lunedì 14 marzo 2011

La bandiera di tre colori è sempre stata la più bella....

Il tricolore sul mio balcone ha fatto uscire il sole

I bambini ci guardano, ci ascoltano e non possiamo più dire "tanto non capiscono", perché ora i bambini sono attenti osservatori e comprendono subito le situazioni.
I bambini ci osservano, ci studiano e percepiscono molto velocemente cose che per loro sono ancora premature. 
Così può accadere che un giudizio infelice, dato con leggerezza da un genitore sulla bandiera italiana, possa far trasformare il tricolore, regalato a una bambina, da una bandiera da sventolare con la gioia dell'innocenza del dono appena ricevuto, in un "mocio" per pulire il pavimento della sua cameretta, come fa la mamma.
Malgrado il disappunto provocato dall'aver assistito a questa scena, oggi ho deciso di esporre con orgoglio il mio tricolore al balcone, nonostante la pioggia, cantando questo canto popolare 
Questo mi ha ricordato la recita scolastica in IV elementare, in occasione del Centenario della 2a Guerra d'Indipendenza. In esso interpretavo Rosa, la cameriera della maestra del paese, che, di nascosto,  si procura un telo bianco, uno rosso e uno verde per confezionare il tricolore e festeggiare la vittoria dell'esercito franco-piemontese contro quello austriaco che permise il ricongiungimento della Lombardia al Regno di Sardegna e pose le basi per la costituzione del Regno d'Italia. 

Aprile 1959 Gavirate (Va) Teatro Eden.
(Il mio amore per il tricolore è iniziato con questa recita)


Ricordo anche le lotte coi compagni di scuola per avere il privilegio di poter portare la bandiera italiana nelle sfilate di commemorazione, nelle feste civili, ai funerali di persone importanti del paese.
Oggi questo orgoglio lo sentono forte i nuovi Italiani che vengono da lontano e che non si vergognano di manifestare la loro adesione all'identità nazionale, sventolandone il vessillo.

LINK

Occasioni di fotografia per il 150° dell'Unità d'Italia

mercoledì 9 marzo 2011

Una serata da ricordare: storie di donne speciali



Credevo di poter scrivere oggi un bellissimo post sull'esito del tè multietnico di ieri e che non avrei accompagnato mio marito alla serata pubblicizzata in questa locandina.
Invece, dopo cena, ho deciso di accogliere il suo invito, per mitigare un po' la delusione del fallimento di quella che ritenevo un' iniziativa più meritevole di dare un significato all'8 marzo, come Giornata internazionale della donna nella mia città.
Devo dire però che non me ne sono proprio pentita, sia per quello che ho visto, sentito, toccato, gustato, ma soprattutto per le persone che ho incontrato, e mi hanno riportato ad un passato non proprio felice, ma che ha dato un senso più vero alla mia vita di oggi.


All'ingresso del bel Palazzo che ospita la serata ci accolgono con un rametto di mimosa le PERSONE che io chiamo "gli angeli dell'ANT" , in gran parte donne, che forniscono assistenza domiciliare gratuita ai sofferenti di tumore ed alle loro famiglie e hanno contribuito alla realizzazione e alla riuscita di questa serata indimenticabile.
La prima saletta che ospita la mostra fotografica, pezzo forte della serata, è già gremita all'inverosimile. Le immagini di Rosetta Zampedrini che intravvedo sono inquietanti. 
Mio marito mi guida al cartello con la chiave di lettura, che le rende subito comprensibili, confermando quello che avevo intuito e mi fanno rivivere, sensazioni ed emozioni, mai dimenticate. Eccolo:

L'OSPITE
All'improvviso, con violenza, mi aggredisce, così inatteso, emerso dagli abissi, lasciandomi attonita.
E' un attacco feroce che non mi dà dolore, solo vuoto, un grande e unico vuoto.
Strano non sentire paura o dolore, strano vedermi sdoppiata: una donna giovane, con voglia di vivere, con prospettive e progetti.
Sto guardando un'altra che mi assomiglia, che parla come me,che si muove come me, ma non sono io.
E così decido di affrontare il cancro con razionalità e a muso duro, negandomi fragilità, paura, dolore, disperazione.
Non voglio mostrare a chi mi sta accanto quanto mi sconvolga ciò che sto vivendo.
Nego a me stessa, nego agli altri, ma lentamente emergono il pianto,la disperazione,la paura,la morte,l'irrazionale e mi prendono alle spalle  e li accolgo in solitudine, lontano da occhi indiscreti,
Sono convinta che basto a me stessa, e che, moderno Davide,vincerò da sola questa partita mortale. Ma così non è, perché poi,lacerata nel corpo mi abbandono e mi arrendo.
Quest'ospite che non ho voluto, che non voglio, mi obbliga alla resa dei conti e ad accettarmi con tutti i miei limiti, le mie ombre come parti imprescindibili.
Ho imparato ad affidarmi agli altri e a chiedere aiuto senza temere giudizi.
A distanza di anni, la cicatrice che mi ha lasciato mi ricorda ogni giorno chi sono e che prima o poi potrebbe tornare a visitarmi.

