domenica 20 dicembre 2009

Te piace 'o presepe?

Indimenticabile la frase del grande Eduardo in " Natale in casa Cupiello" quando chiedeva al figlio se gli piaceva il presepe che stava allestendo. Essa racchiude tutta la magia e l'incanto che si ripete ogni anno, mentre anch'io lo preparo e mi ricorda con tenerezza l'impegno, la passione e l'amore di mio padre per costruire la scenografia, coinvolgendo me e la mamma nell'allestimento.
Papà dava sfoggio alla sua fantasia per creare ogni anno qualcosa di nuovo che lo rendesse sempre più bello e più nuovo di quello dell'anno precedente: la disposizione o il numero delle grotte, dei pastori, delle pecore, delle capre, il laghetto con le ochette, la cascata, il mulino, gli alberi, le montagne, le case ricavate da vecchie scatole di cartone, sapientemente ritagliate e addirittura cucite dalla mamma e colorate da me con i pastelli, le luci nella capanna e nelle case con la carta velina rossa alle finestre.
Compito della mamma era anche ogni anno comprare un personaggio nuovo da inserire nel presepe, ma lei non si limitava a quello, ma me ne raccontava la vita, con numerosi dettagli,come se fosse una persona vera e non solo una statuetta di gesso o di cartapesta. In questo modo riusciva a farmi vivere dentro il Presepe e a stimolare la mia immaginazione.
Gabriele ed io abbiamo riscoperto la gioia e l'emozione di preparare il Presepe unendo ciò che restava di quelli che entrambe preparavamo da bambini, quando aspettavamo la nascita di Michele. Negli anni seguenti ho ripreso la tradizione della mamma e ogni anno ho aggiunto una statuetta nuova, anche se purtroppo di plastica. Non so però se, come i miei genitori, siamo riusciti a trasmettere anche a lui le stesse sensazioni e la stessa partecipazione emotiva all'evento. So solo che ogni volta che scarto le mie statuette, prima di collocarle nella scenografia, mi ricordo le storie che la mamma mi raccontava e i commenti del mio babbo che ora non c'è più e mi commuovo. Vorrei poterle raccontare anch'io a Francesca quando sarà più grande. Intanto le scrivo qui. Forse qualcuno le leggerà.
Quest'anno Gabriele ha pensato anche di fotografarle una per una, prima di collocarle nel presepe. Abbiamo così scoperto, con grande sorpresa, dei particolari che in tutti questi anni ci erano sfuggiti. Oltre alle ammaccature in quelle di gesso abbiamo notato tentativi di ritocchi, di ricostruzioni parziali, ad opera di mani affettuose, di espressioni e gesti che ce le hanno fatte apprezzare ancora di più. Così ho pensato di creare questo album/galleria da mostrarvi insieme alla fotografia del mio personaggio preferito: la vecchina che fila.
Questo personaggio del presepe della mia infanzia mi è particolarmente caro, perchè mi ricorda la mia nonna materna, che allora viveva lontana, cui ero molto affezionata.
La mamma infatti mi disse, quando la portò a casa, che quella era la nonna Anna, seduta sulla porta di casa col suo gatto accovacciato che giocava con i batuffoli di lana filata, in attesa che fosse pronto il minestrone, che cuoceva nella pentola sul fuoco accanto, da portare alla Madonna e a S.Giuseppe quando sarebbe nato il Bambino. Mentre mi raccontava questo mi sembrava di sentire il fuoco scoppiettare e il profumo del minestrone della mia nonna. Per lei la mamma aveva costruito la casetta più bella del presepe che io avevo colorato di rosso alle pareti, di verde le imposte delle finestre e il portone d'ingresso e di marrone le tegole disegnate sul tetto. Al posto delle tende aveva messo della carta velina rossa nel ritaglio delle finestre e del portone da cui filtrava la luce di una lampadina inserita nel retro, che diffondeva intorno una luce che a me pareva magica. Il passare degli anni aveva reso necessario qualche intervento di manutenzione alla casa per rinforzare gli angoli delle pareti, con qualche punto di cucitura con del filo robusto. Di quella casetta si sono perse le tracce purtroppo, dopo la spartizione del presepe fra me e mio fratello, ma il suo ricordo non può essere cancellato, anche se non esistono sue fotografie.
Oggi la mia vecchina continua a cuocere sul fuoco il minestrone nel paiolo per i personaggi che si recano alla capanna, in attesa che Gabriele le costruisca una casa nuova per il presepe che ha in mente di preparare l'anno prossimo, quando avrà più tempo da dedicare e anche Francesca ne capirà di più il significato


















Il suo posto nel presepio



La vecchina che fila


Questo è l'album del presepe cliccate QUI per sfogliarlo e con questo auguro a tutti voi un sereno Natale e un miglior 2010. Un pensiero particolare va alle popolazioni aquilane e a quelle umbre colpite dai recenti terremoti e a quei bimbi che trascorreranno un triste Natale a causa di queste catastrofi

giovedì 17 dicembre 2009

Buon compleanno Francesca...



In queste ore proprio un anno fa nascevi e oggi finisce già il tuo primo anno di vita, quello che tutti ricorderemo come se fosse sempre ieri...e io in particolare come se fossi rinata con te.
Mi scalda il cuore pensare che i tuoi compleanni scandiranno d'ora in poi non più solo la tua vita, ma anche la nostra, oggi e spero ancora per tanti, tanti anni.
Quest'anno sarai con me sulla soglia della capanna ad aspettare la nascita di Gesù Bambino con l'angioletto del tuo battesimo col dito in bocca



Auguri nostro piccolo tesoro che tu possa avere sempre il meglio dalla vita che ti attende, ma che tu sappia trarre insegnamento anche dalle sue avversità, per superare gli ostacoli che inevitabilmente incontrerai.





sabato 12 dicembre 2009

La mia Santa Lucia

Avevo 3 anni e mezzo quando, nel marzo 1953, da Cigole, un paesino della Bassa Bresciana, mi trasferii con i miei genitori in cerca di fortuna a Gavirate, un ridente paese sulle rive del lago di Varese.
Ero ancora piccola, ma avevo già vissuto e ricordavo bene l'attesa trepidante dell'arrivo di Santa Lucia. Da noi infatti, come in molte altre città italiane e del Nord Europa, nella notte fra il 12 e il 13 dicembre, la notte più lunga che ci sia, porta i doni ai bimbi buoni.
Fu perciò un'amara sorpresa scoprire, parlando coi miei compagni della scuola materna che a loro i doni li portava Gesù Bambino. Quel giorno tornai a casa in lacrime, convinta che da me quell'anno non sarebbe passato né Gesù Bambino né S. Lucia. La mamma però mi rassicurò spiegandomi, con un po' d'imbarazzo, che la Santa, sulla collina del Groppolo dove abitavamo, avrebbe fatto troppa fatica a salire col suo asinello e il carretto carico di doni, ma avrebbe certamente incaricato Gesù Bambino di portarne qualcuno anche a me la notte del 24 dicembre, dal momento che Lui poteva volare. Però forse da me sarebbe passato anche nella fatidica notte di S. Lucia a portarmi un piccolo anticipo su ordine della Santa, naturalmente se fossi stata buona e se avessi aiutato il babbo a preparare il presepe. La spiegazione della mamma mi rassicurò, anche se suscitò qualche dubbio sui poteri della Santa e fu così che continuai a vivere l'attesa di questa notte magica e le gioie dell'illusione ad essa legate.
Ancora adesso preparo il presepe tra il 12 e il 13 dicembre ricordando quello strano patto tra Gesù Bambino e Santa Lucia perché potessi continuare a vivere in un paese nuovo le tradizioni del mio paese di origine.
Oggi cercando storie, musiche e filastrocche legate a questa tradizione, mi sono imbattuta nella recensione di questa bella rappresentazione teatrale del Teatro Prova di Bergamo che propone una versione molto bella ed educativa dell'origine di questa leggenda.

