COLEGIO PARTICULAR PADRE ANTONIO BRESCIANI:
La provincia del Cotopaxi è stata storicamente una zona depressa, dove, nonostante le avverse condizioni climatiche e naturali, l’agricoltura è sempre stata il principale mezzo di sostentamento. Il carattere di sola sussistenza dell’agricoltura determina la mancanza d’attività redditizie e la conseguente migrazione verso città che offrono maggiori (e il più delle volte illusorie) opportunità lavorative. L’offerta formativa dell’aerea interessata si configura come discontinua, ripetitiva e lontana dalle reali problematiche quotidiane delle famiglie. Inoltre, si rileva un’assenza di formazione adeguata del corpo docenti, che si traduce nella mancanza di un sistema di valori cui ispirarsi. La preponderanza della componente teorica nel processo formativo provoca un abbandono scolastico precoce e dunque l’ingresso nel mercato lavorativo in condizioni di sfruttamento, marginalità e discriminazione.
Al fine di far fronte a tali problematiche il “Colegio Particular Padre Antonio Bresciani”, in collaborazione con la diocesi di Latacunga, ha elaborato un nuovo modello educativo rivolto ai giovani più poveri della regione, che si basa su un insegnamento pratico, la lavorazione del legno, che riprende un’attività peculiare del luogo, non interferisce sull’attività primaria dell’agricoltura, non costituisce motivo d’allontanamento dal luogo natale e coincide con l’opportunità di sviluppo e gratificazione personale. La concretizzazione di questo nuovo progetto educativo, dunque, è sinonimo di recupero culturale e di riscoperta del potenziale artistico dei ragazzi.
Nel 1988 viene fondato il primo istituto superiore “Juan Pablo II” da Peppo e Adriana (quando ancora facevano parte dell’operazione Mato Grosso), riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione Ecuadoriano. Si trattava di un Istituto Superiore Tecnologico della durata di sei anni d’educazione secondaria, che rilasciava un diploma (bachiller).
I ragazzi della Colegio in un'ora di lezione
Dal 1988 al 1991 erano compresi nell’offerta formativa quattro anni di studi parauniversitari in tecnologia, al termine dei quali veniva rilasciato il titolo di perito tecnologico. In questo periodo sono stati portati a termine quattro cicli scolastici completi. Successivamente le missioni dell’Operazione Mato Grosso hanno fondato succursali dell’Istituto Tecnologico in diverse zone del Paese, mentre a San Nicolas il focus si è spostato sulla costituzione e l’avvio della cooperativa “Centro de Artes San Nicolas” con la conseguente interruzione della formazione scolastica. Nella prospettiva di organizzare la cooperativa di produzione è stato introdotto un corso di lavorazione del ferro, della durata d’otto mesi, al termine del quale è stata istituita un’officina meccanica, che garantisse supporto all’attività ebanistica per la produzione di mobili.
Nel 2004, quando Peppo e Adriana si sono staccati dall’operazione Mato Grosso, su consiglio del fondatore don Ugo de Censi, è stato creato un nuovo Istituto superiore, il “Colegio Particular Padre Antonio Bresciani”. L’Istituto, nonostante non riceva finanziamenti pubblici, ha il riconoscimento del Ministero. Il carattere privato non implica la richiesta di una retta alle famiglie, ma la loro collaborazione, secondo le proprie possibilità, per il buon funzionamento della scuola, che è, infatti, completamente gratuita.
Come accennato in precedenza, il progetto educativo portato avanti a San Nicolas è rivolto ai ragazzi provenienti da famiglie povere. Al momento di accogliere le richieste d’accesso all’Istituto, viene svolto un colloquio con la famiglia per verificare la sussistenza dei seguenti requisiti:
Appartenere ad una famiglia contadina povera integrata nella comunità.
Presentarsi al colloquio motivazionale con l’approvazione del presidente della comunità d’appartenenza, che attesta la condizione d’estrema povertà del ragazzo.
Nutrire interesse per l’arte del legno, del ferro e della pittura.
Aver terminato la scuola primaria.
Il Centro è un dignitoso spazio dove il ragazzo ha la possibilità di creare e intagliare al meglio la propria esistenza così come crea e intaglia il legno.
Altro aspetto fondante del progetto educativo è la vita comunitaria: i ragazzi imparano a condividere il proprio sapere, le proprie capacità, nonché tutti gli aspetti della vita quotidiana, imparando il significato della solidarietà e della fratellanza.
Il regolamento del “Colegio Padre Antonio Bresciani” si ispira a quello che San Giovanni Bosco istituì per la buona condotta di una casa o collegio salesiano. I ragazzi che frequentano la scuola dal lunedì al venerdì vivono nel centro, mentre il sabato e la domenica vengono trascorsi a casa con le rispettive famiglie.
Una giornata tipica al Centro inizia con la sveglia delle ore 6.00, quando i ragazzi si alzano prontamente dal letto, si vestono, rassettano la stanza, lasciano il dormitorio e si recano alla Chiesa di San Nicolas dove dedicano del tempo alla meditazione mattutina. Dopo avere pregato fanno colazione nella mensa. La scuola comincia alle ore 7.30, e, a seconda dell’anno scolastico, i ragazzi si recano in aula a frequentare le lezioni, prendendo posto nei banchi da loro stessi costruiti, o al taller (laboratorio di ebanisteria).