Al termine del percorso, come per incanto, mi appare Chiara, la dott.ssa dell'ANT, che ha assistito con amore il babbo di mio marito e contribuito a rendere più dignitosa la sua morte e la nostra vita, su cui si stava scatenando un altro uragano. 
E' lei col suo dolce sorriso, accompagnato da quello delle sue 2 meravigliose bambine, che capisce subito lo choc, provocatomi da quelle immagini e mi invita a vedere la 2a parte della mostra nella sala attigua, riguardante proprio il periodo che abbiamo vissuto col suo aiuto e quello di altri angeli dell'ANT. 
Le fotografie di Felice Bianchetti portano questa breve introduzione
L'OSPITE (2a parte)
Quando quest'ospite arriva è sempre inatteso.
Sai chi è: l'hai visto ovunque,al cinema,in teatro,in televisione,a volte anche in casa di amici, ma tu non lo attendevi, non sapevi che sarebbe toccato anche a te ospitarlo.
Che ci fa qui? Se ne andrà mai?
La sua presenza scombussola improvvisamente tutto, stravolge la vita quotidiana, sconvolge la visione del tuo futuro e sai che ti attenderanno giorni cupi in sua compagnia...
Poi, come un flashback sui miei giorni  vicino a Gabriele e a Pietro, suo padre, le immagini de
I GIORNI DI MARY
Mary mi ha permesso di entrare nei suoi giorni, mi ha dato la possibilità di condividere alcuni suoi momenti, mi ha lasciato vedere quello che lei vede scorrere dal suo letto.
Prigioniera della sua malattia che lì la tiene e la costringe a vivere un mondo dove più niente è come prima, dove le prospettive sono stravolte, dove i ricordi che ogni tanto affiorano fanno piangere.
Ed in questa storia, dove ora è difficile immaginare le risate di una volta durante i pranzi e le feste con gli amici, ho conosciuto Greta, la figlia, che ha deciso di vivere accanto a sua madre, trascorrendo con lei tutto il tempo dopo il lavoro.
Coraggiosa Greta!
Mi aiuta a superare la mia diffidenza e a farmi sentire a mio agio mentre mi spiega come sono le giornate di sua madre e mi parla di Michela la dottoressa, di Eleonora l'infermiera, di Paola la parrucchiera, di Halina che aiuta in casa, Persone che aiutano Mary in questi giorni amari, non solamente con la loro professionalità, ma anche con preziose gocce di dolcezza, che lasciano con la loro spontaneità.
Grazie a loro, col trascorrere del tempo, mi diventa naturale il difficoltoso calarsi in questi giorni e così riesco a sentire le emozioni sgorgare dal legame madre/figlia,dalle cose care a Mary e tutto quello che mi circonda si dilata e lascia intravvedere l'amore.

L'ultima chiamata per il delizioso intrattenimento musicale dell'orchestra di plettri Armonie in pizzico seduti per terra, accanto ad Eleonora la "nostra" instancabile e sempre disponibile infermiera dell'ANT, felici entrambe di ritrovarci e raccontarci le novità nelle pause fra un brano e l'altro, senza sentire il freddo del pavimento.
Infine, dopo aver deliziato le nostre orecchie con le musiche, sapientemente scelte per l'occasione, fra cui La vita è bella  a me particolarmente cara, siamo scesi  a gustare il delizioso rinfresco organizzato per l'occasione dal gruppo fotografico Click, dove ho incontrato tutti gli artefici di questa indimenticabile serata, che  ha reso proprio speciale questo mio 8 marzo. 
Il mio grazie a tutti, ma in particolare a Rosetta, Luisa, Mary, Greta, Chiara, Eleonora e le meravigliose donne dell'ANT di Brescia.

lunedì 7 marzo 2011

8 marzo:rimettiamo al mondo l'Italia

Quest'anno la giornata della donna coincide con l'ultimo giorno di Carnevale: sarebbe interessante che da domani ci togliessimo tutte la maschera per cercare di rimettere al mondo l'Italia. Qualcuna ci sta già provando QUI  e in QUESTO POST


A BRESCIA  nell'ambito di un’azione educativa, sostenuta dal Comune di Brescia, che coinvolge diversi oratòri della città, che si chiama SPACEBOOK, nel centro Pastorale della Parrocchia di S. Maria in Silva, domani pomeriggio alle 16, in occasione della Giornata internazionale della donna, si terrà un tè multietnico per tutte le partecipanti.