IL FIENO DI SANTA LUCIA
In una fredda sera di Dicembre Tobia, uno dei pochi contadini rimasti nella periferia di una grande città, si accorge, riponendo i suoi attrezzi di lavoro, che qualcuno ha rubato il fieno dal mucchio destinato alle sue mucche.
Insospettito dell’accaduto, la sera successiva si nasconde per sorprendere il ladro. Con grande stupore scopre che una donna silenziosa e furtiva riempie il suo sacco di piccoli mazzetti di fieno. Così nasce l’incontro misterioso tra Tobia e Lucia.
Lucia è cieca, ma descrive benissimo l’aspetto di Tobia: gli rivela che sa vedere con altri occhi. Sente tutto, conosce il linguaggio del vento, della pioggia, del fuoco, degli uccelli. Soprattutto possiede una voce che incanta… E’ una specie di fata: ogni 13 Dicembre, la notte più lunga, aiutata dal suo asinello, porta in ogni casa dolci e balocchi per i bambini che le scrivono lettere, sperando che si realizzi un loro desiderio, che le parlano con i loro sogni… Ama tanto i bambini che sognano.
Anche Tobia sogna, spesso ad occhi aperti e se ne vergogna un po’. E proprio come un bambino curioso la copre di domande, di interrogativi ai quali però Lucia non risponde.
Dispensatrice di giocattoli nuovi, ella racconta che nei mesi dell’anno corre per le case, non vista, a raccogliere i giocattoli vecchi o rotti, che i bambini non vogliono più. Li porta nella Grande Soffitta, dove restano molti anni. Aspetta che quei bambini divengano adulti, magari mamme e papà. Poi un giorno glieli fa ritrovare, come per caso: in un vecchio baule, in una scatola rovinata, nel sottoscala, in cantina, nel solaio.
Solo così i grandi possono ricordarsi dell’infanzia lontana, dell’odore della neve, del rumore delle caramelle troppo dure per i loro denti da latte, del sapore del buio della notte. Ricordano dell’attesa, della gioia, della sorpresa. E grazie a questo ricordo possono permettere che nuovi bambini vivano le grandi magie dei desideri e credano che i sogni si possano avverare e che ogni 13 Dicembre appendano fiduciosi fuori dalla finestra un mazzetto di fieno per l’asinello di Santa Lucia.

Quest'anno ho fatto un sogno e spero che S. Lucia possa leggerlo e illumini i grandi della Terra riuniti in questi giorni a Copenaghen, perché finalmente riescano a trovare un accordo e prendano decisioni importanti ed efficaci affinché i nostri figli possano godere a lungo delle meraviglie del Creato che ci sono state donate.

giovedì 10 dicembre 2009

Magia della neve

Sono appena tornata da una breve vacanza sulle nevi della Val di Fiemme e malgrado il tempo non l'abbia particolarmente favorita, in questi giorni ho cercato di cogliere i vari aspetti dell'elemento dominante questa vacanza, nel bene e nel male per condividerne con voi la magia questo Album " Magia della neve" che potrete sfogliare leggendo le didascalie, cliccando sulle frecce in alto e con questo video di Youtube, girato da Gabriele, che potrete vedere cliccando sulla freccina al centro.




martedì 24 novembre 2009

Da un regalo un dono 2009




Come l'anno scorso, oggi e tutti i martedì pomeriggio, fino al 24 dicembre, ho dato la mia disponibilità per vendere nel negozietto, offerto in commodato d'uso da un benefattore, gli oggetti di artigianato ecuadoregno, realizzati dai ragazzi della Scuola des Arte di S. Nicolas degli amici Peppo e Adriana di cui vi ho parlato più volte su questo blog. Oltre agli oggetti in legno, ci sono anche splendidi maglioni, berretti, guanti e poncho coloratissimi in morbidissima lana d'alpaca, oggetti di ceramica e vetro decorati a mano, realizzati dai volontari delll'O.M.G. e degli splendidi presepi in pasta di sale, argilla e gesso provenienti dalle missioni della Bolivia e del Perù. L'iniziativa si chiama " Da un regalo un dono" perché chi comprerà uno degli oggetti da regalare a Natale farà anche un dono ai bambini di S. Nicolas, come dice la locandina che vi allego. Infatti il ricavato dalla vendità andrà interamente a loro. Qui sotto vi metto i link dei post dedicati a S. Nicolas e a Peppo e Adriana

http://luiginabs.blogspot.com/2008/06/peppo-e-adriana-una-vita-per-gli-altri.html



P.S. Per continuare a far volare l'aquilone di S. Nicolas per le vostre donazioni potete utilizzare il C/C42505628 intestato ad ACLI Senza Confini -Via Corsica 165 CAP 25125 Brescia Tel 030 2294031-CF ACLI Senza Confini Onlus 98109240170- Causale Progetto Missione San Nicolas Ecuador oppure C/C Bancario su banca Etica IBAN:IT26 M 05018 11200 000000511818. Potrete così detrarre l'importo della vostra donazione dalla dichiarazione dei redditi, facendone richiesta.

domenica 15 novembre 2009

Rivivere la gioia della scoperta


















Francesca 11-novembre 2009 --------------------------------------------------------------------------------------------------Michele Gennaio 1980:


Che gioia vederti l'altro ieri gattonare per casa, col tuo sguardo curioso e divertito per la novità, lanciando gridolini e richiami, per attirare la mia attenzione.
Pochi minuti intensi ed importanti per te e per me.
Per te per la gioia della scoperta, per me per quella di vederti crescere serena e felice per le tue piccole conquiste, col cuore pieno di tenerezza nell'ammirare le tue acrobazie, per aggrapparti a qualsiasi cosa ti permettesse di alzarti in piedi sulle gambette ancora malferme e di colpo poter fare un balzo indietro con la macchina del tempo e rivivere la stessa scena di quasi 30 anni fa, fermata con uno scatto quasi nello stesso punto della casa e leggere la stessa espressione del tuo babbo nei tuoi occhi. Sì è stata un'emozione fortissima che ti dedico qui con queste righe e queste due fotografie con tutto l'affettuosa trepidazione e il mio amore di nonna.

