martedì 6 maggio 2008

UN SORRISO



Un sorriso non costa niente e produce molto

arricchisce chi lo riceve,

senza impoverire chi lo da.

Dura un solo istante,

ma talvolta il suo ricordo è eterno.

Nessuno è così ricco da poter farne a meno,

nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.

Crea la felicità in casa,

è il segno tangibile dell'amicizia,

un sorriso da riposo a chi è stanco,

rende coraggio ai più scoraggiati,

non può essere comprato, né prestato, né rubato,

perché è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.

E se qualche volta incontrate qualcuno

che non sa più sorridere,

siate generoso,dategli il vostro,

perché nessuno ha mai bisogno di un sorriso

quanto colui che non può regalarne ad altri.

Anonimo

Con questa poesia voglio dedicare il "Premio allo sviluppo della mente", al mio amico Lucignolo perché lo possa appendere al collo del suo ciuchino che nel suo blog/villaggio riesce sempre a farmi tornare di buonumore e a farmi vedere il bicchiere mezzo pieno.

giovedì 1 maggio 2008

1° MAGGIO: FESTA DEL LAVORO

Il Quarto Stato è un celebre dipinto a olio su tela, cm 293x545 realizzato dal pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901. Si trova a Milano, alla Galleria d'Arte Moderna (Villa Belgiojoso Bonaparte, Museo dell'Ottocento)

Dal 29 febbraio al 10 giugno 2008 Il Quarto Stato sarà a Roma nell'ambito della mostra "Ottocento. Da Canova al Quarto Stato"


In occasione del 1° Maggio, dedico questa bella poesia a tutti coloro che svolgono il loro lavoro con amore, passione e dedizione.

"Il lavoro è amore rivelato.
E se non riuscite a lavorare con amore,
ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e,
seduti alla porta del tempio,
accettare l'elemosina di chi lavora con gioia.
Poiché se cuocete il pane con indifferenza,
voi cuocete un pane amaro,
che non potrà sfamare l'uomo del tutto.
E se spremete l'uva controvoglia,
la vostra riluttanza distillerà veleno nel vino.
E anche se cantate come angeli,
ma non amate il canto,
renderete l'uomo sordo alle voci del giorno e della notte".

Kahlil Gibran

martedì 29 aprile 2008

3° GRUPPO DI NOMINATION DEL PREMIO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE


Stella mi ha gentilmente nominato in un suo meme. Io in cambio le do il PREMIO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE per la sua gentilezza d'animo e perché il suo blog è pieno di stimoli alla riflessione che mi fanno stare bene e da lei ho incontrato tante persone interessanti. Spero solo che non me ne voglia se ho spezzato la catena.
Lo assegno anche a Giovanna, appena scoperta, che del suo blog ha fatto un utile strumento didattico per rendere la materia che insegna più viva e interessante e perché è un vulcano di idee e... perché no?.. rende onore alla sua terra, la Sardegna che adoro come il suo conterraneo
Mat
che non ha bisogno del mio premio per essere conosciuto, ma perché mi ha insegnato a migliorare il mio blog, è un ragazzo molto aperto ed impegnato oltre che divertente. Il che non guasta di questi tempi.

venerdì 25 aprile 2008

PRIMO: VOLERSI BENE


Trascrivo un articolo, datato 25 marzo 1945, del Ribelle, il foglio/manifesto di Brescia libera, ideato nel 1943 da un gruppo di giovani bresciani dell’oratorio della Pace, sotto la protezione di Padre Manziana e Padre Rinaldini e poi redatto da Teresio Olivelli, Claudio Sartori, ed Enzo Petrini.

Questo articolo fa parte di una raccolta di documenti e scritti dal titolo “ Brescia Ribelle 1943-1945”, donata agli scolari delle quinte classi elementari ed agli studenti delle scuole medie cittadine in occasione del 25° anniversario della Liberazione.

Le idee che esprime mi sembrano ancora molto attuali, anche se non siamo reduci da una drammatica guerra, ma semplicemente da un’aspra campagna elettorale, penso che proprio ora sia necessario, vincitori e vinti, rimboccarci tutti le maniche per ridare dignità al nostro paese.

“La parola d’ordine è lavorare, ricostruire, anche con mezzi d’occasione, senza aspettare sempre l’imbeccata del Governo, che ha mezzi e possibilità limitatissimi. Ma al di sopra di ogni altra ricostruzione occorre far rinascere nel cuore degli Italiani l’amore, la stima e il rispetto reciproco. E’ necessario colpire con severità i responsabili delle rovine della Patria, ma non si deve trasformare l’opera di giustizia in una trama di vendette, né tanto meno in un assalto ai posti di privilegio. E occorre abituarsi, riabituarsi a vedere in ogni Italiano un fratello.”


Corsanego

lunedì 21 aprile 2008

L'INVIDIA

L'invidia è un sentimento malevolo nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente) che l'invidioso non possiede.

