domenica 2 marzo 2008

VIVERE AMARE CAPIRSI di Leo Buscaglia




Il mondo è pieno di professori, ma ci sono pochissimi insegnanti! E Leo Buscaglia era certamente uno di questi.
Nato da famiglia di origini italiane (Val d’Aosta), visse fino al 1998, anno della sua morte, in America, dove faceva il professore universitario.
Fu il primo a tenere un corso sull'amore. I suoi corsi erano i più richiesti dagli studenti.
A scuola impariamo a scrivere, leggere, far di conto, parlare lingue straniere e ora pure ad usare il computer. ma non ci insegnano la cosa più bella e utile di tutte: la vita. Forse perché è difficile. Leo decise di far questa fatica scrivendo questo libro.
"Vivere, Amare, Capirsi" è quasi un monologo dell'autore, dove egli ci aiuta a raggiungere quelle verità che stanno lì, davanti al nostro naso, solo che noi non le vediamo o non vogliamo vederle.
Attraverso tredici 'lezioni' egli affronta molti argomenti, quali l'amore, i rapporti tra esseri umani, la vita, la morte, l'educazione dei bambini, e il rapporto con se stessi. Ogni pagina del libro ci offre delle verità semplici, semplificate al massimo con degli esempi di vita quotidiana.
Sarebbe impossibile analizzare e commentare ogni singola idea espressa dall'autore.
Un piccolo assaggio del libro."La mia più grande paura è quella di arrivare in punto di morte, e di scoprire di non avere mai vissuto..."
Leo sostiene che la vita va vissuta, che vivere è il relazionarci con altre persone.
"Forse l'amore è il processo con cui ti riconduco dolcemente a te stesso" Con questa frase l'autore cita il filosofo francese Saint-Exupéry. Seguono a ruota una serie di riflessioni particolarmente azzeccate, come: "Definire l'amore sarebbe limitarlo; per questo è impossibile!" L'amore si impara, come qualunque altra cosa nella vita. Non è definibile a parole, è piuttosto un modo di vivere, di essere e di sentirsi vivi. Se si assimila questo concetto nella forma più piena, spiega Leo Buscaglia nel suo libro, si può alla fine ottenere dalla vita il premio più ambito: quello di essere completamente se stessi.
Per molti ragazzi di oggi "l'avere" la ragazza, diventa più un qualcosa che si avvicina terribilmente al possesso, come per i cellulari o i computer, con i quali ci possiamo fare tante cose belle, ma con le quali non ci relazioniamo...! Diventa cioè sempre più un'esigenza dettata dalla nostra società, che vede chi non ce l’ha un fallito. Leo vede l'amore in maniera un po' differente.
Qualcuno potrebbe figurarsi il libro come un trattato filosofico di incredibile pesantezza. Un mattone, insomma. Ma è proprio questa la magia di Leo Buscaglia: parlare di argomenti difficili con sconcertante semplicità. Leggendolo vi sembrerà di fare una chiacchierata con un vecchio amico, che ha tanto, tanto da insegnarvi.
Oggi esiste una fondazione a suo nome che si occupa della diffusione del suo insegnamento e del suo pensiero
* Adattamento personalizzato tratto da alcune delle migliori recensioni del libro trovate sul Web.


8 commenti:

jasna ha detto...

Una mia carissima amica, Lorena mi regalo Vivere amare capirsi, in un periodo particolare della mia vita. Ora lo definisco momento di transizione. L'insoddisfazione di non sapere chi sei e cosa vuoi, se sei capace di amare o meno. Ero parecchio confusa, forse perché vedevo gli anni più belli della mia vita correre via da me, senza riuscire a combinare qualcosa di buono. Arrivò questo libro, Che mi apri gli occhi . Ora visto che ne hai parlato...Ho intenzione , di rileggerlo , ora con una maturità diversa, e con qualche certezza in più.

Luigina ha detto...