DONNE di Zucchero Fornaciari

Donne in cerca di guai 
donne al telefono che non suona mai 
Donne in mezzo a una via 
donne allo sbando senza compagnia 
Negli occhi hanno dei consigli 

e tanta voglia di avventure 
e se han fatto molti sbagli 
sono piene di paure 
Le vedi camminare insieme 
nella pioggia o sotto il sole 
dentro pomeriggi opachi 

senza gioia ne dolore 
Donne
pianeti dispersi ,
per tutti gli uomini così diversi 
Donne amiche di sempre 
donne alla moda donne contro corrente 
Negli occhi hanno gli areoplani 
per volare ad alta quota 
dove si respira l'aria e la vita non è vuota 
Le vedi camminare insieme 
nella pioggia o sotto il sole 
dentro pomeriggi opachi 
senza gioia ne dolore 
Donne in cerca di guai 
Donne al telefono che non suona mai 
Donne in mezzo a una via 
donne allo sbando senza compagnia 


martedì 22 febbraio 2011

Pensiero del giorno

Non è quello che uno dice, o come lo dice,ciò che conta, ma quello che fa e come lo fa.
Da " Niente è per caso" di Richard Bach

martedì 15 febbraio 2011

Senza parole ....

La risposta è arrivata prima del previsto alla mobilitazione delle donne, proprio da mamma RAI. Vi segnalo questo post dal blog di Gabriele, che condivido, senza parole, perché umiliata come donna e come finanziatrice di queste trasmissioni spazzatura, attraverso il canone che pago regolarmente .


Donne nel fango, donne incatenate: sordido spettacolo televisivo

domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando? 2a puntata a Brescia

Oggi la giornata grigia e con pioggia uggiosa e intermittente non invitava certo ad uscire e poi avevo  l'allettante prospettiva di vedere i miei nipotini che ci avevano invitato per la merenda, ma ho trovato il modo di poter  fare entrambe le cose e alle 14,45 in una pausa della pioggia ho inforcato la mia bici e via verso Largo Formentone, che i Bresciani conoscono con l'antico nome di Piazza Rovetta, un'area provvisoriamente libera da un obbrobrio edilizio, in attesa di un'altra struttura orrenda  e costosa, era già affollato da una moltitudine incredibile di gente che affluiva da 5 vie  con un ritmo crescente. Legata la bicicletta mi sono intrufolata in cerca di qualche volto conosciuto, dirigendomi verso il punto dove intravvedevo nuovi cartelloni colorati da fotografare come ieri.
La mia attenzione però è rimasta subito attirata dalla bellissima frase scritta su questo cartello che svettava in mezzo alla piazza.



L'incontro e la conversazione scaturita con Daniela, una simpatica e comunicativa giovane che accompagnava la ragazza che reggeva questo cartello, ha rappresentato concretamente il senso di questa frase e, a mio parere, anche della manifestazione di oggi, in cui si è creata una complicità fra donne.
Qui potete vedere altre foto della mia breve partecipazione




A ROMA invece: 


sabato 12 febbraio 2011

Se non ora quando? I puntata a Brescia




Questa fotografia è stata gentilmente concessa in uso da Francesco

Al link col suo nome potrete vedere tutte le altre bellissime fotografie
Chi è bravo a riconoscermi?

Qualcuno ci aveva sottovalutate: si aspettava uno sparuto manipolo di femministe esaltate. Invece oggi, ancora prima delle 15, il presidio di Corso Zanardelli, cuore di Brescia, era affollato da numerose donne di ogni età, estrazione sociale, razza, religione, sole o accompagnate da uomini amici, da figli, tutte rigorosamente senza bandiere di partito o sindacato, con numerosi cartelli per dire la loro ed ascoltare oratrici estemporanee, con in mano tanti palloncini bianchi a simboleggiare la loro "indipendenza". 
Il presidio aveva lo scopo di preparare la manifestazione di domani e di permettere a chi non potrà partecipare di poter dire ugualmente: " Io c'ero".
Per me è stato emozionante incontrare e incrociare volti noti e sconosciuti, tutti belli e puliti, con una luce nuova negli occhi di speranza e di gioia di ritrovarsi. 
A loro e alle amiche blogger dedico questo album di istantanee con cui ho potuto cogliere solo un campione di quella che mi auguro sia solo la premessa di un grande cambiamento e presa di coscienza. 
A quel vecchio che in modo sprezzante ci ha apostrofato dicendo  che eravamo tutte brutte e vecchie rispondo: " Ta sarét bel e zuen té" (Sarai bello e giovane tu) :-) 
Alle donne bresciane appuntamento a domani dalle 15 alle 18 in Largo Formentone = Piazza Rovetta.



giovedì 10 febbraio 2011

Se non ora quando?