Alla base dell'invidia c'è, generalmente, la disistima e l'incapacità di vedere le cose e gli altri prescindendo da se stessi: in questo senso, si può affermare che l'invidioso è generalmente frustrato, egocentrico, capace di rapportarsi agli altri esclusivamente in modo competitivo. L'invidioso assume spesso atteggiamenti e comportamenti ben precisi e, quindi, riconoscibili. Tra i più tipici comportamenti dell'invidioso c'è il disprezzo dell'oggetto o della persona invidiata. L'invidioso può rivolgere la propria invidia anche verso presunte doti possedute dall'invidiato, in tali casi, egli reagisce tentando di disprezzare l'invidiato, perché ai suoi occhi questo è colpevole di evidenziare ciò che l'invidioso non ha. In un certo senso, è come se si sentisse sminuito dall'esistenza dell'invidiato e, in qualche modo, danneggiato da questo.
L'invidia può provocare uno stato di profonda prostrazione: in taluni casi, l'invidioso può assumere comportamenti molto aggressivi e il tentativo di sminuire l'invidiato può raggiungere toni esasperati, arrivando anche al pubblico disprezzo e alla pubblica derisione, come a dire: "io sto male per colpa tua, perché tu metti in luce la mia inferiorità; allora devo assolutamente evidenziare le tue mancanze, i tuoi difetti, facendoti sentire ridicolo: farò in modo che anche tu soffra....

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

venerdì 18 aprile 2008

OGGI SPOSI: 19 aprile 1976

19 aprile 1976
Certamente tutti ricordiamo le favole della nostra infanzia che terminano quasi sempre con il principe-eroe romantico che se ne va al galoppo con la sua bella fanciulla per vivere felici e contenti per tutta la vita.
Pare che da queste fantasie si formi un’immagine indelebile del vero amore e del per-sempre-felici che persiste nella realtà del mondo adulto e porti alla disillusione per l’idillio, l’esperienza e il matrimonio nella vita reale, spesso sbiaditi fac-simile di quelli perfetti delle favole.
Nel nostro 32° anniversario di matrimonio, voglio dare un seguito a una di queste favole e, dopo aver mostrato le fotografie del giorno magico, ho aggiunto una slideshow della felice coppia, nel trascorrere degli anni successivi, sempre più anziana con qualche chilo in più, ancora soddisfatta anche se un po’ più orientata verso la realtà., per mostrare che la magia dell’innamoramento non va persa quando due persone invecchiano, anche se il Principe Azzurro perde i capelli, la Principessa non è più così snella e le loro non sono solo rughe di espressione.
Tuttavia non sono sempre riuscita a trovare, fra le migliaia di fotografie e diapositive del nostro archivio, almeno una foto per ogni anno, che ritragga solo noi due insieme. Ci siamo infatti accorti che gli anni trascorsi insieme sono stati anni da genitori, dedicati a nostro figlio Michele. Ora che lui ha spiccato il volo, possiamo tornare a vivere con più forza il rapporto di coppia.
L’amore torna al centro delle nostre vite.
13 aprile 2008

P.S. Aggiungo il link del super8 un po' scattoso e sciupato della cerimonia, girato dal fratello di Gabriele e poi proiettato sullo schermo e ripreso con una cinepresa analogica in video8 e infine acquisito in digitale sul computer. Il risultato è quello che è, ma di più non si poteva fare. 

Le musiche sono di Vox Aurae Orchestra - Wolfgang Amadeus Mozart Piano Concerto n 14 in Mi
bemolle Magg - K449 - Allegro vivace 8 min 56 sec.mp3 . Avevo anche quelle originali della cerimonia ma il montaggio per me è un'impresa titanica e Gabriele ha detto che me lo potrà fare solo il 3° anno che sarà in pensione.... se non morirà sui banchi di scuola (sob)




mercoledì 16 aprile 2008

SCUOTERE LA TERRA

Ho ricevuto questo testo come PPS da un amico e lo voglio dedicare a chi, come me, sta attraversando un periodo molto difficile della sua vita perché trovi la forza di reagire alle avversità e alle delusioni da cui si sente sopraffatto.


Un giorno il cavallo di un contadino cadde in un pozzo.

Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le proprie forze.

Per molte ore l'animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare.

Finalmente il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo era ormai secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera.

Così non valeva la pena di sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo.

Allora chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero ad interrare vivo il cavallo.

Ciascuno prese una pala e cominciò a gettare terra dentro al pozzo.

Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e pianse disperatamente.

Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò.

Il contadino guardò in fondo al pozzo e con grande meraviglia vide che il cavallo scuoteva dalla schiena ogni palata di terra che cadeva, salendo sul suolo che cresceva.

Così, in breve, tutti videro come il cavallo arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra al bordo ed uscire da lì, trottando felice.

La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra.

Soprattutto se tu sei già dentro ad un pozzo.

Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa.

Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima.

Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci diamo per vinti.

Adoperiamo la terra che ci tirano per fare, ogni volta, un passo verso l'alto!

Morale:

§ Libera il cuore dall'odio

§ Libera la mente dalle preoccupazioni eccessive
§
Semplifica la tua vita
§
Dà in misura maggiore e coltiva meno aspettative

§ Ama di più ed accetta la terra che ti tirano poiché questa può essere la soluzione e non il problema

domenica 13 aprile 2008

TRACCE

Alcune persone
entrano nella tua vita
e rapidamente passano.
Alcune restano per un poco
e lasciano orme nel tuo cuore.
E tu non ti senti più come prima.


domenica 6 aprile 2008

LA FELICITÀ

La felicità non è avere quello che si desidera,ma desiderare quello che si ha.(O.Wilde)
La felicità non è uno stato a cui arrivare ma un modo di viaggiare (Happiness)
Alla ricerca della felicità


Ho trovato finalmente un bellissimo brano che avevo letto tempo fa che accomuna i post di Janas e i suoi sassi luminosi, quello dei sassi di Jasna e il mio sulla felicità.
"Avevo le tasche piene di sassi.
Non avrei dovuto, lo so che non sta bene, ma come mi piacevano quei ciottoli bianchi plasmati, levigati, ammorbiditi dall’acqua, quei frammenti di vetri opachi, avari di luce, embrioni di diamanti grezzi in cui immaginare riflessi nascosti, quelle scaglie di terrecotte smaltate, ritagli di case consumate dal tempo.