Il corpo docente si compone di: due
professori di matematica, due di
spagnolo, uno di scienze sociali, uno di
scienze naturali, uno d’inglese, uno di
disegno tecnico e uno di disegno
artistico, uno di tecnologia, uno di
musica e tre di taller.
I ragazzi del collegio al lavoro al taller
La struttura organizzativa della scuola è costituita dal preside Francesco
Piovanelli, figlio di Peppo e Adriana, dal vicepreside Giuseppe Piovanelli
(Peppo), dal consiglio di istituto, formato dal corpo docenti e dal preside, che
si riunisce una volta al mese, dagli ispettori scolastici ,dal consiglio di classe,
anche questo si riunisce una volta al mese, e dal rappresentante dei genitori, uno per ogni classe.
I colloqui con i genitori avvengono a cadenza trimestrale
Il taller occupa una parte importante del giorno e della formazione dello studente, sono, infatti, previste 20 ore settimanali di 45 minuti di lavoro pratico. Durante tali ore i ragazzi imparano a lavorare il legno costruendo suppellettili e mobili anche per la scuola e i dormitori. La giornata scolastica termina alle ore 18.30, segue un’ora dedicata allo studio.
I rintocchi della campana scandiscono le varie parti dell’intensa giornata: la colazione (ore 7.00), il pranzo (ore 12.00), la ricreazione (dalle 13.00 alle 14.00), la merenda (ore 16.30), e la cena (ore 19.30), nonché tutti i cambi d’ora.
Tutti gli alunni si preoccupano del buon funzionamento della casa rispettando i turni per lavare i piatti, pulire la cucina e servire a tavola. I ragazzi si occupano anche di attività a beneficio dell’intera comunità, come ad esempio badare agli animali, coltivare l’orto, tenere pulita l’intera struttura della casa, accudire gli anziani, all’insegna di una prospettiva comunitaria funzionale e solidale.
Non solo si trasmettono i valori sociali e comunitari, ma si tenta anche di insegnare le buone norme igienico-sanitarie: i ragazzi devono avere molto interesse per la pulizia personale e degli spazi comuni. Inoltre, la comunità di San Nicolas, in accordo con l’ospedale locale, si preoccupa di farli visitare ogni tre mesi.
L’intero sistema educativo portato avanti dal Centro si prefigge i seguenti obiettivi:
Fornire ai giovani contadini poveri un’istruzione integrale, umana e cristiana, al fine di renderli protagonisti della propria comunità, realtà e cultura.
Offrire ai giovani un ambiente familiare ed educativo, che trasmetta valori umani che favoriscano un cambiamento nella vita personale e una trasformazione sociale.
Garantire ai ragazzi una professionalizzazione nell’arte del legno e allo stesso tempo una formazione lavorativa in ebanisteria, scultura e pittura.
Recuperare una serie di manifestazioni culturali nel campo artistico e promuovere altre linee di qualificazione delle abilità lavorative.
Dare ai ragazzi l’opportunità, una volta terminati gli studi, di continuare con l’attività di lavorazione dei mobili e imparare la tecnica di lavorazione del ferro entrando a far parte della cooperativa del “Centro de Artes San Nicolas”, che fa parte strutturalmente della missione di San Nicolas.
Uno dei giovani del Centro de Artes San Nicolas intento ad intagliare il legno.
Maximo, uno degli studenti del “Colegio Particular Padre Antonio Bresciani”, durante le ore di taller mentre lavora il legno. Sullo sfondo la casa-missione San Nicolas.
PROSPETTIVE FUTURE E SOSTENIBILITÀ:
La cooperativa della lavorazione del legno e del ferro prende il nome di “Centro de Artes San Nicolas”; in essa si producono mobili di alta qualità e design, destinati a un vario mercato, dal settore alberghiero alle abitazioni private. Nonostante l’assenza di forme di promozione e pubblicità, il passaparola fa sí che pervengano richieste da ogni parte dell’Ecuador. La cooperativa è stata creata per dare ai ragazzi una continuità nel loro mestiere e per evitare la migrazione ad altri paesi o città, perdendo le abilità e conoscenze artistiche apprese negli anni di scuola. Si crea in questo modo una concreta possibilità di impiego per i ragazzi una volta terminati gli studi e viene così data l’opportunità di rimanere all’interno della comunità o di aprire un’attività in proprio.
Attualmente la cooperativa dà lavoro a 22 ragazzi dai 23 ai 33 anni, molti già padri di famiglia. Il sistema di remunerazione non è fisso, ma per opera, ogni giovane viene, in altre parole, pagato secondo il numero e della qualità dei pezzi che produce nell’arco di un mese. È stato scelto questo sistema al fine di insegnar
e al ragazzo ad essere responsabile ed indipendente, in vista di una sua futura attività. Anche i ragazzi della cooperativa portano avanti i principi e le attività della casa attraverso l’animazione in oratorio, la catechesi ai bambini della comunità, l’aiuto ai poveri, oppure attraverso prestazioni d’opera gratuite in orario extra-lavorativo, ad esempio costruendo mobili per i più anziani e bisognosi.
Uno dei giovani della Cooperativa intento a saldare il ferro.
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