sabato 21 agosto 2010

Velaterapia: che bella invenzione!


La vela e' un modo di vivere e la cosa piu' bella e' navigare... ma quando diventa anche un modo per sconfiggere la malattia e ritrovare il sorriso con chi ce l'ha fatta o tenta di farlo con te è come vivere due volte.
Eccovi i link per vedere gli album delle ultime due regate sul lago di Garda cui ho partecipato nel mese di luglio nell'ambito del
Progetto Itaca 2010.



e l'Itaca day di Portese

Pensiero del giorno "Quando il mare è calmo ognuno può fare da timoniere" (Publilio Siro)

Ognuna di queste esperienze rinsalda anche i legami con i compagni di ...avventura
Questa è la ricetta delle " Rose del deserto", uno squisito dolcetto che Orsola ha portato per completare il pranzo offerto dall'Ail e dal Circolo nautico di Portese e mi ha inviato con e-mail, per rinsaldare la nostra amicizia.
Provare per credere.

ROSE DEL DESERTO
50 gr fecola
150 gr zucchero
200 gr di farina
200 gr
burro
mezza bustina lievito
1 bustina vanillina
2 uova
100 gr
mandorle/uvetta/gocce cioccolato
1 scatola di corn flakes

Mescolare il tutto a piacimento;
mettere mandorle, uvetta o gocce cioccolato a scelta, (oppure nulla)secondo i gusti. Fare delle piccole "pallottole" leggermente schiacciate ed avvolgerle nei corn flakes in maniera che aderiscano.
Cuocere in forno a 180° per 10/12 minuti. Spolverizzare con zucchero a velo

PS: con queste dosi dovrebbero uscire circa una quarantina di "rose",
dipende dalla dimensione delle .."pallottole".



Una rosa del deserto

sabato 14 agosto 2010

Bicicletta che passione!



C'è chi ama trascorrere le vacanze spaparanzato sulla spiaggia di mari o laghi, chi si diverte in crociera e lascia che gli altri lo facciano divertire. C'è chi ama fare lunghe escursioni in montagna, o alla ricerca di funghi e frutti di bosco.Chi non mette fuori il naso dal villaggio turistico o dall'albergo e a mala pena sa in che località ha trascorso le sue vacanze. Chi ama invece conoscere tutti i dintorni, la cucina, i prodotti, le bellezze e ...le bruttezze del luogo scelto.
Laura e Massimo, una simpaticissima e coraggiosa coppia di amici della bici,invece hanno interpretato alla lettera il significato della parola vacanza, come tempo libero dalle quotidiane occupazioni e preoccupazioni e l'hanno riempito di contenuti, per renderci partecipi di realtà che le agenzie turistiche e i media si guardano bene dal farci conoscere. In questo diario aggiornato in tempo reale della loro straordinaria vacanza in MB in Bosnia ci raccontano la loro fantastica esperienza che potrete trovare nel loro sito Laura e Massimo e la bicicletta oltre ad altre straordinarie avventure.
Vi segnalo anche l'album fotografico di Gabriele della sua ultima impresa in bicicletta, per niente riposante, ma di grande soddisfazione, sui monti della Valcamonica che hanno visto le imprese epiche dei grandi ciclisti del Giro d'Italia e che anche voi potrete vedere cliccando QUI


giovedì 29 luglio 2010

Appunti da una vacanza alle Cinque Terre



Questa è la bella poesia che si trova all'inizio della famosa VIA dell'AMORE, il primo sentiero che collega Riomaggiore a Manarola nel Parco Nazionale delle Cinque terre.

MURI, MURETTI E MURAGLIE
di Chiara Ingrao

Conosco parchi di orsi e di cervi,
di meraviglie della natura:
geyser, vulcani, percorsi impervi,
immensità che ti avvolge, e spaura.
Ho accarezzato sequoie giganti,
e in un laghetto della savana
ho visto la copula degli elefanti:
mi sono sentita guardona, un po’ nana.
Ma un altro parco, di un altro sapore,
mi viene incontro nella terra antica
stretta fra Monterosso e Riomaggiore:
sapore di casa, di umana fatica.
Sapore di origano, sapore di mare,
sapore di sale a vestire l’acciuga,
di grappolo nel sole sul filare,
che lontano dal sole si prosciuga,
e si diraspa piano, con le dita,
con la sapienza di chi sa e chi fa,
di chi rinnova una storia infinita
dal nome misterioso: Sciacchetrà.
Sapori e saperi: non basta l’amore,
a questa natura non basta inchinarsi.
Ci vuole rispetto, ma anche sudore,
saper distinguere tra il farsi e il disfarsi.
Tra pietra che rotola, se viene la frana,
e pietra che salva, se prescelta con cura,
se unita con altre, nell’arte più umana
del mettersi insieme: è lavoro, è cultura.
È lì, sotto il cielo, fra la vigna e il sentiero
percorso da goffi turisti, insicuri.
E lì, d’improvviso, mi coglie un pensiero:
saranno i muretti, a sconfiggere i Muri.
I Muri dell’odio, che spaccano i cuori
e le città (non solo Berlino),
i Muri che vietano, che cacciano fuori,
i Muri di guerra, lontano e vicino.
E in fondo, perfino la Grande Muraglia,
maestosa gemella, intrisa di storia,
non emana anche lei un odor di battaglia,
di forza imperiale, potenza, vittoria?
Ricorda il passato, non disegna il futuro:
l’aperto orizzonte di un mondo diverso.
Ci vuole ben altro, per guardare oltre il Muro,
per mettere insieme ciò che si era disperso.
Un lavoro di tanti, paziente, tenace,
lontano da imperi, da eserciti e guerre,
un incastro di pietre diverse: la pace
è un muretto a secco delle Cinque Terre.
Chiara Ingrao
24 luglio 2007