Li ho raccolti in un angolo di riviera incontrato, per sbaglio, cercando un parcheggio; uno spicchio di spiaggia racchiuso da ripide pareti scoscese, bordate da una striscia di sabbia grossolana, che, forse, d’inverno sparisce risucchiata dal mare.







Sentivo le voci dei pochi, intraprendenti bagnanti, sussurrare, per non violare l’armonia perfetta, per integrarsi con l’eterno suono della risacca, inventata, com’è dalle lente onde che fingono di rincorrersi e che, pigre, si infrangono sulla battigia. Avvertivo sulla pelle il fremito lieve del vento,che premuroso, tentava di sciogliere la calura.









All’intorno colori puri, irripetibili, scolpiti dal sole violento e dall’aria netta e pulita del dopo pioggia.








Sdraiata sulla stuoia fissavo incantata, di fatto rapita, la superficie increspata del mare, scheggiata dai cangianti riflessi dei raggi; tenevo gli occhi socchiusi, feriti dai bagliori scintillanti di tutta la gamma dell’arcobaleno, che, abili, intessevano una trama, una specie di rete iridescente, caduta sull’acqua a impreziosire ciò che, forse, non può essere impreziosito.










Volevo e dovevo trattenere quelle meravigliose sensazioni, quel senso di appartenenza, quegli attimi intensi di felicità spicciola, anche a costo di appropriarmene e con la mano, senza parere, avevo cominciato a sgranare quei sassolini, a selezionarli e accantonarli, attratta dalle forme inconsuete, dalle tenui sfumature.

Lo avevo già fatto: in un’altra spiaggia, al di là dell’oceano mi ero intascata una manciata di sabbia impalpabile dalle calde, incredibili gradazioni e, senza remore, non contenta, di un ramo di corallo nero, abbandonato; ero passata al controllo bagagli, trepidante per l’abuso commesso, ma non avevo saputo resistere alla tentazione e rientrata a casa avevo inventato un angolo esotico.
Un rituale antico, una sorta di incantesimo per poter utilizzare quell’appagante senso di benessere ed equilibrio nato dal sentirsi parte integrante e ben accetta di un mondo di sogno, incuneato fra fredda realtà e libera immaginazione, il mio spazio privato, pozzo ideale a cui attingere, quando la fatica del quotidiano cerca di annullarmi, quando boccheggio e mi pesa anche il respiro; allora posso cercare in tasca un liscio, quasi morbido, buffo ciottolo modellato a fagiolo e strofinarlo, come Aladino con la sua magica lampada e sperare che il Genio risponda al richiamo........"
di Anna Astori Maccabruni Da " Due o tre cose sulla felicità"
P.S. Le fotografie di questo post sono gentilmente concesse dalla mia amica Janas

martedì 1 aprile 2008

A LUCIGNOLO CHE CHIEDE: "DITEMI COS’E’ UN BLOG"

Bella domanda davvero Lucignolo! Qui puoi trovare il significato della parola, cenni storici, tipologie, struttura, funzionamento, ecc http://it.wikipedia.org/wiki/Blog

Qui di seguito invece ti dico come ci sono arrivata io e cosa significa per me.

Anch'io, come Janas, ho avuto dei precedenti importanti prima di approdare al mondo dei blog: i miei diari scolastici. Ci scrivevo di tutto: appunti, pensieri, impressioni, espressioni di gioia e di entusiasmo per libri, film,cantanti, le piccole cose della vita, ma soprattutto di ribellione verso genitori, insegnanti, ingiustizie e soprusi..I compiti e le lezioni erano una cosa secondaria, relegati in un angolino: un dovere e un promemoria spesso inutile.

Ci incollavo foto, trascrivevo poesie, testi di canzoni, barzellette, slogan ( sono una pre-sessantottina) disegnavo caricature, stemmi, bandiere e lo scambiavo con quello delle amiche e compagne per scrivere i commenti sui prof, sui nostri flirt, le nostre domeniche, le gite e condividere le nostre paure e speranze di adolescenti. Non ho mai scritto niente invece su quei diari col lucchetto che ogni tanto qualcuno mi regalava, ma di cui perdevo sistematicamente la chiave. Perché chi scrive un diario, a mio parere, non lo scrive mai solo per se stesso, ma coltiva sempre la speranza che prima o poi lo legga qualcuno.

Ne conservo alcuni che rileggo ogni tanto con piacere e con un sorriso di compiacimento e un pizzico di nostalgia.

Poi, finita la scuola, son passata alla corrispondenza fitta con le amiche e gli amici del cuore poi col mio grande ed unico amore. Quindi, con l'avvento di internet a quella più rapida via mail.

Prima del blog ho fatto l'esperienza dei newsgroup e dei forum, soprattutto di finanza, in cui ci sono delle sezioni, dove, a borsa chiusa, si parla un po' di tutto: una sorta di Arena, di Bar dello sport per ritrovarsi fra amici che hanno altri interessi in comune oltre la borsa e per sfogare i malumori accumulati durante la giornata.