martedì 27 ottobre 2009

Elisir di giovinezza per chi ha bisogno di ..tirarsi un po' sù


Non c'è tanto da stare allegri in questo periodo di " vacche magre", con l'economia che va a rotoli, l'epidemia d'influenza dilagante, la scuola che sembra aver esaurito il suo compito e i nostri politici che non trovano di meglio che rinfacciarsi a vicenda avventure con donnine e trans per evitare di occuparsi dei problemi seri del paese.
Noto anche nella blogosfera una certa aria di stanchezza, di depressione e di rassegnazione, favorita anche dai malanni di stagione o della.... "seconda giovinezza", atmosfera ravvivata solo a tratti da qualche lieto evento come il compleanno di Riri, i progressi dei vostri cuccioli e qualche bel racconto di viaggio o di fantasia.
Perciò, bando alle tristezze, voglio strapparvi un sorriso con alcune ricette trovata nel mio libro " Erbe amiche" mentre cercavo le proprietà terapeutiche di una pianta che tutti potrete reperire facilmente: il ROSMARINO (Rosmarinus officinalis)

Prima un po' di storia

La fama di questa pianta supera di gran lunga quella di ogni altra erba. Fino al Rinascimento era considerata una vera panacea universale. Gli venivano attribuite la facoltà non solo di guarire ogni malattia, ma anche di ridare la giovinezza.
Questo potere mitico è legato alle vicende della settantaduenne regina Elisabetta d'Ungheria, vissuta nel XIV sec., che ridotta agli estremi dalla gotta e dai reumatismi, riuscì a ritrovare, grazie ad un preparato chiamato "acqua di rosmarino", il vigore dei vent'anni e a sedurre il re di Polonia. Altri regnanti pare abbiano tratto giovamento da quest'acqua: tra i più famosi Luigi XIV, guarito da un reumatismo che lo affliggeva alle braccia e alle spalle. Madame de Sévigné ne faceva largo uso e affermava che era un ottimo rimedio contro la tristezza e tutti i dispiaceri ;)
La nostra epoca moderna , più realista, riconosce al rosmarino un'azione stimolante e tonica certa, lo raccomanda per migliorare la circolazione del sangue, stimolare la digestione, accrescere il tono da surmenage fisico ed intellettuale e dei convalescenti, stimolare la funzione biliare ed epatica. E' prezioso anche contro emicranie,vertigini, palpitazioni, insonnia, nervosismo e disturbi intestinali legati ai disturbi di cui sopra.

Ed ora alcune ricette:

Elisir di giovinezza: la famosa " acqua di rosmarino" della regina Elisabetta d'Ungheria si prepara facendo bollire per 2 minuti 50 g di rametti di rosmarino in 1 l. di buon vino e bevendone 1 o 2 tazzine al dì.

Contro la febbre leggera: bollire 2 minuti 40 g. di foglie di rosmarino in 1 l. d'acqua. 3 o 4 tazzine al giorno

Contro la debolezza: bollire in 1 l. d'acqua 30 g. di menta piperita e 30 g di foglie di rosmarino. 3 tazzine al giorno

Contro gli ascessi: il decotto con 30 g di foglie per litro d'acqua.

Contro il torcicollo: il cataplasma caldo

Contro il catarro bronchiale: suffumigi con foglie di rosmarino

Per un bagno tonificante: un rametto di rosmarino aggiunto all'acqua.

Se poi queste ricette non avessero l'effetto desiderato non me ne volete, ma sono sicura che male non vi faranno e magari sarete meno tristi.

P.S. Dimenticavo: il nome rosmarino (Rosmarinus officinalis) deriva dal latino ros marinus cioè rugiada del mare perché questa pianta cresce spontanea sulla riva del mare

venerdì 23 ottobre 2009

Povera scuola!

Approfitto di una tregua nel cattivo funzionamento del mio blog per portare all'attenzione di chi ancora mi legge questi post dal blog di Gabriele, nel caso vi fossero sfuggiti. Sono amare considerazioni che mi coinvolgono come ex insegnante, come moglie , come mamma, come nonna e come amica vostra e dei vostri figli, perché i problemi della scuola non si possono risolvere tagliando in modo sconsiderato su tutto e soprattutto sulla scuola pubblica, mortificando gli insegnanti e scaricando su di loro tutti i mali del paese e della scuola. Gli effetti delle riforme a colpi di decreti e di proclami che si stanno facendo ora si vedranno fra qualche anno e li pagheranno i nostri figli e nipoti. Meditate gente, meditate.

la musica è finita... gli amici se ne vanno... e tu...


La fine del Diritto


Questa è invece la lettera di un insegnante rivolta al nostro ministro dal sito di rete scuole

mercoledì 21 ottobre 2009

Blog temporaneamente chiuso

Causa infortunio, cattivo funzionamento, manutenzione ecc....ecc....

domenica 18 ottobre 2009

Missioni lontane e vicine

Oggi si celebra la giornata Missionaria Mondiale.
Ho tanti amici, religiosi e laici che prestano la loro opera in numerose missioni sparse nel mondo. I più cari sono Peppo e Adriana di cui vi ho parlato in questo post e nei 2 successivi a proposito del progetto che stanno attuando a S. Nicolas in Ecuador e che trovate anche nella barra qui a fianco. Tuttavia l'evoluzione e l'aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina e non nel nostro paese in questi ultimi mesi, proprio dai paesi lontani dove svolgono la loro missione, mi induce a fare una seria riflessione.
Ormai non basta più, per tacitare le nostre coscienze, un'offerta ogni tanto, per aiutare quelle popolazioni e le Missioni nel loro paese, perché tutti, credenti e non, siamo chiamati a cooperare in una Missione molto più grande e più vicina, qui nel nostro paese, aiutando queste persone ad integrarsi, a diventare italiani, a ritrovare la loro dignità di persone, rinunciando ai nostri piccoli e grandi egoismi per ritrovare la stima anche in noi stessi.

venerdì 16 ottobre 2009

Di razze ce n'è una sola: quella umana

Dopo aver letto il bel post di Jasna e aver fatto una piccola ricerca su internet per cercare una leggenda sulla creazione dell'uomo sono arrivata ad un sito che riporta il Manifesto degli Scienziati italiani contro il razzismo
Di razza umana ce n'è una sola. Un concetto semplice, che nel 2008 dovrebbe appartenere al bagaglio culturale di ciascuno di noi. Ma purtroppo, come le recenti vicende di cronaca insegnano, non è così.


Questa, amara, considerazione ha spinto il gruppo degli scienziati italiani Contro ogni razzismo, durante un meeting tenutosi in provincia di Pisa, a scrivere il Manifesto degli Scienziati Antirazzisti 2008. L'iniziativa è sostenuta dalla Regione Toscana e punta a raccogliere le adesioni del maggior numero possibile di studiosi.


''Le razze umane non esistono. L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente associate a differenze 'psicologiche' e interpretate sulla base di pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull’idea che gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente uomini e donne in 'migliori' e 'peggiori' e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti di crisi'', recita un quanto mai chiaro Articolo 1 del Manifesto.
I primi firmatari sono nomi di primo piano della scienza, tra i quali spicca il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, Francesco Remotti, Elena Gagliasso, Alberto Piazza e tanti altri.