13 febbraio 2011 Giornata Nazionale di Mobilitazione delle Donne
Per firmare la petizione e aderire all'iniziativa nella vostra città  cliccate sulla didascalia sotto la locandina 
Se non ora quando?


A BRESCIA – 12 febbraio ore 15.00-18.00, Corso Zanardelli (cinema Crocera) presidio. 13 febbraio, ore 15.00-18.00, Largo Formentone/ Piazza Rovetta

Lo spot di Francesca Comencini con Angela Finocchiaro sulla giornata di mobilitazione del 13 febbraio.

domenica 6 febbraio 2011

La forza del sorriso di un bambino



Ti deludono le persone a cui hai dato troppa importanza, ma il sorriso di un bambino non ti delude mai.
Oggi l'ho sperimentato di nuovo, quando mi hai regalato il primo sorriso, per la prima volta da quando sei nato, e nonno Gabriele è riuscito ad immortalarlo dalla webcam.
Questo sorriso ha cambiato la mia giornata e accompagnato ogni mio pensiero ed ogni mio gesto. Mi ha restituito una sensazione interiore di benessere che negli ultimi giorni avevo perso. Mi sono ritrovata a sorridere da sola, ripensando a quel momento. Mi ha procurato una tale emozione che al solo poterla raccontare si rinnova.
E' stato un po' come incontrare me stessa bambina e riappropriarmi della spontaneità, dell'innocenza e del candore disinteressato dell'infanzia. Racchiuso nel tuo sorriso  mi è sembrato di vedere l'universo intero e tutte le cose belle della vita.

giovedì 3 febbraio 2011

Una figlia davanti alla morte della madre

Durante la stesura del suo libro "Un uomo" Oriana Fallaci in una relazione tenuta nel 1980 al Columbia College di Chicago, racconta la morte della propria madre, descrivendo con le sue parole intense e dirette il vissuto legato ad un simile lutto. Con la sua scrittura carica di passione, descrive il significato della morte della madre, e il sentimento che questo momento ha suscitato in lei.
Unica distrazione al libro furono le visite alla madre: 

“Parlavamo poco, quasi avessimo paura di dirci quel che pensavamo: «Ora te ne vai anche tu» , «Ora me ne vado anch’io».”

“La morte della madre non è paragonabile alla morte dell’uomo che amavi: è l’anticipo della tua morte. Perché è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita. E la tua carne è la sua carne, il tuo sangue è il suo sangue, il tuo corpo è un’estensione del suo corpo: nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te o il principio di te, né serve che il cordone ombelicale sia stato tagliato per separarvi.”

“Per rinviar quella morte che era un anticipo della mia morte, dunque mi tenevo sveglia. Per tenermi sveglia la tenevo sveglia e parlavo, parlavo. Le raccontavo ciò che non le avevo mai raccontato e non avrei mai raccontato a nessuno, le mie ferite, i miei rimpianti, i miei dubbi, prezioso fardello tuttavia giacché era esso stesso vita, le dicevo che malgrado quelle ferite e quei rimpianti e quei dubbi mi piaceva tanto la vita, ero così contenta d’esser nata, e la ringraziavo in ginocchio d’ avermi partorito.”

Dedico questo post alla cara amica Jasna che proprio stamane ha perso sua madre e sta provando questo grande dolore, acuito dal fatto di non esserle potuta stare accanto negli ultimi istanti, in questo periodo già così difficile per lei.
Ricordati Jasna che la tua mamma vivrà sempre in te e sono sicura che ora ti aiuterà, ovunque sarà, a superare il dolore della sua scomparsa, ma anche delle difficoltà della tua vita.Ti voglio bene


lunedì 31 gennaio 2011

Il pensiero del giorno

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità
Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero (ANONIMO)
LINK:
Più avanti è la tua vita: FAI SEMPRE DEL TUO MEGLIO
Più avanti è la tua vita: MAESTRO DI PERFEZIONE

mercoledì 26 gennaio 2011

Libri per guardarci dentro e ....