Selezionando gli amici qui conosciuti, sono approdata alle chat, ma anche queste mi andavano un po' strette. Tutti gli argomenti restavano solo accennati, sfiorati e la fretta dava adito a fraintendimenti che spesso hanno rovinato quelle che ritenevo delle belle amicizie e ne son rimasta un po’ delusa.

Ho scoperto il mondo dei blog leggendo un bellissimo post in quello della mia ventenne nipote, su Studenti.it, dedicato alla morte della sua cagnetta, che mi ha molto commossa e mi ha rivelato una ragazza diversa e sensibile e molto migliore di quella che credevo di conoscere.

Tuttavia lì mi sentivo un po’ fuori posto, vista la mia non più verde età, anche se studenti si rimane sempre un po’ dentro.

Così pungolata dalla mia dolce metà, che già ne aveva due e stava guidando i primi passi come blogger di una cara amica, ho deciso di crearmi il mio blog. Jasna e Janas poi hanno fatto il resto per togliermi dal mio guscio.

Anche se mi piace molto scrivere sul mio, tempo permettendo, come se fosse il diario della mia seconda giovinezza, mi piace scorazzare fra gli altri blog e dire la mia, ma soprattutto imparare e condividere un sacco di cose, per migliorarmi e magari aiutare gli altri a farlo. All’inizio avevo messo la moderazione, ma questo toglieva immediatezza e spontaneità, come il lucchetto di quei diari che tanto ho detestato da adolescente.

Come te Lucignolo, lo considero uno spazio libero anche alle critiche, purché siano costruttive, senza regole scritte se non quelle della buona educazione e del rispetto reciproco. Diffido delle lodi sperticate e non motivate, spesso stucchevoli e poco sincere.

Era nato come salotto per legare vecchie amicizie. Ci ho sofferto per non essere stata capita e invece ne ho strette di nuove inattese, molto stimolanti, appaganti e coinvolgenti . Molti di voi mi sembra di conoscerli da sempre. Perciò grazie Lucignolo! Grazie amici blogger! La mia porta è sempre aperta.

domenica 30 marzo 2008

“Le cose che ho imparato nella vita” di Paulo Coelho

Oggi volevo scrivere un post inerente il titolo del mio blog, che da un po' mi frulla per il capo, ma mi manca la lucidità necessaria per riordinare le idee. Quando mi capita questo vado a rileggere alcuni brani dei miei autori preferiti. Ne ho rispolverato uno di Paulo Cohelo che ho fatto mio e che mi piace moltissimo e vorrei condividere con chi mi leggerà.

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.

Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.

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mercoledì 26 marzo 2008

VIDEOCULTURA



Vorrei assegnare il mio 5° premio per lo sviluppo della mente al blogger Luca scoperto con Gabriele scorazzando nel mare magnum di youtube.

Fra i tanti video spazzatura che ogni giorno vengono riversati su questo canale di comunicazione, dove i nostri ragazzi spesso si divertono a mostrare le loro bravate filmate coi cellulari, questo giovane talento, nei suoi lavori riesce invece a trasmettere, con rara maestria e sensibilità d’animo, le emozioni che prova quando la natura eleva il suo canto armonioso verso l'uomo.

Luca riesce così a coglierne i misteriosi messaggi e ad elaborarli in brevi istantanee, autentici colpi d’occhio, collegati abilmente fra loro come i versi di una poesia.

La natura, scrive un suo estimatore, sembra scritturata per i suoi video: entra ed esce dalle inquadrature come se lui gli avesse indicato di comportarsi in quel modo.

Questi brevi filmati sono completati da una splendida colonna sonora che sottolinea ed esalta la bellezza e l'atmosfera dei luoghi e le meraviglie della natura.

Potrete trovare i video di Luca linkando il suo blog skyline che troverete qui a sinistra fra i miei preferiti o accedere direttamente dal link di youtube

http://it.youtube.com/profile_videos?user=xxskylinexxx. Gli ultimi quattro li potete trovare anche nella barra video qui accanto. L’ultimissimo è superlativo. Nettuno il mare e il porto . GRAZIE LUCA!


lunedì 24 marzo 2008

IL RUOLO DEI MEDIA ED IL DIRITTO D’ INFORMAZIONE

Premetto che non sono né filo americana né filo israeliana e sono contraria a qualsiasi guerra, soprattutto a quelle cosiddette preventive.

Sono rimasta sconcertata, turbata ed indignata dal risalto esagerato dato da molti media, in particolare dal Corriere.it, al messaggio audio del n° 2 di Al Qaeda .

A caratteri cubitali ed in prima pagina il Corriere riportava stamane nel titolo la sintesi del messaggio che l’esponente di maggior spicco del terrorismo arabo fa ai suoi seguaci, incitandoli al martirio in nome di Allah per colpire Israeliani ed Americani non solo in Palestina.

Il giornale online si è così fatto portavoce di quello che la nostra legislazione considera un reato e che, a mio parere, non può essere giustificato dal cosiddetto diritto di cronaca.

L’articolo non riporta la firma di nessun giornalista. Ritengo perciò che nella scelta del responsabile del giornale di riportare in questo modo la notizia, nel titolo e sottotitolo, si possa ravvisare una forma di complicità nell’incitazione a commettere un reato.

Così infatti gli esaltati seguaci di Al Qaeda che non avessero sentito il messaggio dalle radio e dalle TV arabe hanno potuto leggere il suo incitamento come se venisse dalla bocca del loro capo.