Sembrano lontani i tempi del Manifesto della Razza, sottoscritto nel 1938 da professori universitari italiani, che rappresenta una delle pagine più cupe della storia di questo Paese. Ma dopo settanta anni il mondo accademico è chiamato a dare un segnale diametralmente opposto, perché il razzismo è ancora tra noi. Anche se, come ricorda all'articolo 7, ''il razzismo é contemporaneamente omicida e suicida''.

Fonte: Peace Reporter
Per chi vuol conoscere gli altri articoli di questo manifesto Può cliccare
QUI

venerdì 9 ottobre 2009

Il decalogo dell'anziano: note a margine di una gita in bici

Probabilmente quella di mercoledì è stata la mia ultima impegnativa gita cicloturistica del 2009, ma decisamente una delle migliori, anche per le emozioni e le sensazioni provate. In questo autunno un po' anomalo che conserva un po' di nostalgia dell'estate, Gabriele ed io abbiamo percorso questo tratto della ciclabile Brescia-Cremona, fino a Pontevico, attraversando la fertile campagna della Bassa Bresciana, riscoprendo luoghi della memoria storica del nostro territorio e della nostra vita, che credevo dimenticati, cercandone inutilmente altri, cancellati per sempre dalla mano dell'uomo e provando per questo una delusione indescrivibile, come se mi fosse stato strappato un pezzo della mia vita. La ciclabile percorre per un buon tratto l'incantevole Parco del fiume Strone di cui potrete vedere alcune belle immagini e la mappa cliccando QUI in attesa di poter vedere quelle scattate da Gabriele.
Beh, dopo questi 85 km,posso dichiararmi fiera di aver superato anche questa prova alla mia non più verde età, in cui cerco di osservare questo simpatico decalogo affisso su una casetta di legno in un'area di sosta chiamata Mulino della Buca lungo questa ciclabile, nei pressi di Offlaga. Per leggerle meglio è necessario cliccare sulla foto per ingrandirla


P.S. 10 novembre 2009 .
Finalmente sono riuscita a caricare le foto di questa bella gita QUI



lunedì 5 ottobre 2009

EQUILIBRI


Ieri Gabriele ed io, al termine di una splendida gita in bici intorno al lago d'Iseo, in una giornata magnifica dove tutto sembrava esaltare le meraviglie della natura, incorniciate in una finestra di roccia aperta sul lago d’Iseo, lungo il percorso ciclo-turistico Vello-Toline, sulla sponda bresciana del lago, abbiamo trovato questa curiosa scultura, composta da sassi che .....parlavano. Ecco cosa raccontano:

“Siamo Figli di questa Valle, migliaia di anni orsono, siamo stati strappati dal ventre di queste montagne… Il ghiaccio prima e le inondazioni poi, ci hanno trasportato e sotterrato nei terreni della Bassa, DOVE Uomini operosi con l’Amore per la Terra, la loro Forza e quella dell’Aratro, ci hanno ritrovato… Ora siamo qui a testimonianza delle nostre Origini, per ricordare e ricordarvi che nulla si crea e nulla si distrugge… ma tutto si TRASFORMA!
Abbiate cura di questa TERRA perché è l’unica che abbiamo.

Dedicato a chi percorre questo sentiero in cerca di un EQUILIBRIO interiore e a
chi questo Equilibrio già l’ha trovato”



Grazie all'anonimo autore di questa autentica opera d'arte, quasi un inno alla natura e un appello all'umanità che ha il dovere di mantenere in essa l'equilibrio che ci è stato donato.


Per vedere tutte le fotografie di questa gita in Bici intorno al lago d'Iseo cliccate QUI

domenica 4 ottobre 2009

A FRANCESCA


Quando don Raffaele il giorno del tuo Battesimo chiese ai tuoi genitori il motivo della scelta del tuo nome risposero che lo avevano scelto perché si sentivano particolarmente legati alla figura di S.Francesco d'Assisi. Perciò oggi ricorre anche il tuo primo onomastico, nonostante di Sante al femminile col tuo nome sul calendario ce ne siano a bizzeffe.
E' una giornata importante questa, anche perché il Parlamento italiano, con la Legge 10 febbraio 2005 n. 24, ha riconosciuto "il 4 ottobre quale solennità civile e giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore del Patrono speciale d'Italia, San Francesco d'Assisi".
Francesca significa anche “donna libera” per questo ti auguro di portare il tuo nome con orgoglio e di riuscire a diventare anche tu portatrice di pace, di serenità e di amore verso tutti gli esseri viventi, libera da ogni condizionamento negativo e sempre con la gioia nel cuore.
Ci sono tante canzoni moderne dedicate a Francesca, ma io preferisco dedicare a te e ai tuoi genitori che hanno scelto questo bellissimo nome, il video della preghiera di S. Francesco interpretata da Claudio Baglioni, le cui splendide immagini sottolineano efficacemente il testo di Fratello sole e Sorella luna, tratto dal Cantico delle Creature.

La tua nonna Luigina

giovedì 1 ottobre 2009

1 ottobre 1956

Allora l'anno scolastico iniziava, per tutti, il 1° ottobre, ma per me, vivace alunna di seconda elementare, oltre ad essere il primo giorno di scuola era un giorno speciale.
Quel mattino non stavo più nella pelle per l'agitazione e non riuscivo a stare ferma in quell'enorme banco di legno che mi sembrava una prigione e cercavo una scusa per uscirne, ma le regole erano severissime e i castighi per chi le trasgrediva durissimi. L'unica possibilità concessa dalla maestra per uscire da quel banco senza il suo permesso, durante la lezione, era di andare al cestino vicino alla cattedra per temperare la matita.
Presi allora dall'astuccio il robusto temperino di metallo e la matita nuova, già temperata la sera precedente, quando avevo dovuto preparare la cartella da sola, e mi avviai al cestino.
Temperavo forsennatamente la matita finché la punta si rompeva, lanciando ogni tanto un'occhiata alla mia maestra, intenta a guardare i nostri quaderni. Temperavo, temperavo e la matita si accorciava sempre più. Ad un certo punto:
- Luigina hai finito di temperare quella matita? Hai intenzione di consumarla tutta?
Le parole della maestra mi fecero trasalire, le mie mani cominciarono a sudare e la matita cadde nel cestino. Lei mi guardò mentre affannata la cercavo fra le carte e i trucioli di legno e accorgendosi della mia agitazione:
- Che ti succede Luigina?
- Succede... succede ... che mi è nato un fratellino..Alberto. Risposi d'un fiato, col mozzicone di matita recuperato nel cestino fra le mani, sgranando gli occhi per scorgere la reazione della maestra. Ma non feci in tempo a vederla: mi ritrovai stretta in un abbraccio contro il suo petto, circondata da 40 bimbe col grembiulino nero che si erano catapultate fuori dai banchi, senza il suo permesso, per farmi festa, vedendo che lei aveva deposto la sua aria severa per lasciare il posto ad un largo sorriso di partecipazione alla mia gioia.
Da allora fratellino sono passati 53 anni, le nostre vite si sono unite, separate e riunite fisicamente e... ideologicamente molte volte.
Del giorno della tua nascita non esistono fotografie, solo questa immagine rimasta stampata nella mia mente, che ho tentato di descriverti, come se fosse quel 1° ottobre e che ti dedico per augurarti uno speciale BUON COMPLEANNO e per dirti che ti voglio sempre bene come allora.

martedì 29 settembre 2009

Oggi 29 settembre....