Ultimamente ho ritrovato il piacere di leggere anche grazie alle amicizie blogger, perciò ho pensato di inaugurare il mio salotto per condividere con loro le mie letture più recenti che mi hanno particolarmente interessato e affascinato, accogliendo anche l'invito di Amalia, in attesa che finisca la sua pausa di riflessione

L'ultimo è " Uno" di Richard Bach, l'autore del più noto " Il gabbiano Jonathan Livingston", sua opera prima.
Il tessuto di questo romanzo è costituito da molti affascinanti interrogativi ed è una straordinaria e inquietante avventura della fantasia che potrebbe anche essere vera.
I protagonisti sono lo scrittore e la moglie Leslie Parrish, ispiratrice anche di altri suoi romanzi.
Sul filo dell'allegoria e di una sofisticatissima ed inesauribile capacità inventiva Richard e Leslie con Growly, il loro biplano, ci conducono in un fantastico circuito, composto da un intreccio di un infinito numero di mondi, dove non esistono né lo spazio né il tempo, alla ricerca di tutto ciò che saremmo potuti essere e non siamo stati.
Essi si chiedono se le nostre scelte possano davvero cambiare i nostri mondi e che cosa succederebbe se la scienza prendesse il posto della realtà.
Molti degli interrogativi sono anche quelli che anch'io mi sono posta tante volte in varie età della mia vita, hanno fatto galoppare la mia fantasia e popolato anche i miei sogni, stimolando la mia introspezione, per capire meglio anche il mio presente, il mio passato e il mio futuro, oltre che i rapporti con le persone della mia vita.
Più volte infatti anch'io ho desiderato ed immaginato di incontrare me stessa come ero vent'anni fa o come avrei potuto essere cento, mille anni fa o di aver l'occasione di poter vedere come avrei potuto essere in un lontano futuro o in un'altra dimensione.
E non sarebbe davvero affascinante scoprire anche noi che ogni essere umano non è altro che un aspetto diverso di noi stessi e che noi, a nostra volta, siamo aspetti diversi di ogni altro uomo?
Non potrebbe essere proprio questa scoperta a farci capire una possibile soluzione per eliminare la necessità delle guerre e con esse anche i mali che affliggono l'umanità?

Richard e Leslie, al termine della loro avventura, ritrovandosi con altri 50 "cervelli", mai conosciuti prima, ad un congresso a parlare ciascuno delle sue scoperte, passioni, idee, amori e a confrontarle con le proprie, giungono a questa bella conclusione della loro straordinaria avventura.
" Le persone che nutrono gli stessi amori non sono estranei anche se non si sono mai incontrati".
Credo che questa frase possa essere riferita anche alle persone che condividono con noi virtualmente esperienze, interessi, letture, ricette,emozioni, passioni, sensazioni, denunce, fotografie con i loro blog e con questo ci fanno vivere contemporaneamente in diversi mondi, età, epoche, vite parallele e con esse ci aiutano a guardarci dentro, per capire meglio noi stessi e... gli altri.


domenica 16 gennaio 2011

Imparare ad ascoltare la ragione degli altri



Faccio mie le parole con cui Massimo Gramellini, vice-direttore del giornale La Stampa ha introdotto ieri sera la sua rubrica nella trasmissione " Che tempo che fa" su Rai 3.


- Vorrei partire alto stasera – anche perché poi ci dovremo abbassare parecchio – con le parole di Obama ai funerali delle vittime della strage di Tucson.

"In un momento in cui siamo fin troppo pronti a rovesciare su chi la pensa in modo diverso da noi la colpa di tutti i mali che affliggono il mondo, è importante usare parole che aiutino a guarire e che non feriscano. Anziché puntare il dito o attribuire colpe, usiamo questa occasione per ascoltarci l’un l’altro con più attenzione e per rammentare a noi stessi come le nostre speranze e i nostri sogni siano legati insieme".( by Obama)

- Qualcuno dirà che questo è buonismo. Per me imparare ad ascoltare le ragioni degli altri invece che ripetere a pappagallo le proprie tesi è soltanto la forma più alta di umanità: ciò che distingue un laico da un fanatico.(Massimo Gramellini )

venerdì 14 gennaio 2011

IO NON CI STO


Avrei voluto accogliere l'invito lanciato dall'amica Renata dal suo blog e da ben 2 giornali nazionali oltre che da quello locale. Avevo già preparato da tempo la mia bandiera da esporre orgogliosamente sul mio balcone e gridare così il mio W L'ITALIA. Tuttavia, dopo aver letto le ultime infelici esternazioni sulla Fiat e sul nostro paese e l'ultima trovata di chi si è appropriato un'altra volta del nome del nostro paese per scopi elettorali, mi è venuto qualche legittimo dubbio e vorrei dire a questo signore (???)