A me lo fece leggere Gabriele quando avevamo entrambe appena cominciato ad insegnare. Ne fui così entusiasta che cambiò radicalmente il mio modo di propormi ai miei piccoli alunni. Lo rilessi quando diventai mamma e poi alcuni brani quando scoprii sul libro di lettura di 4a elementare di Michele un brano bellissimo " Il minestrone della mamma" sul cui schema compose un tema commovente "Gli gnocchi della mia mamma"
Ora lo sto rileggendo perché sto attraversando un'altra tappa importante della mia vita e tu me ne hai dato lo stimolo. Grazie Jasna!

jasna ha detto...

cara Luigina Ti dirò una grande verità... Di tutto ho pensato sul tuo blog all' inizio, quando ho letto il titolo. Ma non che riuscisse a trasformarsi in uno straordinario diario. Di una splendida donna che parla delle sue emozioni. Evviva la finanza!

Renata ha detto...

Cara Luigina, volevo farti i complimenti per essere partita alla grande con il tuo Blog che seguo quasi quotidianamente. Ti stai circondando di affetti vecchi e nuovi e questo è il vero successo, che ti meriti ALLA GRANDE Un abbracciotto affettuosissimo. Renata

Luigina ha detto...

Grazie RENATA! Son felice di ritrovarti. Anch'io leggo tutti i giorni il tuo blog, ma non leggevo i miei commenti Né quelli delle mie giovani amiche che ti hanno messo nei preferiti. Son contenta che ora sia tutto risolto e spero di leggerti presto di nuovo.
Un abbraccione.

Luigina ha detto...

Jasna grazie dei complimenti!La finanza si occupa di investimenti. In questo blog volevo parlare anche di un altro tipo di investimento: la vita. Come dice Leo Buscaglia " Un investimento nella vita è un investimento nel cambiamento e non penso alla morte perché son troppo occupato a vivere! La morte si arrangi!....Quando si cambia continuamente bisogna continuare ad adattarsi al cambiamento e questo significa che vi troverete sempre di fronte a nuovi ostacoli. E' questo che dà gioia alla vita!"

Claudio ha detto...

Sono arrivato a Lei cercando su Google scritti di Leo Buscaglia ed è a Lei,che "lo conosce bene" che mi rivolgo. Ho letto, prestato da un'amico, un libro di Buscaglia nel quale, fra le tante cose interessanti, mi aveva colpito il discorso sugli "abbracci" che avevo interpretato così: l'abbraccio fra persone che si frequentano e che tra di loro c’è un qualcosa di più che una semplice conoscenza (vedi : coniugi, parenti , amici) un’abbraccio non fà altro che bene, che fa “sentire”, attraverso il contatto fisico, la vicinanza, l’affetto, che, in parole povere, emana un qualche cosa di positivo, che fa bene.
Ebbene parlando di questo con mia moglie, nè è nata una accesa discussione, da parte di lei, che dice che in pratica che chi ragiona così è orientato, nella maggior parte dei casi, al sesso, che questo altro non è che uno dei tanti metodi per avere un approccio del genere sopracitato.
Mi dia, per favore, una sua opinione. Ringraziandola cordialmete Le faccio i complimenti per il suo interessante blog. Claudio

Claudio ha detto...

Sono arrivato a Lei cercando su Google scritti di Leo Buscaglia ed è a Lei,che "lo conosce bene" che mi rivolgo. Ho letto, prestato da un'amico, un libro di Buscaglia nel quale, fra le tante cose interessanti, mi aveva colpito il discorso sugli "abbracci" che avevo interpretato così: l'abbraccio fra persone che si frequentano e che tra di loro c’è un qualcosa di più che una semplice conoscenza (vedi : coniugi, parenti , amici) un’abbraccio non fà altro che bene, che fa “sentire”, attraverso il contatto fisico, la vicinanza, l’affetto, che, in parole povere, emana un qualche cosa di positivo, che fa bene.
Ebbene parlando di questo con mia moglie, nè è nata una accesa discussione, da parte di lei, che dice che in pratica che chi ragiona così è orientato, nella maggior parte dei casi, al sesso, che questo altro non è che uno dei tanti metodi per avere un approccio del genere sopracitato.
Mi dia, per favore, una sua opinione. Ringraziandola cordialmete Le faccio i complimenti per il suo interessante blog. Claudio