Ricordando un grande e una grande canzone.

lunedì 14 settembre 2009

Emozioni sul lago

Anch'io ieri ho potuto partecipare alla finale dell’“ITACA A.I.L CUP” e dare il mio piccolo contributo alla riuscita di questa manifestazione.
Cliccando
QUI potrete leggere il resoconto della giornata ricca di emozioni, commozione e speranza, pubblicato sul sito del Circolo Fraglia Vela di Desenzano del Garda, che ha organizzato la manifestazione, cui vorrei aggiungere questo breve filmato di Youtube, girato da mio marito durante la regata a bordo dell'imbarcazione Hellcat, comandata da Luciano Gnocchi con gli skipper Marco e Aldo (?), e durante i momenti salienti della giornata.
Il momento più commovente però è stata la consegna alla mamma di Andrea Zani della bandiera con la fotografia di suo figlio, firmata da tutti i partecipanti al Giro d'Italia in barca a vela e alle regate sul lago del Progetto Itaca.
Andrea è stato il più convinto sostenitore di questa iniziativa e proprio ieri avrebbe festeggiato il suo compleanno. Sicuramente anche lui ci ha dato una mano da lassù a far splendere il sole su questa giornata, rendendola davvero indimenticabile.
Personalmente ho avuto la bella soddisfazione di ritirare, a nome dell'equipaggio della barca Hellcat il premio offerto da Francesco Renga, testimonial della manifestazione, per il 9° posto conquistato nella regata e un applauso particolare per la torta fredda al cocco che ho preparato, come contributo alla riuscita dell'ottimo pranzo.
Il mio ringraziamento particolare va a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questo mio sogno, ma soprattutto alla mia “fatina/psicologa” Silvia, che ieri non ha potuto essere presente al coronamento della sua fatica, a causa di un importante impegno per la sua vita futura, per cui le faccio un augurio immenso e alla simpaticissima infermiera Carla del day Hospital di Oncologia medica, che oggi in reparto mostrava con fierezza il pesante trofeo vinto dalla barca Ines, del quale è stata nominata custode per meriti sul campo.


Per vedere il filmato della regata cliccare QUI. Per vedere l'album su Picasaweb cliccare QUA

sabato 12 settembre 2009

LA LEZIONE DELLA ROSA


“Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi” diceva la volpe al Piccolo Principe. E a me lo dice una piccola rosa rossa, avvolta in carta cellophanata che mi mostra il suo bocciolo scarlatto nel vaso in cui l'ho messa una settimana fa, omaggio di una carissima amica che con questa rosa mi ha dato una lezione di vita.
Un vecchio adagio dice che la bellezza delle rosa dura lo spazio di un mattino, invece io la ammiro da una settimana, sempre bella, col suo lieve profumo e ogni volta rivedo la scena in cui mi è stata donata..
Ali entra nella pizzeria affollata col suo mazzo di rose tra le braccia e si ferma al nostro tavolo, dove accenna ad appoggiare uno di quei fiori, ma si allontana subito, con un sorriso mesto e senza una parola, rassegnato per la nostra indifferenza.
Il giro della sala non ha miglior successo presso gli altri avventori e Alì si sta già avviando verso l'uscita, quando l'amica Renata lo chiama e lo invita ad offrirmi una rosa, allungandogli l' euro richiesto ed aggiungendone un altro per il caffè.
Gli occhi di Alì si illuminano pieni di riconoscenza e il suo sorriso si fa radioso, mentre si congeda accennando un inchino ed un gesto di ammirata approvazione.
Ringrazio l'amica per l'omaggio inatteso e rimango colpita dal commento al suo gesto.
“ Mi fanno venire il nervoso le persone che fanno sfoggio di generosità e ricchezza con me, che non ne ho bisogno e fingono di non vedere gli sforzi dei tanti Alì che cercano di guadagnarsi onestamente da vivere, giustificandosi che non si possono aiutare tutti! Io non posso aiutarli tutti, ma farne contento uno sì!”
Ecco forse il segreto della lunga durata della vita di quella rosa sta in quello slancio di Renata che ha visto quella rosa con gli occhi del cuore e nello sguardo pieno di riconoscenza di Alì nel porgermela. Una bella lezione di vita. Grazie amica mia!

lunedì 7 settembre 2009

Una domenica da ricordare

La giornata è iniziata sotto i migliori auspici. Sveglia alle 6,30 con un cielo terso e un'aria frizzantina che mi ha messo subito di buonumore, dopo il caldo soffocante dei giorni scorsi. A Jerago ci aspettava Jasna per festeggiare con qualche giorno di ritardo il suo compleanno, ma ci ha suggerito di dedicare la mattinata al percorso della magnifica ciclopedonale intorno al lago di Varese, nei luoghi che hanno visto gli anni felici della mia infanzia e le siamo molto grati per questo suggerimento anche se ci sarebbe piaciuto fare questa gita con lei e la sua bella famiglia.
Gabriele aveva già caricato le nostre vecchie bici sull'automobile e alle 7,30 eravamo pronti per partire.
Alle 9,30 eravamo ad Azzate, dove inizia uno dei più bei percorsi ciclabili che conosca, adatto ad ogni età, rispettoso di un ambiente naturale, molto vario, tra i più suggestivi e ricchi di scorci panoramici, che si snoda tra un alternarsi di fitti boschi cedui, con relativo sottobosco, prati ancora verdeggianti e campi coltivati.
Il percorso in bici di 29 km si compie in due ore, ma ci abbiamo impiegato un po' di più. perché abbiamo fatto una deviazione a Gavirate, per comperare i dolci tipici del paese e nel parco del Lido di Schiranna abbiamo dovuto uscire dal tracciato a causa di una gara non segnalata precedentemente.



Alle 12, caricate le bici, siamo partiti alla volta di Jerago, dove Jasna e Monica stavano spadellando dalla mattina alle 7 per un pranzo luculliano a base di pesce, degno dei migliori ristoranti, innaffiato da un ottimo Vermentino di Toscana e completato da una deliziosa e raffinata torta di compleanno. Il tutto allietato dalla simpatia contagiosa, che sprizza da tutti i pori, di Ezio e dalle trovate della più taciturna e misteriosa Zoe. Il tempo in compagnia di Jasna, Alessandro, Monica, Pasquale e Arianna è letteralmente volato e di questo pomeriggio rimane traccia nel secondo album, ma soprattutto nei nostri cuori e nelle nostre menti, per la gioia di esserci ritrovati e di aver aggiunto un tassello in più alla nostra amicizia

Per sfogliare l'album della gita in bici cliccare
QUI per vedere quello del pranzo da Jasna invece QUA usando le frecce sopra la prima foto

sabato 5 settembre 2009

Pensiero della sera

Un vero amico è chi sa tutto di te e nonostante ciò continua ad esserti amico.

lunedì 31 agosto 2009

Cara Jasna ti scrivo....