GIÙ LE MANI DALL'ITALIA, DAL SUO NOME E DAI SUOI SIMBOLI,

perché non voglio vergognarmi di essere Italiana, né essere identificata come simpatizzante del suo nuovo partito.
Mi meraviglio che ancora nessun politico, né associazione, né magistrato sia ancora insorto contro quella che io definirei APPROPRIAZIONE INDEBITA.
Già questo individuo nel 1994 mi ha tolto la gioia di tifare per la Nazionale italiana e prima ancora per la mia squadra del cuore, di cui si è impadronit
o, perciò dico forte che

IO NON CI STO

perché voglio poter dire con la mia bandiera che sventola dal mio balcone
W L'ITALIA DI TUTTI COLORO CHE VIVONO IN QUESTO PAESE
e non solo di chi voterà ancora per il capo di questo partito che la umilia e la offende ogni giorno, altrimenti proporrò anch'io un referendum per cambiare nome ...all'ITALIA ;)

sabato 25 dicembre 2010

Un Natale indimenticabile

Dopo l'attesa le emozioni: intense, bellissime, in rapida successione, anche oggi, quando il TG delle 19,30 di Teletutto ha aperto con un bel servizio sulla nascita un po' rocambolesca di Alessandro, che nonno Gabriele è riuscito a mettere su Youtube e potrete vedere anche voi cliccando QUI
Poco prima, allo scambio dei doni ho pianto di commozione per il dono più bello che abbiamo ricevuto: un minuscolo biglietto con poche intense parole
"Vi ringraziamo per aver rispettato le nostre scelte anche in questo intenso periodo.
Spesso si confonde l'aiuto con il fare attivo,
Per noi invece è attenzione autentica anche la capacità di saper accogliere il nostro bisogno di riservatezza e di autonomia.Grazie!
Tantissimi auguri di Felice Natale Laura, Francesca e Michele


Era infilato in questo delizioso libriccino






Io ho voluto ricambiare con questa simpatica poesia dedicata all'evento dall'amica Renata e che voglio condividere anche con voi che avete trepidato con me

24 dicembre 2010 : è nato Alessandro


La vigilia di questo bel Natale
ci è giunto un dono che non ha l’uguale

che, per partecipare all’ esultanza,
è nato in fretta, ancor sull’ ambulanza

Laura e Michele, autori del prodigio
si sentono oggi, nel cuore, il Paradiso !

Ma se vogliam parlare anche dei nonni
dirò che son felici d’ esser stati insonni

per accogliere il paffuto fantolino
amato, atteso, di Francesca il fratellino

che ha guance rosa come un oleandro
e non sa che il nome suo è Alessandro !


Renata Mucci
venerdì 24 dicembre 2010


Oggi 26 dicembre 2010 l'amica Rirì scrive con gli occhi lucidi di commozione questi bellissimi versi spontanei come lei e pieni di affetto:


Avevi fretta e spingevi
per guardare il mondo
e vedere negli occhi
dei tuoi cari
tutto l'amore che avevano
da darti..
ora ci sei ed il più bel
sorriso
non basta a dirti
quanto sei importante
ma stringeremo
le tue piccole mani
per accompagnarti
in un percorso nuovo.


Da " Il Giornale di Brescia del 26 dicembre 2010

La storia a lieto fine di Alessandro, il piccolo nato in ambulanza

domenica 12 dicembre 2010

DOPPIA ATTESA

L'attesa di questo Natale, come quello del 2008, resterà sicuramente indelebile nella storia della nostra famiglia, perchè, oltre al Bambino Gesù, aspettiamo con trepidazione anche la nascita di Alessandro, il nostro secondo nipotino. Per questo motivo anche la preparazione del presepe quest'anno si è caricata di un significato particolare.
Malgrado costretti a ridimensionare un po' i grandiosi progetti iniziali, siamo particolarmente soddisfatti del risultato finale, soprattutto perché, come auspicavo nel POST DELL'ANNO SCORSO , al suo allestimento ha contribuito anche Francesca, scegliendo con papà Michele due nuovi elementi da inserire e che acquistano per me anche un significato simbolico: una fontana da cui sgorga acqua vera e un forno a legna in cui arde una fiamma che crepita e sembra vera, come l'acqua della vita che sta per nascere e la fiamma dell'amore che ci unisce. Insomma un presepe rinnovato e diverso non solo da vedere ma anche da... ascoltare, come ha cercato di realizzare Gabriele con questo breve video per condividere con voi le emozioni che ci suscita.

Il presepe è dominato da un grande albero di Natale a cui sono appesi tutti gli oggetti, dono di persone care che ci hanno ricordato nei loro viaggi e vacanze, anche in paesi lontani. Poiché anche voi che mi leggete mi siete cari e avete arricchito e reso più piacevole coi vostri blog e i vostri commenti questo difficile 2010, ho pensato di inserirvi con questo album nel mio speciale albero di Natale, con il mio augurio più sincero di poter trascorrere tutti un sereno Natale con i vostri cari








L' albero di Natale dei miei amici bloggers

Per sfogliare l'album basta cliccare prima sulla freccia bianca su sfondo verde e poi su quella centrale che appare sotto per avviare la slideshow o su quelle laterali per sfogliarlo a vostro piacimento

lunedì 15 novembre 2010

Cose nostre: non facciamo finta di niente.