Per questo motivo ho inserito un messaggio di protesta nel forum Noi e gli altri di Magdi Cristiano Allam, vice-direttore ad personam del Corriere, in attesa che venga approvato e pubblicato dal moderatore.

Vorrei poter osservare per il futuro una maggiore cautela nell’uso di informazioni che possono involontariamente trasformarsi, se disinvoltamente formulate, in un esplicito incoraggiamento ad alimentare ulteriormente un clima di odio e di violenza.

P.S L'articolo è stato modificato solo in parte nella home page dopo alcune ore ma resta inalterato nel dettaglio della notizia come potete vedere http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_24/audio_al_zawahiri_7cf16926-f975-11dc-88d1-0003ba99c667.shtml

venerdì 21 marzo 2008

ABBRACCI DI CIOCCOLATO




Cercavo sul web delle immagini che rappresentassero le varie tipologie di abbraccio per illustrare il mio post pasquale sul tema, uno dei preferiti dal mio guru Leo Buscaglia, quando mi sono imbattuta in questo simpatico abbraccio di cioccolato che vi dedico con i miei auguri più sinceri invece del tradizionale uovo.

La scienza sta scoprendo che questo contatto comporta una differenza nelle nostre vite, sia fisiologicamente che psicologicamente,

Un certo dottor Bresler nella sua clinica algologica negli USA non scrive più ricette regolamentari, ma per esempio “quattro abbracci al giorno”. La gente dice che è matto ma lui risponde: “Oh no! Un abbraccio al mattino, uno a pranzo, uno alla sera e uno prima di andare a letto e guarirete”

Il dottor Falk, psichiatra, sostiene che un abbraccio può alleviare la depressione e consentire alle difese immunitarie dell’organismo di migliorare. Gli abbracci -dice- trasmettono una vita nuova ai corpi stanchi, vi fanno sentire più giovani e vibranti. In famiglia possono rafforzare i rapporti e ridurre significativamente le tensioni.

Helen Colton in un suo libro afferma che l’emoglobina, componente del sangue che porta l’ossigeno al cuore e al cervello, aumenta significativamente quando si viene toccati, abbracciati, coccolati.

Allora, poiché non costa niente e pare sia efficace, perché non sperimentare questa cura un po’ più spesso. Io ho già cominciato e già mi sento meglio.


ABBRACCIO
~ Carlo Bramanti ~

Donami un abbraccio
sincero, luminoso
come un giorno d'estate,
ma che sia lungo,
lungo una vita

AUGURI

mercoledì 19 marzo 2008

GRAZIE PAPA’!

Oggi, nel giorno della tua festa, ho potato la salvia nei vasi sul mio balcone e sul balcone della mamma, come mi hai insegnato tu a fare ogni anno a S.Giuseppe, perché ricresca più rigogliosa di prima. Questa volta l’ho fatto con un groppo in gola, che ho subito ricacciato indietro, pensando che quando ricrescerà sarà come se ritornassi a vivere anche tu tutte le volte che la guarderò, che ne staccherò una foglia per insaporire qualche piatto che ti piaceva, o la sfregherò fra le dita per farle sprigionare ed annusare il suo profumo intenso.
Questa salvia è il simbolo del bene che mi hai voluto, dell’amore che avevi per le piante, i fiori, la natura e che ti ho voluto anch’io anche se non sempre ho saputo dimostrartelo. Grazie papà Vittorio!

Grazie anche a te Pietro, papà del mio Gabriele e fantastico nonno di Michele, che ci sei di esempio ogni giorno vivendo la tua malattia con grande serenità e forza d’animo

Grazie anche a te Gabriele, papà a volte incompreso del nostro “capolavoro”! Abbi pazienza! Quando diventerà papà a sua volta capirà che meraviglioso padre sei stato e sei ancora tu per lui.


domenica 16 marzo 2008

LA SFIDA DELLA VITA

Mai come quando si è toccati o solo sfiorati dalla morte si apprezza la vita.

In questi ultimi due anni lo sono stata più volte, in occasione della perdita improvvisa del mio babbo, poco dopo quella repentina di 3 suoi fratelli più giovani, dei due gravi incidenti capitati a Gabriele, cui è miracolosamente scampato e ora, per il rapido peggioramento delle condizioni di salute del suo babbo.

Questi avvenimenti mi stanno cambiando non solo la vita, ma soprattutto il mio modo di rapportarmi con gli altri, soprattutto con i miei cari, amici compresi e mi hanno portato a riflettere sulla senso della vita e…..su quello della morte.

Come dice Freud molti nostri problemi e la nostra incapacità di vivere nascono dalla convinzione che non moriremo mai.

Fino a poco tempo fa avevo orrore della morte e pensavo inconsciamente che non avrebbe mai riguardato me né le persone a me più care, ma solo gli altri. Quando capitava che colpisse amici o conoscenti mi disperavo e ritenevo profondamente ingiuste certe morti.

Ora invece, vedendo come la sta affrontando serenamente mio suocero, una persona splendida, con alle spalle una vita intensa ed esemplare, mi sto rendendo conto che è la cosa più democratica che ci sia, un continuo bellissimo processo della vita, una buona amica. Essa ci ricorda che non abbiamo a disposizione l’eternità, che nulla è permanente e che dobbiamo vivere ora, perciò ogni minuto è prezioso e va vissuto come se potesse essere l’ultimo, rinunciando ad eccessive aspettative e lasciando che il domani racconti la propria storia, perché nessuno sa con certezza se rientrerà a casa stasera.