MARTEDì 1 SETTEMBRE





In questo giorno un po' speciale
volevo farti un augurio originale,
abbracciarti col pensiero
e stringermi a te con affetto vero.

Voglio dirti cara amica
quanto sia felice di averti incontrata
nel cammino della mia vita.

Le persone, come te care,
sono come piccoli tesori
che la vita ci ha voluto donare
per far sorridere i nostri cuori.

E col mio cuore ti voglio augurare
un Compleanno da incorniciare,
con queste mie rime sgangherate,
che dal profondo sono sgorgate.

By zia Luy


mercoledì 26 agosto 2009

ARRIVATI!!!!


E' stata dura ma ce l'hanno fatta! Per ora solo la foto scattata col mio cellulare all'arrivo a casa. I dettagli della quarta tappa di ben 120 km più tardi .

martedì 25 agosto 2009

Cammino di S.Giulia:3a tappa Sillano-Parma

Tappa di ben km 98,6 . La più impegnativa, ma credo la più bella, soprattutto dal punto di vista paesaggistico, perché per due terzi nel cuore del Parco Nazionale dell'Appennino.
E' iniziata di buon mattino per affrontare ancora freschi e riposati i 13 km di salita impegnativa per arrivare al passo. Salita più dura del previsto, ma arrivati in cima e scollinato verso Vaglie hanno avuto la cattiva sorpresa di trovare una salita imprevista fino a Busana, dove sono arrivati verso le 14 . Dopo una breve sosta per il pranzo, li aspettava una serie di saliscendi nell'alta valle percorsa dal torrente Enza.
Alle 16,30 nella telefonata a 40 km dalla meta ho sentito Gabriele per la prima volta molto affaticato, ma ancora ottimista, perché ormai erano arrivati in pianura. A Traversetolo, alle porte di Parma, Andrea, figlio di Elio, li aspettava impaziente.
L'arrivo alle 18,30. Doccia veloce e una bella pizza hanno rimesso in sesto i nostri impavidi, che ora godono il meritato riposo prima dell'ultima tappa, la più lunga da Parma a Brescia, ma fortunatamente tutta pianeggiante.

lunedì 24 agosto 2009

Cammino di S. Giulia ...a metà strada

Itinerario in blu della I tappa
Eccomi ad aggiornare gli amici curiosi sul proseguimento del Cammino dei nostri due temerari.
La tappa di ieri è stata abbastanza facile, perché prevalentemente pianeggiante, ma resa più dura dal sole cocente e dall'afa, non rispettosi delle previsioni meteo che volevano un abbassamento delle temperature anche nella zona tra Livorno e Lucca.
L'avventura era iniziata ancora sabato mattina con la partenza da Brescia in macchina con porta-bici e méta Viareggio, ospiti di Elio e Beatrice, che il mattino seguente ha accompagnato i nostri 2 prodi a Livorno, punto di partenza del Cammino di S.Giulia, patrona della città.
Qui è iniziata la traslazione delle reliquie della Santa, provenienti dalla Corsica, alla volta della nostra città, in epoca Longobarda, come potrà meglio approfondire chi avrà voglia di navigare nel sito che vi ho linkato nel post precedente.
Dopo un breve incontro con alcuni esponenti della Compagnia di S.Giulia di Livorno, Gabriele ed Elio hanno iniziato a pedalare sul percorso tracciato nella prima mappa, facendo due soste la prima a Caprona, citata da Dante nella Divina Commedia e dominata dalla suggestiva torre su uno sperone roccioso ,dove hanno potuto visitare la Pieve di S.Giulia
e la seconda a Buti, con una sosta per un pranzo ristoratore. Nel primo pomeriggio, una breve visita alla bella città di Lucca in attesa di Beatrice per il ritorno a Viareggio per la notte, dopo 62 km.
Questa mattina la seconda tappa più impegnativa con ripartenza da Lucca e prima sosta ad ammirare il suggestivo Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano
Quindi, lungo la bellissima Garfagnana, i primi saliscendi e scollinamenti e qualche ora senza notizie e tanta apprensione, nonostante Gabriele nelle precedenti telegrafiche telefonate abbia cercato di rassicurarmi sulle condizioni fisiche di entrambe i... giovanotti.
Finalmente alle 14 la chiamata da Camporgiano, dove si sono rifocillati e poi da Piazza al Serchio, ai piedi della salita più impegnativa della giornata, ripartiti verso la meta di Sillano, nel cuore del Parco dell'Appennino, con un clima decisamente più gradevole di ieri , che ha mitigato in parte la fatica dell'arrampicata.
Dopo 68 km, una bella doccia ristoratrice, la cena e il giusto riposo nell'unico accogliente albergo della ridente piccola località collinare prima della nuova fatica di domani con destinazione Parma.
Ho qualche difficoltà a postare immagini con Google oggi, perciò vi ho linkato i siti dove potrete vedere alcune delle località toccate con alcune note storiche e di cultura, in attesa di quelle scattate dai nostri due pellegrini .

domenica 23 agosto 2009

Loro ci stanno provando....


Elio e Gabriele, legati da un'amicizia quarantennale e dalla passione per la bicicletta, ma spinti da motivazioni diverse, hanno deciso di affrontare questa sfida per realizzare il progetto nato 6 anni fa, durante un'indimenticabile vacanza in Corsica, come potrete leggere cliccando QUI e ripercorrere insieme sulla due ruote le strade della storia, reinventando un percorso cicloturistico, Il Cammino di S.Giulia, sul modello del più famoso Cammino di Santiago, in quattro tappe da Livorno a Brescia Oggi hanno appena concluso felicemente la prima tappa da Livorno a Lucca .
Avrei voluto esserci anch'io con loro, ma cause di forza maggiore non mi hanno permesso di fare in tempo un adeguato allenamento, perciò li seguirò col pensiero, attraverso le pagine di questo blog, condividendo con voi gli appunti di viaggio di questo cammino, tappa per tappa, emozioni, ansie, speranze, che al loro ritorno saranno corredate da fotografie e filmati di questa nuova ed entusiasmante avventura.
I link evidenziati in rosso vi porteranno ai siti e alle immagini di questo progetto, nato a Nonza,un paesino aggrappato a uno speroso roccioso, a picco sul mare di Corsica, per poi viaggiare nelle nostre menti e nei nostri sogni ed arrivare oggi alla soglia della sua realizzazione, grazie a chi ha avuto il coraggio di mettersi alla prova.

Nonza

mercoledì 19 agosto 2009

Pensiero della sera

La storia è fatta da quelli che ci provano, ma è scritta da quelli che ci riescono ( F. Marrazzi)

giovedì 13 agosto 2009

Pensieri ...in bicicletta


Una bella bici che va
silenziosa velocità
sopra le distanze, le lontananze starà

una bella bici che va
silenziosa velocità
rotolava biglie e il
Giro d'Italia farà

una bici non si ama,
si lubrifica, si modifica
una bici si declama
come una poesia per volare via

una bella bici che va
roteante fluidità
bici futurista, bici d'artista sarà

una bella bici che va
roteante fluidità
sagoma dinamica e geometrica avrà

una bici vuole fama
e chilometri, e chilometri
una bici è una dama
falla vincere, falla ridere

una bella bici che va
pedalante mobilità
nel suo portapacchi
quel che ci ficchi ci sta

una bella bici che va
pedalante mobilità
anima testarda di una coccarda vivrà

una bici la si ama
come l'ultima delle fantasie
c'è uno scatto che ti chiama
come il fischio che hanno le frenesie
Clicca sul titolo per sentire la bella canzone di Paolo Conte, sigla del Giro d'Italia 2007

La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai (Charles Schulz)

La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein)

Ti fa stare bene, ti dà la possibilità di sentire, di parlare, di vedere il mondo da un'altra angolazione. La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa tornare ragazzo. (Davide Cassani

sabato 8 agosto 2009

SCRIVERE.....