Vi posto questo video,segnalatomi da un'amica, che mi ha colpito molto. Non credo abbia bisogno di altre mie parole, perché condivido il messaggio convincente trasmesso da questo bambino. Quello che sta succedendo oggi CI RIGUARDA TUTTI.



giovedì 11 novembre 2010

Brescia solidale sotto la gru con Anno Zero

Kulib Singh il 26enne indiano sceso dalla gru dopo 11 giorni di protesta alle 14,20 di ieri

Sono rimasti ancora lassù, per coltivare il loro sogno di vivere, solo 5 dei 6 immigrati, dopo il blitz della polizia di lunedì mattina per sgomberare il presidio sottostante e dopo che ieri, nel primo pomeriggio, uno di loro ha deciso di scendere, per motivi di salute.
Ieri mattina, nel recarmi per una visita di controllo in ospedale, ho voluto passare sotto la gru e ho potuto constatare uno spreco sproporzionato di uomini e mezzi delle forze dell'ordine che hanno bloccato l'accesso alla zona da più parti. Di fatto il presidio smantellato per "ragioni di sicurezza", si è trasformato in una manifestazione permanente e si è spostato di una trentina di metri dalla gru, animandosi di numerose iniziative di solidarietà: dai cittadini, alle associazioni antirazziste, ai comitati è un spontanea civile e continua protesta.
E questa sera arriva Anno Zero e speriamo che sia fatta chiarezza sulle molte bugie che sono state scritte e dette sull'argomento, come potete leggere anche nel POST La storia della gru di Gabriele, e vedere nei 3 video che lo completano. Mi auguro solo che non sia solo la smania di protagonismo e di apparire in TV quella che animerà stasera coloro che interverranno nel collegamento con la famosa trasmissione e che i 5 coraggiosi non siano costretti a cedere alle pressioni del cuore, della famiglia e ....della fame, come qualcuno si augura.

mercoledì 3 novembre 2010

Dedicato a tutti gli amici che non smettono di sognare

In questi giorni in cui i media suonano in continuo il tam tam ossessivo delle infelici battute del nostro premier, tra gli amici blogger leggo invece messaggi e testimonianze di speranza che è impossibile ignorare e che possono aiutare tutti a creare davvero un mondo migliore.
Ve li cito insieme al testo di questa canzone dei Negrita, nella versione di Fiorella Mannoia, che potrete ascoltare cliccando sul titolo, augurando a tutti di non smettere di sognare e di sperare perché " Chi non spera l'insperabile non lo scoprirà mai, " (ERACLITO)

Ho imparato a sognare che non ero bambino
che non ero neanche un età
quando un giorno di scuola
mi durava una vita
e il mio mondo finiva un po' la...
Tra quel prete noioso
che ci dava da fare
il pallone che andava come fosse a motore
c'è chi era incapace a sognare
e chi sognava già

Ho imparato a sognare
e ho iniziato a sperare
che chi ha d'avere avrà
Ho imparato a sognare
quando un sogno è un cannone
che se sogni ne ammazzi metà
quando inizi a capire che sei solo in mutande
quando inizi a capire che tutto è più grande
c'è chi era incapace a sognare
e chi sognava già

Tra una botta che prendo
e una botta che do
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
e se cado una volta,
una volta cadrò
e da terra da lì m'alzerò
c'è che ormai che ho imparato a sognare
non smetterò..

Ho imparato a sognare
quando inizia a scoprire
che ogni sogno ti porta più in là
cavalcando aquiloni
oltre i muri e i confini
ho imparato a sognare da là
quando tutte le scuse per giocare son buone
quando tutta la vita è una bella canzone
c'è chi era incapace a sognare
e chi sognava già


Tra una botta che prendo
e una botta che do
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
e se cado una volta,
una volta cadrò
e da terra da lì m'alzerò
c'è che ormai che ho imparato a sognare
non smetterò..
c'è che ormai che ho imparato a sognare
non smetterò..
c'è che ormai che ho imparato a sognare
non smetterò..