Dopo aver rischiato di perdere mio marito Gabriele nell’ultimo grave incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ho scoperto che dovevo accettare questa nuova sfida colossale: dovevo vivere ora, apprezzare ogni momento che potevo vivere con lui, con i miei cari, coi miei amici e smetterla di piangermi addosso per quel che mi capita di negativo, perché anche le sofferenze, i dolori, la sfortuna, le malattie fanno parte della vita, anzi la rendono più intensa ed interessante e ci aiutano a crescere e ad affrontare la morte serenamente..

Non voglio fare come mia madre che impreca ogni giorno perché ritiene un castigo divino il fatto che mio padre sia morto improvvisamente. Io lo ritengo invece un dono che Dio le ha fatto, perché sicuramente nelle sue precarie condizioni di salute non avrebbe potuto assisterlo come avrebbe voluto se fosse sopravvissuto all’infarto, con conseguenze irreversibili.

Voglio vivere imparando ad adattarmi ad ogni cambiamento anche doloroso, scegliendo la gioia, la libertà, la sorpresa, la creatività, l’amore, il contatto con gli altri, in tutte le forme possibili.

Forse è anche questo che mi ha spinto a creare il mio blog a condividere con altri esperienze, emozioni, sensazioni.

Lasciandosi sfuggire l’amore significa scegliere la sconfitta, lasciarsi sfuggire la vita, poiché come dice Leo Buscaglia citando Thornton Wilder:” Vi è una terra dei vivi e una terra dei morti e il ponte è l’amore”.

sabato 15 marzo 2008

JANAS: la guerra dei bastoni!!

Ho appena letto questo bellissimo post dell'amica Janas e invito chi passerà di qua a fare altrettanto, perché merita veramente, come del resto tutto il suo blog.
JANAS: la guerra dei bastoni

domenica 9 marzo 2008

L'INVESTIMENTO PIU' BELLO

Ventinove anni fa Gabriele ed io abbiamo deciso che era venuto il momento di fare l'investimento più importante della nostra vita, per completare il nostro progetto-famiglia. Devo dire che ci è proprio riuscito bene, ma siamo anche stati fortunati. Per festeggiare il giorno più bello della nostra vita, ho creato un album che riassume in 1000 fotografie le tappe più significative della sua storia. Qui ne do un piccolo assaggio.

Buon Compleanno Michele!!!


LE MIE NOMINATION


Sono emozionata e commossa! Anch'io ho ricevuto ...l'Oscar dei blog dall'amica Janas con questa motivazione:
" a luigina che con il suo blog Finanza Allegra mi ha meravigliato non poco...visto che non capivo molto l'associazione del termine finanza con allegria!!!
ora mentre per il termine "finanza" avevo una spinta repulsiva che tendeva ad allontanarmi ...il termine allegra invece aveva una certa forza
attrattiva...così sono cascata dentro il suo blog... per scoprire che non c'erano diagrammi e numeri... ma tanta umanità.VIVERE AMARE CAPIRSI di Leo Buscaglia
e inoltre mi ha fatto scoprire questo post di un altro blogger veramente bello ...tanto per convalidare la teoria dell'abbraccio che anche lei ha sviluppato con jasna nel progetto dell'albero:Più avanti è la tua vita: Il principio dell'abbraccio
"
E ora è venuto il mio turno di nominare i miei blog preferiti e di conferire loro questo premio:
A Janas
Jasna gliel'ha assegnato anche a nome mio ma mancava la mia motivazione.
Dedico a Janas questo premio perché riesce sempre a farmi sorridere, per la sua capacità di cogliere con parole ed immagini il senso più profondo delle cose e di descrivere con sottile ironia e intelligenza anche temi tristi, dolorosi e delicati. Molto toccante il tuo post Un mondo dove una barca diventò fioriera e infine perché ...adoro la tua Sardegna.
A Jasna
Per aver ideato e realizzato con Janas questo premio, creando un bellissimo logo, il cui significato descrive così bene nel post "L'albero dedicato alla mente", per la sua sensibilità e capacità creativa, perché mi ha incoraggiato a continuare questa splendida avventura, perché leggere il suo blog mi fa stare bene e mi dà una carica enorme di vitalità, di gioia, di emozioni e di ricordi, perché ogni volta scopro di avere tante cose in comune con lei e tante cose ancora da imparare.
A Renata
Perché nel suo blog ha ritrovato l'entusiasmo di una ragazzina con la saggezza dell'esperienza, perché non si spaventa davanti ai trabocchetti della tecnologia e accetta con umiltà le mie critiche a volte un po' ....pepate;)
A dama verde
Quasi mia coetanea, sensibile e piacevole compagna della sera e miniera di citazioni e informazioni molto utili nei suoi
2 blog

Per adesso mi fermo perché gli altri blog non li conosco ancora bene anche se di alcuni ho messo il link tra i miei preferiti. Alla prossima puntata.





venerdì 7 marzo 2008

8 MARZO: QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO



Premetto che io mi sento donna SEMPRE e non solo l'8 marzo, ma in questa occasione voglio dedicare questa canzone a tutte le mie amiche Blogger in particolare a Jasna e Janas per aver ispirato e realizzato il "Premio allo sviluppo della mente" e a Renata perché è donna all'ennesima potenza. Nella barra video qui accanto potrete sentire e vedere il video di alcune delle più belle interpretazioni di questa canzone.



QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO


Ci fanno compagnia

certe lettere d'amore

parole che restano con noi

e non andiamo via

ma nascondiamo del dolore

che scivola:lo sentiremo poi

Abbiamo troppa fantasia

e se diciamo una bugia

e' una mancata verita'

che prima o poi succedera'

Cambia il vento ma noi no

e se ci trasformiamo un po'

e' per la voglia di piacere

a chi c'e' gia' o potra' arrivare

a stare con noi

Siamo cosi'e' difficile spiegare

certe giornate amare

lascia stare

tanto ci potrai trovare qui

con le nostre notti bianche

ma non saremo stanche

neanche quando

ti diremo ancora un altro si'

In fretta vanno via

delle giornate senza fine

silenzi: che familiarita'

E lasciano una scia

le frasi da bambine

che tornano

ma chi le ascoltera'?

E dalle macchine per noi

i complimenti del playboy

ma non li sentiamo piu'

se c'e' chi non ce li fa piu'

Cambia il vento ma noi no

e se ci confondiamo un po'

e' per la voglia di capire

chi non riesce piu' a parlare

ancora con noi

Siamo cosi'dolcemente complicate

sempre piu' emozionate delicate

ma potrai trovarci ancora qui

nelle sere tempestose

portaci delle rose

nuove cose

e ti diremo ancora un altro si'

anche quando non parliamo

quando ci nascondiamo

o camminiamo

ma potrai trovarci ancora qui

con i nostri sentimenti

e i condizionamenti

non ci sentistiamo per gridare un altro si'

e ti diremo ancora un altro si'

e ti diremo ancora un altro si'

giovedì 6 marzo 2008

PREMIO SIMBOLICO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE

La mia cara e vulcanica amica Jasna , per contrastare i numerosi meme , che pervadono il mondo dei blog, autentiche e inutili catene di S. Antonio, ha avuto una bellissima idea: istituire un premio simbolico alla mente che aiuti chi lo riceve a far conoscere il proprio blog, per motivi più.. seri.

L’amica Janas ed io l’abbiamo solo incoraggiata a realizzare concretamente questa sua idea, con qualche piccolo consiglio, ma ha fatto tutto lei a cominciare dalla motivazione del premio.

“Il blog , come dice il nostro caro amico Grillo, è un potente motore di distribuzione di conoscenze e di proposte e come tale deve servire a stimolare la mente non a distruggerla. Deve essere un mezzo di comunicazione per far avere notizie, pensieri, opere, esperienze, in ogni parte del mondo”

Per rappresentare questo premio ha scelto l’immagine di un albero che rappresenta la linfa della vita, le radici i piedi, il tronco il corpo umano e i rami con le foglie gli arti e la testa. Più ci si prende cura di noi stessi più la nostra mente trasmette bellezze, nozioni, fantasia, intelligenza. La stessa cosa equivale per una pianta: più ci si prende cura di lei, più diventa rigogliosa , fiorita, e colorata.

Perciò Jasna ha realizzato questo bellissimo logo " il cui significato è una sorta di abbraccio virtuale che vuol dire: mi piace il tuo post, il tuo post mi suscita delle bellissime emozioni, ricordi, sensazioni.. e con questo simbolo io ti abbraccio e ti dimostro la mia stima! Da usare quando si vuole e senza obbligare chi lo riceve a fare niente! Un simbolo da appuntare nel blog..come una sorta di medaglia... al valore! Poi ciascun blogger, quando vuole e per ragioni sue, che spiegherà, potrà distribuire la medaglia a chi vuole!" (By Janas)

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm4wYMjliUYpMU_u7bg4ab9wBPOdXaxwB3VUE01o7SIklGvp9srC93gyjHcJ7fORg-7YeToJ-wz3Pi4MfCDPqoWE14CDVILRpl5Get1yXA7mEO1fZaTdlglhHzTTlQTdzCjuFw4vzTkUbM/s1600-h/logo4.jpg

Chi volesse leggere il post dove Jasna ha elaborato il suo progetto può linkare il suo sito Jasnapage fra i miei blog amici e leggere il post del 3 marzo.

domenica 2 marzo 2008

UN ALBERO O UN LECCA-LECCA?



Sto rileggendo il libro di Leo Buscaglia " Vivere amare capirsi" e vi voglio riportare una delle pagine più interessanti che mi hanno colpito e ispirato particolarmente come.. educatrice e che continua idealmente il discorso iniziato con le mie giovani amiche blogger sul ruolo degli insegnanti oggi nella scuola. Credo anche possa promuovere l’iniziativa di Jasna per combattere i meme e far conoscere i blog veramente interessanti, senza dover rispondere a domande assurde e ..indiscrete, ma premiandone il contenuto che stimola la mente, che ci fa star bene , che ci aiuta a crescere, a riscoprire noi stessi e a metterlo a disposizioni di altri in ogni parte del mondo