Scrivere su questo blog, a volte per me, è come rimarginare una ferita, un raddrizzare sulla pagina qualcosa che è andato storto nella vita. Ma, spesso, più scrivo più la ferita mi sembra grande e che non si possa mai rimarginare o che i paletti da raddrizzare non finiscano mai. Anzi lo scrivere pare faccia riaprire ferite che sembravano guarite da tempo o cadere i paletti che avevo creduto di raddrizzare.
Poi rileggo la pagina e subito mi sento meglio e scopro che la ferita non sanguina più, che le parole uscite dalla tastiera hanno ricucito i suoi lembi con un filo più forte, stendendoci sopra una patina resistente che ha sbiadito la cicatrice, mentre una bella fila di paletti dritti e ridipinti di vernice fresca, rinforzati dai miei scritti, segnano le tappe dolorose della mia vita e mi rendono fiera di essere quello che sono e ancora più belli anche i momenti di felicità e le esperienze emozionanti che ho raccontato.
Se poi qualcuno li legge e ne trae qualche sollievo per le sue ferite allora riesco a sorridere anche di quello che mi ha fatto soffrire.

lunedì 3 agosto 2009

Basta un poco di humor... e la pillola va giù

Spesso mi capita di non poter rivolgere la parola per parecchie ore alla mia dolce metà, perché impegnato e concentrato in qualche produzione ..."creativa".
A volte la faccenda mi mette di malumore, ma oggi in particolare, proprio quando non riuscivo più a nasconderlo, ecco che mi invia su skype lo stralcio di questa conversazione con un amico e, come d'incanto, la stizza lascia il posto ad una bella risata e alla considerazione di quanto sia importante vivere la vita in generale e quella di coppia in particolare con un pizzico di humor, per sciogliere le tensioni e le incomprensioni momentanee e sdrammatizzare perfino la morte.

"Fatta anche questa!
Lo sai che faccio anche i ritratti fotografici.... "post mortem" ?
La gente non si fa mai fare un bel ritratto dignitoso prima di decidere di morire
Una volta sì che capivano qualcosa!
Adesso si fanno fotografie a tutto spiano, ma nessuna degna di rimanere nel tempo per testimoniare la nobiltà del defunto.
Per questo io mi faccio/faccio fare ogni tanto una bella foto "da mettere sulla tomba"
Così la scelgo io!
Mica voglio fare la figura del pistola che poi si merita la foto più bieca e trasandata che gli hanno fatto quella volta a cena, con la bocca piena ed il naso paonazzo!
Invece arrivano da me con delle schifezze immonde e mi dicono: "vedi cosa puoi farci!".
Fortuna che c'è PhotoShop!
Vedi allegato.
Paolo? Ti faccio un bel ritratto per il"non si sa mai" ? "

mercoledì 29 luglio 2009

Navigo la mia vita mura a dritta o a sinistra

Venerdì scorso ho partecipato alla prima uscita notturna in barca a vela da Salò, nell'ambito del Progetto Itaca di Velaterapia. E' stata la mia seconda emozionante ed indimenticabile esperienza.
Ero abbastanza caricata anche da 17 giorni di rilassanti vacanze in Sardegna, ma soprattutto dall'esito rassicurante della prima colonscopia di controllo.
Tuttavia questo nuovo evento ha dato ulteriore impulso al mio ottimismo nell'affrontare la vita e quello che mi attenderà in futuro e inoltre ha accresciuto le mie conoscenze del linguaggio usato nella navigazione a vela, grazie soprattutto a Giovanni, il simpatico e bravissimo comandante della barca Luce e ai miei nuovi compagni di equipaggio.Questa volta ho avuto la possibilità di essere al timone della barca e di dirigerla verso il porto proprio nel momento più difficile della navigazione, per la mancanza di vento, ma il mio comandante mi ha detto che me la sono cavata egregiamente e questo mi ha riempito di soddisfazione e mi ha fatto trovare altre analogie fra la vela e la vita.
Vivere la vela, infatti, è un po' come vivere la vita.
L'importante è capire da che parte soffia il vento, se la barca naviga con le mura a dritta o a sinistra e perciò quando, a chi e a che cosa dare la precedenza.
Questo è il motivo del titolo di questo post, che richiama il testo di questa canzone Senza rotta di Massimo Schiavon, un cantautore scoperto da poco.
Se cliccate QUI potrete sfogliare con le frecce in alto l'album delle immagini scattate da mio marito Gabriele, che, grazie a Silvia, ha potuto condividere con me questa magnifica esperienza.

lunedì 27 luglio 2009

Prossimamente......



Foto panoramica di Capo Testa: Baia di Levante

Cause di forza maggiore mi impediscono spesso l'accesso al blog e ad alcune funzioni per inserire foto e album. Il rientro dalle vacanze è sempre traumatico, ma stavolta ho l'impressione che la nostra libertà stia per essere severamente limitata. Spero di sbagliarmi.
Intanto vi do un assaggio con una foto panoramica della zona della Sardegna dove ho trascorso le vacanze prima che arrivasse il fuoco a divorare ettari di macchia mediterranea.


Ecco l'album promesso: cliccate QUI

lunedì 29 giugno 2009

Chiuso per ferie


Vacanze desiderate, sognate, sospirate, rimandate, strameritate in questo angolo di Paradiso fra queste rocce levigate e modellate dal vento, in una terra che adoro, dove ho tanti amici che ritrovo spesso anche qui. A tutti quelli che mi vogliono bene un arrivederci presto e un augurio a tutti di poter trascorrere giorni sereni, non importa dove, ma con chi amate e vi ama.

sabato 27 giugno 2009

CI SONO PROF...



Ci sono prof. che vogliono essere chiamati professori
e ci sono professori che amano essere chiamati prof
Ci sono prof. che esigono il rispetto dai propri allievi
e ci sono prof che il rispetto se lo conquistano sul campo
Ci sono prof che puniscono severamente gli errori degli allievi
e ci sono prof che cercano di capirli e di prevenirli
Ci sono prof che insegnano solo la loro materia
e ci sono prof che cercano di insegnare a vivere
Ci sono prof che ritengono di sapere tutto
e ci sono prof che sono coscienti di sapere solo una piccolissima parte del tutto
Ci sono prof che non sopportano di essere contraddetti
e ci sono prof che cercano il dialogo coi propri allievi
Ci sono prof. fannulloni
e ci sono prof che non conosco orari nello svolgere il loro lavoro
Ci sono prof che amano essere ringraziati dagli allievi alla fine dell'anno scolastico o di un ciclo
e ci sono prof che li ringraziano pubblicamente con un post e nei loro siti preferiti
http://educazione-tecnica.blogspot.com/2009/06/profe-lo-sa-che-non-avevo-mai-visto-una.html
Ci sono prof che amano doni preziosi, ma ritengono di esserseli meritati
e ci sono prof che si commuovono per un dono scherzoso simbolico




Fior di carciofo per il prof. dalla IIID 2009 Bettinzoli-BS


Ho la fortuna di conoscere un prof della seconda categoria e di dividere con lui la mia vita e i lati positivi e negativi di quella che ritengo ancora una missione prima che una professione, ma so che ce ne sono molti come lui perciò a tutti dico GRAZIE PROF!!! NON MOLLATE!!!!!