Il 1° GRANDE SOGNATORE (GANDHI) lo ha citato QUI NEL SUO BLOG ALIVE2 (Alby,Ivonne,Simo e Luca), una famiglia di simpatici blogger sognatori con la dedica all'amica Donatella, stampata sulla maglietta di AMICI PER LA PELLE, che ho preso a prestito,


e il PREMIO AMICIZIA che mi hanno inviato via e-mail e che ricambio col PREMIO ALLO SVILUPPO DELLA MENTE inventato da Jasna con la collaborazione di JANAS e un po' anche mia che troverà nella barra laterale sinistra del mio blog





IL 2° GRANDE SOGNATORE (STEVE JOBS) ha raccolto il testimone del 1° ed il suo discorso è citato QUI da Jasna che non ha mai smesso di sognare e di cercare di cambiare il suo piccolo mondo, ma anche quello di chi la legge e ha avuto la fortuna di conoscerla.

IL 3° GRANDE SOGNATORE lo trovate da JANAS nel suo ultimo post Waking Life - Risvegliare la vita con gli approfondimenti su questo film.






mercoledì 27 ottobre 2010

Sapore d'amicizia

Vi invito a leggere il resoconto della cena cui ho partecipato sabato sera 23 ottobre a Jerago, cogliendo al balzo con Gabriele, l'invito della mia prima amica blogger Jasna. Jasnapage: La locanda dell'orso e il miele e dieci amici. Non avevamo niente di particolare da festeggiare, ma alla fine, forse complici le prelibatezze gustate insieme e annaffiate da un vino strepitoso, si è rivelato un incontro riuscitissimo tra 10 persone molto diverse, che sembravano conoscersi da sempre, grazie anche all'entusiasmo dell'organizzatrice che ha fatto da collante . GRAZIE Jasna ed Alessandro.


Questa foto non è all'altezza dell'evento, ma serve a documentare l'altro capo della tavolata e a completare quella scattata da Alessandro visibile nel blog di Jasna (cliccare sulle foto per ingrandirle)























Questo è il buono/invito che Jasna ed Alessandro ci avevano inviato con gli auguri di Natale 2009. Era valido solo fino ad agosto, ma per noi la signora Lorena ha fatto un'eccezione perciò un grazie particolare anche a lei per aver contribuito doppiamente alla riuscita di questo incontro

martedì 19 ottobre 2010

La sfida di Mattia



Forse nella sua roulotte in mezzo al bosco, nel suo orto, non gliene frega niente del mondo che cambia, ma forse ha incominciato a cambiarlo lui il mondo fuori. Credo che Mattia sia riuscito a realizzare fino in fondo il sogno di libertà di Christopher McCandless , il protagonista del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme", da cui fu tratto il film Into the wild - Nelle terre selvagge.




La sfida di Mattia




Una cosa è certa: lui ha vinto la sua sfida e dà a tanti giovani e non una bella lezione di vita. Grazie Mattia

sabato 2 ottobre 2010

I nonni: un esercito risparmioso

Nonno Pietro e Michele


In tema anche col titolo del mio blog, nato per discutere di economia e finanza ...reale e poi diventato un luogo di discussione di economia e finanza dell' amore,degli affetti e dell'amicizia, vi riporto questo articolo che pone in evidenza, oltre che l'importanza della figura dei nonni nell'educazione delle giovani generazioni, anche il notevole contributo che, in questo periodo di congiuntura, essi danno all'economia di questo nostro "sgangherato" paese.

UN ESERCITO 'RISPARMIOSO' - Sono un piccolo esercito molto operoso: i circa 8 milioni 850mila nonni italiani con nipoti ‘under 13’ fanno risparmiare alle famiglie che possono contare sul loro aiuto "40 miliardi di euro l’anno". A stimare l’effetto dei nonni-baby sitter sul portafogli delle famiglie del Belpaese è Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università di Milano-Bicocca.

"Nel 24,4% dei casi si tratta di anziani attivi che guardano i nipotini mentre i genitori lavorano, il 24,5% lo fa quando mamma e papà hanno impegni occasionali, l’11,8% lo fa di solito il sabato sera, mentre il 9,3% entra in carica quando i piccoli di casa sono malati», spiega all’Adnkronos Salute Farnetani, autore di ‘Nonni autorevoli' (Mondadori). "L’impegno di questi nonni è diverso da quello delle baby-sitter: si tratta infatti di adulti significativi, che per i bimbi hanno quasi un ruolo di vice-genitori", evidenzia l’esperto. Inoltre hanno una marcia in più, sempre che non si limitino ad assistere i piccoli di casa come un lavoro: "possono essere davvero i migliori alleati della salute dei nipotini", assicura il pediatra.


Io, pur essendo nonna da quasi due anni, non faccio ancora parte di questo esercito pacifico e produttivo di autentici ANGELI CUSTODI, mio malgrado, ma, al di là della retorica sulla festa di oggi, dedico questo post a tutti i nonni blogger che ne fanno parte, senza chiedere nulla in cambio che un po' d'amore.






Nonno Gabriele e Francesca