
Detesto il Carnevale degli adulti che lo prendono a pretesto per travestirsi da se stessi, per fare ciò che non avrebbero il coraggio di fare senza nascondersi dietro una maschera, che fanno scherzi atroci e di cattivo gusto con la scusa che a Carnevale ogni scherzo vale, che fingono allegria quando non c'è motivo di stare allegri, che pensano di divertirsi ubriacandosi.
Odio il Carnevale come festa commerciale, il Carnevale dei vestiti comprati e noleggiati, la schiuma delle bombolette spray spruzzata a tradimento sugli abiti e sui capelli dei passanti, sulle tastiere dei campanelli, sui citofoni delle case e sui muri della città.
Adoro i colori del Carnevale dei bimbi che danno sfogo alla loro creatività e alla loro genuina e sana allegria, magari suonando solo una trombetta, che rifiutano orrendi e goffi travestimenti.
Amo il Carnevale delle maschere tradizionali, di Pulcinella, Arlecchino, Colombina, Gianduia, Stenterello, Gioppino, degli abiti fatti in casa da amorevoli ed ingegnose mamme e nonne, che profumano di calde e fragranti frittelle di mele, divorate quando si rientra a sera tutti infreddoliti.
Amo il Carnevale festeggiato quando è Carnevale e non per consuetudine o per interessi economici in altre date.
Amo quella sottile malinconia che resta nel guardare le strade cosparse di coriandoli e stelle filanti alla fine della festa.