Il giorno in cui nella mia scuola vidi per la prima volta....

giovedì 25 giugno 2009

Progetto Itaca: diario di bordo di una fantastica avventura



Ieri sera ho avuta la gradita visita di Dario M., uno dei fortunati partecipanti al Giro d'Italia in barca a vela da Genova a Venezia del Progetto Itaca. Aprirà presto un blog dove racconterà per immagini questa fantastica avventura. Intanto vi posso dare un anticipo con questa slideshow , che potrete attivare cliccando sulla prima immagine, dal sito di Campione Sailing.Anche se l'ultimo porto non ha potuto essere raggiunto per le avverse condizioni del tempo, come potete leggere cliccando QUI, si può dire che l'impresa ha avuto un grande successo e una forte risonanza. Ne hanno parlato anche i TG3 di tutte le regioni toccate che potrete vedere da questi 3 link di Youtube

TG3 Toscana
TG3 LAZIO
TG3 Reggio Calabria

giovedì 18 giugno 2009

Pedalando sulla strada della vita


Qualche giorno fa questa bellissima gita in bici con Gabriele lungo la ciclopedonale, che si snoda per 5 km sulle rive del lago d'Iseo tra gli abitati di Vello (frazione di Marone) e Toline (frazione di Pisogne) in uno dei più suggestivi paesaggi lacustri del nostro bel Paese, mi ha ispirato alcune riflessioni sulla vita in generale e su quella di coppia in particolare.
Siamo partiti con tanto entusiasmo in una splendida giornata, con ben presente la meta da raggiungere e l'itinerario da percorrere, come quando abbiamo iniziato il nostro cammino insieme nella vita.
Ma arrivati sul posto, appena scaricate le biciclette dall'automobile, ecco all'orizzonte profilarsi i primi nuvoloni portati da folate improvvise di vento, che increspano le acque del lago, come le difficoltà e gli imprevisti dei mesi precedenti il matrimonio hanno qualche volta incrinato l'armonia della nostra vita a due che stava per iniziare.
Appena fuori dall'abitato di Vello un cartello e uno sbarramento ci avvisano che su alcuni tratti della strada incombe il pericolo di caduta massi, ma decidiamo di entrare ugualmente nella prima galleria, proprio come abbiamo fatto quando abbiamo ascoltato gli avvertimenti di amici e parenti sulle difficoltà che ci attendevano lungo il percorso di vita che intendevamo intraprendere, ma abbiamo deciso che valeva la pena affrontare anche qualche incognita e qualche pericolo, perché eravamo sicuri che l'amore che ci univa ci avrebbe aiutato a superarli.
Dopo qualche centinaio di metri ecco aprirsi nel buio della galleria un arco di luce che inquadra un bel paesaggio sull'altra sponda del lago, che posso paragonare alle nostre prime splendide ed avventurose vacanze insieme.
Ogni tanto la ciclopedonale si allarga e si affaccia sul lago, dominata da rocce a strapiombo da cui spuntano per incanto cespugli di fiori che hanno del miracoloso, proprio come lo è stata la nascita del nostro unico figlio.
Le gallerie si susseguono numerose, come lo sono stati i periodi bui più o meno lunghi della nostra vita, resi più belli da quelli felici proprio come le terrazze che si affacciano sul lago tra una galleria e l'altra della ciclopedonale.
Una sosta in uno spiazzo per fotografare una famigliola di anatre che nuota controcorrente, quasi a simboleggiare qualcuno che ha deciso di percorrere un cammino diverso dal nostro, forse più difficile, ma non per questo meno degno di essere apprezzato.

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Qualche ciclista ci supera con la bici da corsa, altri che ci avevano preceduti ritornano indietro, perché cadono le prime gocce di pioggia, come coloro che hanno concluso troppo presto il loro cammino, perché non hanno saputo o voluto apprezzarne tutti i passaggi o si sono arresi alle prime difficoltà.
Noi proseguiamo allungando il passo, incrociando o superando tante persone lungo il percorso: pescatori, ciclisti con snowboard al traino, signore attempate che passeggiano conversando, spericolati pattinatori, addetti alla manutenzione della strada, come le tante persone che hanno incrociato il loro cammino col nostro nella vita, a volte solo sfiorandoci, a volte rendendolo più agevole, a volte intralciandolo, ma sempre per lasciare qualche traccia, più o meno profonda, o significativa, ma ugualmente importante.
Ci affacciamo di nuovo sul lago ad ammirare la famigliola di anatre che ritorna, questa volta seguendo la corrente, come chi fra i nostri cari ha deciso di seguire e continuare il nostro cammino, ma in modo autonomo, anche se sotto il nostro occhio vigile e premuroso.
La meta della nostra ciclopasseggiata si avvicina. Scorgiamo l'abitato di Toline dietro la curva della punta delle Croci bresciane, ritrovo di surfisti. La mia mente corre a questi ultimi anni della nostra vita, costellati di croci di persone care che non ci sono più e che ci hanno spianato il cammino.
Un velo di tristezza copre per qualche attimo la gioia di questo percorso e le gocce di pioggia si confondono con le lacrime di commozione che non riesco a trattenere.
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La strada asfaltata finisce: per raggiungere Toline bisognerebbe percorrere un sentiero sterrato, stretto, pieno di rovi e di spazzatura lanciata dalle auto in corsa dalla strada statale che lo fiancheggia e mi mette un po' di angoscia.
Spero proprio che l'ultima parte della nostra vita sia più agevole e meno triste, ma sono ben conscia che questo dipenderà anche dalla nostra voglia e capacità di combattere per liberare anche questo pezzo di sentiero.
Il ritorno in senso inverso ci fa scoprire panorami nuovi da un'altra prospettiva, come quando ripercorri le tappe della tua vita sfogliando un album di fotografie e rivivi alcuni momenti in modo più distaccato, scoprendo particolari che, quando li avevi vissuti, non avevi notato.
Alla fine della strada scorgiamo 2 lucchetti dell'amore legati con una catena a una ringhiera sul lago, quasi a simboleggiare il ricordo di questa suggestiva passeggiata pedalando sulla strada della vita e immortalata dalla nostra foto ricordo con autoscatto.
Il filmato di youtube che segue è stato girato da Gabriele quando abbiamo percorso la stessa ciclopasseggiata due anni fa, come pure alcune delle fotografie della slideshow all'inizio di questo post.