martedì 21 gennaio 2014

UN DECALOGO PER IL PAPA’


Anche se mancano ancora 2 mesi alla festa del papà, mi è piaciuto così tanto questo decalogo che  condivido completamente e auguro a tutti i papà di riuscire a metterlo in pratica, giorno per giorno, con amore ed umiltà.


1- Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è amare la madre. La famiglia è un sistema che si regge sull’amore. Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo. Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni della vita familiare. Non si può fare i genitori “per dovere”. E l’educazione è sempre un “gioco di squadra”. Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un’intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché rappresentano una base sicura. Un papà può proteggere la mamma dandole in “cambio”, il tempo di riprendersi, di riposare e ritrovare un po’ di spazio per sé.
2- Il padre deve soprattutto esserci. Una presenza che significa “voi siete il primo interesse della mia vita”. Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i propri figli. Esistono ricerche che hanno riscontrato un nesso tra l’assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il basso quoziente di intelligenza, la delinquenza e l’aggressività. Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione. Esserci, per un papà vuol dire parlare con i figli, discorrere del lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla sua vita. E’ anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi segnali che i ragazzi inviano continuamente.
3 – Un padre è un modello, che lo voglia o no. Oggi la figura del padre ha un enorme importanza come appoggio e guida del figlio. In primo luogo come esempio di comportamenti, come stimolo a scegliere determinate condotte in accordo con i principi di correttezza e civiltà. In breve, come modello di onestà, di lealtà e di benevolenza. Anche se non lo dimostrano, anche se persino lo negano, i ragazzi badano molto di più a ciò che il padre fa, alle ragioni per cui lo fa. La dimostrazione di ciò che chiamiamo “coscienza” ha un notevole peso quando venga fornita dalla figura paterna.
4 – Un padre dà sicurezza. Il papà è il custode. Tutti in famiglia si aspettano protezione dal papà. Un papà protegge anche imponendo delle regole e dei limiti di spazio e di tempo, dicendo ogni tanto “no”, che è il modo migliore per comunicare: “ho cura di te”.
5 – Un padre incoraggia e dà forza. Il papà dimostra il suo amore con la stima, il rispetto, l’ascolto, l’accettazione. Ha la vera tenerezza di chi dice: “Qualunque cosa capiti, sono qui per te!”. Di qui nasce nei figli quell’atteggiamento vitale che è la fiducia in se stessi. Un papà è sempre pronto ad aiutare i figli, a compensare i punti deboli.
6 – Un padre ricorda e racconta. Paternità è essere l’isola accogliente per i “naufraghi della giornata”. E’ fare di qualche momento particolare, la cena per esempio, un punto d’incontro per la famiglia, dove si possa conversare in un clima sereno. Un buon papà sa creare la magia dei ricordi, attraverso i piccoli rituali dell’affetto. Nel passato il padre era il portatore dei “valori”, e per trasmettere i valori ai figli bastava imporli. Ora bisogna dimostrarli. E la vita moderna ci impedisce di farlo. Come si fa a dimostrare qualcosa ai figli, quando non si ha neppure il tempo di parlare con loro, di stare insieme tranquillamente, di scambiare idee, progetti, opinioni, di palesare speranze, gioie o delusioni?
7 – Un padre insegna a risolvere i problemi. Un papà è il miglior passaporto per il mondo ” di fuori”. Il punto sul quale influisce fortemente il padre è la capacità di dominio della realtà, l’attitudine ad affrontare e controllare il mondo in cui si vive. Elemento anche questo che contribuisce non poco alla strutturazione della personalità del figlio. Il papà è la persona che fornisce ai figli la mappa della vita.
8 – Un padre perdona. Il perdono del papà è la qualità più grande, più attesa, più sentita da un figlio. Un giovane rinchiuso in un carcere minorile confida: “Mio padre con me è sempre stato freddo di amore e di comprensione. Quand’ero piccolo mi voleva un gran bene; ci fu un giorno che commisi uno sbaglio; da allora non ebbe più il coraggio di avvicinarmi e di baciarmi come faceva prima. L’amore che nutriva per me scomparve: ero sui tredici anni… Mi ha tolto l’affetto proprio quando ne avevo estremamente bisogno. Non avevo uno a cui confidare le mie pene. La colpa è anche sua se sono finito così in basso. Se fossi stato al suo posto, mi sarei comportato diversamente. Non avrei abbandonato mio figlio nel momento più delicato della sua vita. Lo avrei incoraggiato a ritornare sulla retta via con la comprensione di un vero padre. A me è mancato tutto questo”.
9 – Il padre è sempre il padre. Anche se vive lontano. Ogni figlio ha il diritto di avere il suo papà. Essere trascurati o abbandonati dal proprio padre è una ferita che non si rimargina mai.
10 – Un padre è immagine di Dio. Essere padre è una vocazione, non solo una scelta personale. Tutte le ricerche psicologiche dicono che i bambini si fanno l’immagine di Dio sul modello del loro papà. La preghiera che Gesù ci ha insegnato è il Padre Nostro. Una mamma che prega con i propri figli è una cosa bella, ma quasi normale. Un papà che prega con i propri figli lascerà in loro un’impronta indelebile.
(di Bruno Ferrero sacerdote salesiano e scrittore italiano)


