo qualche inquietudine, passava come era venuta
Sì, ho continuato ad avere vergogna, e ho capito che tutti eravamo nella peste; e ho perduto la pace. Ancor oggi la cerco, tentando di comprendere tutti e di non essere nemico mortale di nessuno. So soltanto che bisogna fare il necessario per non essere più un appestato, e che questo soltanto ci può fare sperare nella pace, o, in mancanza di questa, in una buona morte. Questo solo può dare sollievo agli uomini, e, se non salvarli, almeno far loro il minor male possibile, persino, talvolta, un po’ di bene.
Ecco perché ho deciso di rifiutare tutto quello che, direttamente o indirettamente, con motivazioni buone o cattive, fa morire o giustifica che si faccia morire.
Da quel momento so che non valgo più nulla per questo mondo e che da quando ho rinunciato a uccidere mi sono condannato a un esilio senza ritorno. Sono gli altri che faranno la storia. Dico soltanto che su questa terra ci sono carnefici e ci sono vittime; che per quanto è possibile bisogna rifiutare di stare con il carnefice. Ciò vi sembrerà un po’ troppo semplice; forse, ma so che tutto ciò è vero…

Avevo letto il romanzo "La Peste" di Camus da giovane, ma non ricordavo questo brano proposto come una delle letture nella prima Messa di Pasqua nella chiesa di S.Maria in Silva  Un messaggio forte e quanto mai attuale, di grande forza simbolica, aperto a un futuro di speranza per l'uomo moderno, che deve imparare a reagire al morbo della paura, dell'indifferenza, della violenza e dell'egoismo, che sta mortalmente infettando la nostra società, dell'impossibilità di trovare senso e giustificazione all'esistenza umana e al dolore che essa contiene. Esso riconosce che l'unica salvezza dalla disperazione può essere la solidarietà fra gli uomini; l'unica rivolta possibile è il rifiuto di portare altro male nel mondo e di fare di tutto per non stare dalla parte del carnefice