Allora l'anno scolastico iniziava, per tutti, il 1° ottobre, ma per me, vivace alunna di seconda elementare, oltre ad essere il primo giorno di scuola era un giorno speciale.
Quel mattino non stavo più nella pelle per l'agitazione e non riuscivo a stare ferma in quell'enorme banco di legno che mi sembrava una prigione e cercavo una scusa per uscirne, ma le regole erano severissime e i castighi per chi le trasgrediva durissimi. L'unica possibilità concessa dalla maestra per uscire da quel banco senza il suo permesso, durante la lezione, era di andare al cestino vicino alla cattedra per temperare la matita.
Presi allora dall'astuccio il robusto temperino di metallo e la matita nuova, già temperata la sera precedente, quando avevo dovuto preparare la cartella da sola, e mi avviai al cestino.
Temperavo forsennatamente la matita finché la punta si rompeva, lanciando ogni tanto un'occhiata alla mia maestra, intenta a guardare i nostri quaderni. Temperavo, temperavo e la matita si accorciava sempre più. Ad un certo punto:
- Luigina hai finito di temperare quella matita? Hai intenzione di consumarla tutta?
Le parole della maestra mi fecero trasalire, le mie mani cominciarono a sudare e la matita cadde nel cestino. Lei mi guardò mentre affannata la cercavo fra le carte e i trucioli di legno e accorgendosi della mia agitazione:
- Che ti succede Luigina?
- Succede... succede ... che mi è nato un fratellino..Alberto. Risposi d'un fiato, col mozzicone di matita recuperato nel cestino fra le mani, sgranando gli occhi per scorgere la reazione della maestra. Ma non feci in tempo a vederla: mi ritrovai stretta in un abbraccio contro il suo petto, circondata da 40 bimbe col grembiulino nero che si erano catapultate fuori dai banchi, senza il suo permesso, per farmi festa, vedendo che lei aveva deposto la sua aria severa per lasciare il posto ad un largo sorriso di partecipazione alla mia gioia.
Da allora fratellino sono passati 53 anni, le nostre vite si sono unite, separate e riunite fisicamente e... ideologicamente molte volte.
Del giorno della tua nascita non esistono fotografie, solo questa immagine rimasta stampata nella mia mente, che ho tentato di descriverti, come se fosse quel 1° ottobre e che ti dedico per augurarti uno speciale BUON COMPLEANNO e per dirti che ti voglio sempre bene come allora.
L'Angolo del Rockpoeta®: "Nadia"
40 minuti fa
8 commenti:
Buon compleanno al fratellino..è bello il ricordo che ti è rimasto nel cuore, non servono foto per esprimere un affetto grande come il tuo...il tempo passa e diventiamo grandi, a volte si parte, si va in altre città in cerca di un lavoro migliore, ma restano sempre impressi momenti, immagini della vita con i nostri cari..fratellini, più piccoi, da proteggere, da amare sempre...
Un abbraccio cara Luigina:-)
era meglio quando le scuole incominciavano ad ottobre adesso nelle clasi si muore di caldo specialmente nella mia se non si tiene la porta aperta nonostante il via vai fuori si muore
@Riri dici bene. Noi abitiamo abbastanza vicini, ma in certi momenti sembra che siamo distanti centinaia di chilometri anche nel modo di pensare e di vedere la vita, pero ricordi come questo restano indelebili e non cancelleranno mai l'affetto che ci ha legati allora e ci continua a legare.
@ Era meglio sì Adriano e poi finivano per tutti alla fine di maggio. Qualcuno dovrebbe ricordarlo al Ministro Gelmini così nostalgica dei tempi passati.
anch'io ho un fratello nato il 1° ottobre...e anch'io ricordo in questo giorno la nostra infanzia.
Prima di tutto il primo giorno di scuola poi il pomeriggio la festa di compleanno di Piero, che immancabilmente riceveva in regalo scatole di colori, penne e quaderni. E ricordo lui quanto si arrabbiava e si diceva sfortunato, nascere proprio il primo giorno di scuola.
Auguri ai fratelli, ti abbraccio ciao A
l'amore fraterno! complimenti per questa bella emozione che hai saputo trasmettere con le tue parole. una nuova nascita è sempre un' momento di gioia e condivisione con tutti. ti immagino piccolina , con il temperamento che hai adesso ... che splendore.... oggi che si fotografa tutto e tutti mi chiedo se le emozioni sian le stesse. un'immagine ferma un momento ma un ricordo rimane nel cuore. facendoci emozionare ancora.. nonostante siano trascorsi 53 anni.
@ Aliza, bentornata! Quante cose abbiamo in comune! Che bello! Ora che mi ci fai pensare forse l'avversione per la scuola di Alberto potrebbe essere nata proprio per questo motivo.faccio gli auguri anche a tuo fratello Piero e mi ricorderò certamente il prossimo anno. Un abbraccio
@ Jasna è vero quello che dici. Però credo che le fotografie aiutino i ricordi del prima e dopo lo scatto e risveglino altre emozioni che credevamo dimenticate.Me ne sto rendendo conto ora che sto riordinando gli album di famiglia e i negativi di fotografie che non sono mai state stampate e di cui non conoscevo l'esistenza.Tuttavia i flash rimasti nella memoria dei periodi di cui mancano immagini, mantengono ancora la loro forza evocativa di emozioni e sensazioni soprattutto quando si riesce a descriverli e a lasciarne traccia sulla carta stampata o sulla pagina di un blog. Ho stampato questo post e l'ho aggiunto al mio regalino di compleanno e son riuscita a far commuovere anche lui che passa per essere un duro ;) Ti abbraccio forte
è giusto ciò che dici... ma una volta lessi qualcosa su un tramonto visto in india... il protagonista la prima volta che lo vide fece di tutto per poterlo immortalare in alcune istantanee ... giustamente per fermare il momento catartico... alcuni anni dopo ritornò nello stesso luogo e guardò il tramonto godendosene l'intera magia e intensità... li si rese conto di cosa si era perso la volta precedente... con questo non voglio dire che è sbagliato fare foto anzi .. io e ale siamo due persone molto attente a documentare i progressi e le conquiste dei nostri figli... ma molte volte quando si è troppo presi dal voler documentare per forza .. credo ci si perda qualcosa di magico.
io ho un grosso rammarico di non avere neanche una foto con mio padre... e non sai quante volte ho desiderato di trovare in qualche cassetto anche un'immagine sbiadita con lui... solo perché non ho un ricordo di lui. comunque a parte questo discorso logorroico... e bello anche chiudere gli occhi e lavorare con il cuore.
Buon fine settimana cara Luigina, con simpatia ed un sorriso:-)
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