7 commenti:

nucci massimo ha detto...

Io c'ho provato
non sempre e non tutto m'è riuscito bene
ma non credo che per questo debba essere considerato un cattivo padre,
io non l'ho avuto e quindi non ho imparato a farlo,
sono stato autodidatta e comunque ce l'ho maessa tutta
credo che sulla bilancia si dovrebbe mettere anche l'impegno senza contare solo i risultati.
Ciao Lù

Daniel ha detto...

Bello ! Spesso il ruolo del papà è sottovalutato ma ha un valore immenso. ti abbraccio. daniel

Luigina ha detto...

@ PAOLO non si nasce padri, lo si diventa giorno dopo giorno e nessun padre è perfetto. L'importante, come dici tu, è metterci l'impegno. Il tuo vale di più, perché non hai avuto un modello, ma sicuramente ti sei ispirato, anche se involontariamente,a qualcuno. Questo decalogo è solo uno stimolo ad una riflessione su questo importante ruolo, senza lasciarsi demoralizzare se i risultati sono inferiori alle aspettative

DANIEL E' vero e credo che spesso purtroppo sia il motivo del fallimento di tante union, perché nessuno dei due si rende conto di questo immenso valore.

riri ha detto...

Molto interessante e da attuare questo catalogo.E' bello quando ci si aiuta e per il bene dei figli non si prendono decisioni affrettate.
Un caro saluto Luigina, scrivo poco e ti ringrazio di essere sempre presente. Buona serata a te ed al prof.

Arianna Marangonzin ha detto...

Belle parole...mi hai fatto ricordare il mio caro papà...

Daniel ha detto...

Cara Luigina, ti auguro buon weekend e spero di rileggerti presto.
Un abbraccio
daniel

Luigina ha detto...

RIRì sì sarebbe da leggere ogni giorno e cercare di metterlo in pratica con l'aiuto dell'altra parte del cielo Ne ho trovato uno anche per la mamma, ma è troppo scontato, mentre quello del padre pochi lo considerano.
ARIANNA mi fa piacere averti ricordato il tuo papà di cui da come ne parli devi essere stata molto affezionata. Purtroppo leggo i tuoi post, ma non riesco più a commentarli come una volta se non cambiando l'account di Blogger. DANIEL effettivamente son un po' latitante in questo periodo anche per motivi di salute. Una brutta influenza che non se ne vuole andare mi ha messo KO da una settimana. oltre ai ricordi dolorosi legati da 2 anni a questo periodo che per molti è considerato di festa.E più facile infatti parlare di cose liete che di cose tristi. Comunque mi fa piacere che ogni tanto qualcuno mi stimoli a scrivere qui, dove ho costruito tante belle amicizie