Chi è passato in questo periodo a dare un'occhiata al mio blog avrà certamente notato nella barra a sinistro un ritratto di donna dal titolo “Il ritratto fotografico dell'Ottocento”, con il nome dei due autori di questo libro fotografico, uno dei quali è mio marito Gabriele.
È questa la sua più recente fatica di ricerca sulla storia della fotografia e, poiché questa si è protratta per circa tre anni, ho la presunzione di poter affermare che di quest'opera posso essere considerata il terzo autore, anche se, in realtà, non ho scritto niente e per la prima volta non ho nemmeno fatto la correttrice di bozze, come al solito, avendo lasciato l'onore e l'onere all'amica e poetessa blogger “Silvia dell'Isola”.
Tuttavia ho vissuto con Gabriele tutte le tappe della sua creazione: dalla sua ideazione, alla prima stesura, col coinvolgimento dell'amico Paolo in questo progetto anche per la seconda edizione, più approfondita e ricca di particolari alla luce delle nuove acquisizioni, conoscenze e sperimentazioni, ma soprattutto perché i personaggi di questi ritratti sono diventati parte non solo della storia della fotografia, ma anche della nostra vita familiare e per questo mi sono particolarmente cari.
Infatti in questi tre anni la storia della nostra vita ha subito dei forti e dolorosi cambiamenti, durante i quali Gabriele ha dovuto accantonare spesso il sogno di poter un giorno pubblicare il risultato delle sue minuziose ricerche e scoperte.
Ogni volta che, però, nei rari momenti di tregua, ha potuto riprendere il suo lavoro e lo vedevo assorto a fare una scansione di un nuovo ritratto o a descriverne la storia o a discutere animatamente attraverso Skype con Paolo i dettagli di una nuova acquisizione, avrei voluto sparire, perché non si deconcentrasse e non perdesse momenti preziosi rubati agli impegni quotidiani. Accettavo perciò anche di essere zittita bruscamente o di rinunciare a qualche mia esigenza, perché capivo quanto fosse importante per lui poter realizzare quest'opera.
Nello stesso tempo ero sempre più incuriosita e partecipe e così parole che prima per me erano astruse come “dagherrotipia”, “ambrotipia” e “ferrotipia” mi sono diventate sempre più familiari e ho imparato ad amare le stoiche signore, che si erano sottoposte a lunghi e forzati tempi di posa per apparire nel loro aspetto migliore nei ritratti conservati in quei preziosi astucci.
Man mano Gabriele arricchiva di nuovi particolari la sua opera significava che anche la nostra vita aveva ripreso il suo corso normale dopo un evento traumatico, la perdita di una persona cara, la mia malattia, impegni improrogabili burocratici o di lavoro.
Ora che il libro è stato pubblica da Lulu, una famosa casa editrice internazionale online, e sarà presentato ufficialmente alla stampa, nelle librerie e nei circuiti sul web, mi sento anch'io orgogliosa come Gabriele e per questo mi permetto di fargli un po' di pubblicità anche dal mio blog, perché ritengo che meriti di essere conosciuto anche da chi è digiuno di storia della fotografia.
Infatti, pur essendo un libro di nicchia per cultori e studiosi del settore, vi assicuro che è scritto in un linguaggio alla portata di tutti che arricchirà sicuramente le vostre conoscenze e vi renderà partecipi di processi ormai caduti in disuso con l'avvento della fotografia digitale o utilizzati solo per scopi artistici, ma che mantengono inalterato il loro fascino nel tempo.
Per saperne qualcosa di più potete cliccare sul ritratto nella barra qui a sinistra e/o guardare il breve video di Youtube qui sotto, aprendo le “ulteriori informazioni” in alto a destra.
Forse potrete iniziare anche voi, come me, ad immaginare dietro gli sguardi di quelle signore, dietro il loro abbigliamento e i loro atteggiamenti, le loro storie, oltre alla passione del fotografo che si esprimeva con la geniale manipolazione di materiali fotosensibili per far rivivere e perpetuare nel tempo un momento della loro vita.
9 commenti:
bella recensione amorevole... complimenti.
Jasna grazie. Presto arriverà anche la tua: abbi fede
io ne ho tanta... comunque è veramente un bel pezzo , neanche molto di parte.... ti capisco sai... io provo le stesse sensazioni quando Alessandro compone qualche bella opera.
siete adorabili entrambi, Vi adoro.
Elsa
@Jasna lo sapevo che avresti condiviso anche queste sensazioni. Ho trovato i post da aggiungere al tuo libro. stasera se hai tempo ne parliamo via skype così li posso sistemare al posto giusto e Gabriele può iniziare il suo lavoro.
@ Elsa non c'è il due senza il tre: anche tu lo sei. Sono stata nel tuo angolo di silenzio per un po', ma mi rifarò presto. Quando mi ci metto divento una chiacchierona, Jasna ne sa qualcosa ;)
Complimenti per il lavoro minuzioso a Gabriele, è un grande momento ed è bello poterlo condividere con gli amici "seppur virtuali". Sono a digiuno di fotografia, ma amo il lato storico del progetto, immagino queste belle signore strette in bustini mozzafiato, costrette ad ore ed ore di posa..e sorrido, poi forse non è cambiato molto perchè la fotografia è sempre coinvolgente ed anche oggi richiede sacrificio..
Un abbraccio a te cara Luigina ed un caro saluto a Gabriele.
@ Grazie Riri anche da parte di Gabriele. Ne puoi visionare alcune pagine cliccando sulla foto a sinistra che porta al mercato di Lulu e poi su "anteprima di questo libro" sotto la stessa o segnalarlo a qualcuno a cui sai possa interessare. Ti abbraccio e ti auguro buona giornata.
complimenti e saluti A
@ Grazie Aliza!
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