“ Non dobbiamo accontentarci di diventare come tutti gli altri. Dobbiamo lottare contro il sistema. Ricordo la mia insegnante di disegno, povera donna, quando arrivava nella mia classe alle elementari stralunata, per essere già stata in altre quattordici classi a insegnare arte. Entrava di corsa, con il cappellino a sghimbescio e diceva:” Buongiorno bambini. Oggi disegneremo un albero “ E tutti i bambini dicevano:” Magnifico, disegneremo un albero”Poi lei prendeva una matita verde e disegnava un grande coso verde. Ci aggiungeva una base marrone e qualche filo d’erba. E diceva.: Ecco l’albero”.
Tutti i bambini lo guardavano e dicevano: “ Non è un albero. E’ un lecca lecca”. Ma lei sosteneva che era un albero, distribuiva fogli e diceva: “Adesso disegnate un albero” In realtà voleva dire : “ Disegnate il mio albero” E quanto prima capivate che cosa intendeva e riuscivate a riprodurre quel lecca-lecca e a consegnarle il foglio, prima ottenevate un 10.
Ma c’era un bambino che sapeva che quello non era un albero, perché ne aveva visto uno che la maestra non immaginava neppure. Era caduto da un albero, aveva intagliato un albero, aveva fiutato l’odore di un albero, s’era seduto sul ramo di un albero. Perciò prese i pastelli rosso magenta e arancione e azzurro e violaceo e verde e scarabocchiò allegramente il foglio e lo consegnò tutto soddisfatto. L’insegnante lo guardò e disse :” Mio Dio, è un ritardato mentale…Classe differenziale”.
Quanto tempo passa prima di capire che quello che ti dicono in realtà è “Per essere promosso devi riprodurre il mio albero”? Ed è così in ogni ordine di scuola e si creano frotte di studenti che hanno imparato a ripetere come un pappagallo, che hanno smesso di pensare, ma sanno recitare i dati parola per parola come glieli avete propinati e che hanno paura di essere creativi ed originali se gli si dice di esserlo, che dimenticano la loro unicità, ma ognuno uguale agli altri e tutti siamo soddisfatti quando abbiamo reso i nostri figli simili a noi: frustrati, malsani, ciechi, sordi ma con un alto quoziente d’intelligenza. L’individuo ricco d’amore non si accontenta d’essere unico,di sviluppare la propria unicità e di lottare per conservarla. Vuol essere più grande, perché si rende conto che può donare questa grandezza….perché - Noi pensiamo molto meno di quanto sappiamo. Amiamo molto meno di quanto amiamo. Amiamo molto meno di quanto si possa amare e così siamo molto meno di ciò che siamo-( R.D Laing - La politica dell’esperienza
)"






VIVERE AMARE CAPIRSI di Leo Buscaglia




Il mondo è pieno di professori, ma ci sono pochissimi insegnanti! E Leo Buscaglia era certamente uno di questi.
Nato da famiglia di origini italiane (Val d’Aosta), visse fino al 1998, anno della sua morte, in America, dove faceva il professore universitario.
Fu il primo a tenere un corso sull'amore. I suoi corsi erano i più richiesti dagli studenti.
A scuola impariamo a scrivere, leggere, far di conto, parlare lingue straniere e ora pure ad usare il computer. ma non ci insegnano la cosa più bella e utile di tutte: la vita. Forse perché è difficile. Leo decise di far questa fatica scrivendo questo libro.
"Vivere, Amare, Capirsi" è quasi un monologo dell'autore, dove egli ci aiuta a raggiungere quelle verità che stanno lì, davanti al nostro naso, solo che noi non le vediamo o non vogliamo vederle.
Attraverso tredici 'lezioni' egli affronta molti argomenti, quali l'amore, i rapporti tra esseri umani, la vita, la morte, l'educazione dei bambini, e il rapporto con se stessi. Ogni pagina del libro ci offre delle verità semplici, semplificate al massimo con degli esempi di vita quotidiana.
Sarebbe impossibile analizzare e commentare ogni singola idea espressa dall'autore.
Un piccolo assaggio del libro."La mia più grande paura è quella di arrivare in punto di morte, e di scoprire di non avere mai vissuto..."
Leo sostiene che la vita va vissuta, che vivere è il relazionarci con altre persone.
"Forse l'amore è il processo con cui ti riconduco dolcemente a te stesso" Con questa frase l'autore cita il filosofo francese Saint-Exupéry. Seguono a ruota una serie di riflessioni particolarmente azzeccate, come: "Definire l'amore sarebbe limitarlo; per questo è impossibile!" L'amore si impara, come qualunque altra cosa nella vita. Non è definibile a parole, è piuttosto un modo di vivere, di essere e di sentirsi vivi. Se si assimila questo concetto nella forma più piena, spiega Leo Buscaglia nel suo libro, si può alla fine ottenere dalla vita il premio più ambito: quello di essere completamente se stessi.
Per molti ragazzi di oggi "l'avere" la ragazza, diventa più un qualcosa che si avvicina terribilmente al possesso, come per i cellulari o i computer, con i quali ci possiamo fare tante cose belle, ma con le quali non ci relazioniamo...! Diventa cioè sempre più un'esigenza dettata dalla nostra società, che vede chi non ce l’ha un fallito. Leo vede l'amore in maniera un po' differente.
Qualcuno potrebbe figurarsi il libro come un trattato filosofico di incredibile pesantezza. Un mattone, insomma. Ma è proprio questa la magia di Leo Buscaglia: parlare di argomenti difficili con sconcertante semplicità. Leggendolo vi sembrerà di fare una chiacchierata con un vecchio amico, che ha tanto, tanto da insegnarvi.
Oggi esiste una fondazione a suo nome che si occupa della diffusione del suo insegnamento e del suo pensiero
* Adattamento personalizzato tratto da alcune delle migliori recensioni del libro trovate sul Web.