martedì 22 febbraio 2011

Pensiero del giorno

Non è quello che uno dice, o come lo dice,ciò che conta, ma quello che fa e come lo fa.
Da " Niente è per caso" di Richard Bach

martedì 15 febbraio 2011

Senza parole ....

La risposta è arrivata prima del previsto alla mobilitazione delle donne, proprio da mamma RAI. Vi segnalo questo post dal blog di Gabriele, che condivido, senza parole, perché umiliata come donna e come finanziatrice di queste trasmissioni spazzatura, attraverso il canone che pago regolarmente .


Donne nel fango, donne incatenate: sordido spettacolo televisivo

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando? 2a puntata a Brescia

Oggi la giornata grigia e con pioggia uggiosa e intermittente non invitava certo ad uscire e poi avevo  l'allettante prospettiva di vedere i miei nipotini che ci avevano invitato per la merenda, ma ho trovato il modo di poter  fare entrambe le cose e alle 14,45 in una pausa della pioggia ho inforcato la mia bici e via verso Largo Formentone, che i Bresciani conoscono con l'antico nome di Piazza Rovetta, un'area provvisoriamente libera da un obbrobrio edilizio, in attesa di un'altra struttura orrenda  e costosa, era già affollato da una moltitudine incredibile di gente che affluiva da 5 vie  con un ritmo crescente. Legata la bicicletta mi sono intrufolata in cerca di qualche volto conosciuto, dirigendomi verso il punto dove intravvedevo nuovi cartelloni colorati da fotografare come ieri.
La mia attenzione però è rimasta subito attirata dalla bellissima frase scritta su questo cartello che svettava in mezzo alla piazza.



L'incontro e la conversazione scaturita con Daniela, una simpatica e comunicativa giovane che accompagnava la ragazza che reggeva questo cartello, ha rappresentato concretamente il senso di questa frase e, a mio parere, anche della manifestazione di oggi, in cui si è creata una complicità fra donne.
Qui potete vedere altre foto della mia breve partecipazione




A ROMA invece: 


sabato 12 febbraio 2011

Se non ora quando? I puntata a Brescia




Questa fotografia è stata gentilmente concessa in uso da Francesco

Al link col suo nome potrete vedere tutte le altre bellissime fotografie
Chi è bravo a riconoscermi?

Qualcuno ci aveva sottovalutate: si aspettava uno sparuto manipolo di femministe esaltate. Invece oggi, ancora prima delle 15, il presidio di Corso Zanardelli, cuore di Brescia, era affollato da numerose donne di ogni età, estrazione sociale, razza, religione, sole o accompagnate da uomini amici, da figli, tutte rigorosamente senza bandiere di partito o sindacato, con numerosi cartelli per dire la loro ed ascoltare oratrici estemporanee, con in mano tanti palloncini bianchi a simboleggiare la loro "indipendenza". 
Il presidio aveva lo scopo di preparare la manifestazione di domani e di permettere a chi non potrà partecipare di poter dire ugualmente: " Io c'ero".
Per me è stato emozionante incontrare e incrociare volti noti e sconosciuti, tutti belli e puliti, con una luce nuova negli occhi di speranza e di gioia di ritrovarsi. 
A loro e alle amiche blogger dedico questo album di istantanee con cui ho potuto cogliere solo un campione di quella che mi auguro sia solo la premessa di un grande cambiamento e presa di coscienza. 
A quel vecchio che in modo sprezzante ci ha apostrofato dicendo  che eravamo tutte brutte e vecchie rispondo: " Ta sarét bel e zuen té" (Sarai bello e giovane tu) :-) 
Alle donne bresciane appuntamento a domani dalle 15 alle 18 in Largo Formentone = Piazza Rovetta.



giovedì 10 febbraio 2011

Se non ora quando?

13 febbraio 2011 Giornata Nazionale di Mobilitazione delle Donne
Per firmare la petizione e aderire all'iniziativa nella vostra città  cliccate sulla didascalia sotto la locandina 
Se non ora quando?


A BRESCIA – 12 febbraio ore 15.00-18.00, Corso Zanardelli (cinema Crocera) presidio. 13 febbraio, ore 15.00-18.00, Largo Formentone/ Piazza Rovetta

Lo spot di Francesca Comencini con Angela Finocchiaro sulla giornata di mobilitazione del 13 febbraio.

domenica 6 febbraio 2011

La forza del sorriso di un bambino



Ti deludono le persone a cui hai dato troppa importanza, ma il sorriso di un bambino non ti delude mai.
Oggi l'ho sperimentato di nuovo, quando mi hai regalato il primo sorriso, per la prima volta da quando sei nato, e nonno Gabriele è riuscito ad immortalarlo dalla webcam.
Questo sorriso ha cambiato la mia giornata e accompagnato ogni mio pensiero ed ogni mio gesto. Mi ha restituito una sensazione interiore di benessere che negli ultimi giorni avevo perso. Mi sono ritrovata a sorridere da sola, ripensando a quel momento. Mi ha procurato una tale emozione che al solo poterla raccontare si rinnova.
E' stato un po' come incontrare me stessa bambina e riappropriarmi della spontaneità, dell'innocenza e del candore disinteressato dell'infanzia. Racchiuso nel tuo sorriso  mi è sembrato di vedere l'universo intero e tutte le cose belle della vita.

giovedì 3 febbraio 2011

Una figlia davanti alla morte della madre

Durante la stesura del suo libro "Un uomo" Oriana Fallaci in una relazione tenuta nel 1980 al Columbia College di Chicago, racconta la morte della propria madre, descrivendo con le sue parole intense e dirette il vissuto legato ad un simile lutto. Con la sua scrittura carica di passione, descrive il significato della morte della madre, e il sentimento che questo momento ha suscitato in lei.
Unica distrazione al libro furono le visite alla madre: 

“Parlavamo poco, quasi avessimo paura di dirci quel che pensavamo: «Ora te ne vai anche tu» , «Ora me ne vado anch’io».”

“La morte della madre non è paragonabile alla morte dell’uomo che amavi: è l’anticipo della tua morte. Perché è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita. E la tua carne è la sua carne, il tuo sangue è il suo sangue, il tuo corpo è un’estensione del suo corpo: nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te o il principio di te, né serve che il cordone ombelicale sia stato tagliato per separarvi.”

“Per rinviar quella morte che era un anticipo della mia morte, dunque mi tenevo sveglia. Per tenermi sveglia la tenevo sveglia e parlavo, parlavo. Le raccontavo ciò che non le avevo mai raccontato e non avrei mai raccontato a nessuno, le mie ferite, i miei rimpianti, i miei dubbi, prezioso fardello tuttavia giacché era esso stesso vita, le dicevo che malgrado quelle ferite e quei rimpianti e quei dubbi mi piaceva tanto la vita, ero così contenta d’esser nata, e la ringraziavo in ginocchio d’ avermi partorito.”

Dedico questo post alla cara amica Jasna che proprio stamane ha perso sua madre e sta provando questo grande dolore, acuito dal fatto di non esserle potuta stare accanto negli ultimi istanti, in questo periodo già così difficile per lei.
Ricordati Jasna che la tua mamma vivrà sempre in te e sono sicura che ora ti aiuterà, ovunque sarà, a superare il dolore della sua scomparsa, ma anche delle difficoltà della tua vita.Ti voglio bene