mercoledì 19 agosto 2009

Pensiero della sera

La storia è fatta da quelli che ci provano, ma è scritta da quelli che ci riescono ( F. Marrazzi)

12 commenti:

Elsa ha detto...

provare per riuscire allora :)))
pss importante è non demordere.
un abbraccio salato,,,
Elsa

il monticiano ha detto...

Mi pare logico perchè se la prova fallisce non è più storia.
Per uelli che ci riescono allora sì che resta scritta.

Luigina ha detto...

@ Elsa sì anche perché la fortuna aiuta gli audaci dicono. Bentornata dal tuo Paradiso.

@ Aldo è vero: l'importante però è provarci e non arrendersi alle prime difficoltà come dice Elsa

Aliza ha detto...

per me è gia tanto provarci...almeno scrivero la mia storia...baci A

Adriano Smaldone ha detto...

vero

Luigina ha detto...

@ Aliza la Storia è fatta dall'insieme di tante piccole storie di chi ci ha provato e ha scritto la propria come te. Ti abbraccio

JANAS ha detto...

la storia è scritta da chi ha il potere...ma non è detto che chi è stato nell'ombra non abbia fatto storia o non sia riuscito e che la storia che ci raccontano sia la vera storia!
poi certo la storia la scrivono i vincitori..ma allora bisognerà fare una distinzione fra storia e fatti..che non sempre coincidono!

Luigina ha detto...

Ciao JANAS! Quasi in tempo reale! Sì facciamo pure tutte le distinzioni che sottolinei. Un bacione

Nicolanondoc ha detto...

Semplicemente potrei dire che la storia siamo noi...non credo che esistano vincitori o vinti, bensì i forti e i deboli che hanno ricostruito quello che noi leggiamo..
Un abbraccio

Luigina ha detto...

@Nicola è proprio questo che intendo,quando parlo di storia. Non mi riferisco infatti solo alla storia politica di un popolo, ma a tante piccole storie come la storia dello sport per esempio, dell'economia, dell'arte, della musica.... fatte di uomini e di donne che hanno costruito qualcosa e hanno tracciato la strada per altri. La citazione che ho riportato fa parte di un'intervista a un noto imprenditore, sentita qualche giorno fa a Radio24. Costui, all'età di 23 anni si è trovato a dirigere l'azienda, ormai in crisi, del padre, deceduto improvvisamente ed è riuscito a trasformarla in un'azienda moderna e modello, puntando su giovani come lui, al contrario di tanti giovani rampolli che hanno dilapidato fior di aziende ereditate dai padri, mettendo sul lastrico migliaia di dipendenti.

21 agosto 2009 21.19

Sebastiano Landro ha detto...

Si questo è vero; però bisogna aiutare anche chi non ce la fà, così scriveremo la storia d una società più umana e solidare.

Luigina ha detto...

Sono d'accordo Sebastiano, perché di solito chi non ce la fa è perché ha tentato di provarci prima con le sue forze