Con questo album abbiamo cercato di mostrarvi come abbiamo visto noi la via dell'Amore. Cliccando QUI, invece potrete conoscere la storia di questa romantica passeggiata.

domenica 27 giugno 2010

UN FIORE PER AMICO

Gli ultimi giorni di giugno, da quattro anni, sono per noi densi di ricordi tristi e mi prende una sensazione strana e indefinibile, come di pericolo imminente, che mi toglie la gioia dei preparativi per le vacanze.
Tuttavia quest'anno, come l'anno scorso, proprio ieri, giorno dell'anniversario della morte del babbo di Gabriele e dell'intervento chirurgico che ha cambiato decisamente la mia vita e il mio modo di affrontarla, si è ripetuta magicamente la fioritura del cactus che già era stato oggetto di
questo mio post . E così il mio umore è cambiato, anche perché Gabriele ha voluto immortalare le varie fasi di questo nuovo avvenimento.
Con esse ho potuto creare questo piccolo album, preceduto dalla fotografia scattata da papà Pietro a Gabriele bambino che annusa i fiori proprio di questo cactus, che ha accompagnato con le sue fioriture molti momenti importanti della sua vita, proprio come un amico fedele.



Anche per me la sua fioritura due anni fa è stata come il messaggio di papà Pietro: la sua morte ridava la vita a me e preannunciava la nascita di Francesca e quest'anno quella del suo fratellino o sorellina e per me il ritorno del sorriso e della forza di scacciare l'angoscia.

domenica 20 giugno 2010

Progetto Itaca 2010: le foto delle varie tappe

Oggi giornata Nazionale dell'AIL a Brindisi, dove si incontrano le due barche Maxi partite l'8 giugno da Genova e da Trieste. Domani partiranno da questo porto insieme alla volta di Itaca per la tappa finale, che coronerà concretamente il sogno di alcuni, ma idealmente quello di molti che li hanno accompagnati col pensiero e col cuore in questo meraviglioso viaggio.
Cliccando sui link sottostanti potrete vedere gli album delle foto delle varie tappe toccate dal Progetto Itaca, messe gentilmente a disposizione dal sito di Campione Sailing nella galleria pubblica di Picasa

BARCA MAXI 1:










BARCA MAXI 2







19 giugno: Itaca day TARANTO; ( foto non ancora pervenute)

Le foto degli album scorrono automaticamente, ma cliccando sotto sulle barrette centrali sotto a ogni foto, li potete mettere in pausa ed avanzare avanti e indietro cliccando sulle frecce a vostro piacere.
In attesa di vedere le immagini delle ultime 2 tappe di ogni imbarcazione e quelle di Itaca probabilmente in ritardo a causa anche delle cattive condizioni metereologiche che le hanno disturbate, BUONA VISIONE e BUON VENTO AI NAVIGANTI.

lunedì 7 giugno 2010

8-21 giugno -Progetto Itaca: regata per la vita

Domani (oggi per chi legge) si parte per la nuova avventura! Questa è la carta con le date e le tappe dell'itinerario che le due barche Maxi percorreranno partendo in contemporanea da Genova e da Trieste per incontrarsi a Brindisi e proseguire insieme per Itaca.
Buon vento ragazzi: ho sognato di poter essere con voi, ma anche quest'anno mi accontenterò di seguirvi col pensiero e col cuore, attraverso le notizie dei TGR, in attesa del vostro resoconto.
Sognare Itaca con voi è stato bello e importante per me e continuerò a farlo, perché, come dice Gabriele, "E meglio vivere inseguendo un sogno che morire stringendo un rimpianto"
Cliccare sull'immagine della cartina per ingrandirla e su questo link per vedere ed ascoltare questa bella poesia
ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai se non li porti dentro,
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli, ebano
e ambre, tutta merce fina,
anche profumi penetranti d’ogni sorta,
più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie,
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca,
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo
per strada: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera,
non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso, già tu
avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Costantino Kavafis






giovedì 3 giugno 2010

3 giugno 2006-2010




Ci auguriamo di leggere sempre nei vostri occhi la felicità di allora, non solo per l'obbiettivo raggiunto, ma per quello che vi ha permesso di costruirlo e di rafforzarlo insieme.
Un abbraccio
Da mamma Luigina e papà Gabriele




domenica 30 maggio 2010

IL PROGETTO "ITACA 2010" ricomincia da Gargnano

Un giro in 4 tappe lungo le rive del lago di Garda, un giro di 2 barche da regata oceanica, lungo tutta l’Italica penisola, che si incroceranno a Brindisi per proseguire insieme verso l'isola di Itaca, sono i due primi appuntamenti del progetto di vela terapia “Itaca” per il 2010. L'iniziativa è nata nel 2006 all’interno delle Unità Operative di Oncologia Medica e di Ematologia dell’Ospedale Civile di Brescia, con l’obiettivo di unire l’importanza del processo riabilitativo alle potenzialità della barca a vela. Quest’iniziativa si propone di aiutare la persona a trasformare un’esperienza drammatica in un’opportunità di crescita e a fare in modo che la malattia non rimanga il centro della vita, ma ne diventi un punto di partenza, per attivare nuove risorse e per dare corpo alla speranza.

E ciò al di là di quello che è accaduto o forse, proprio per quello che è accaduto.

Perché proprio la barca a vela?

La navigazione a vela è un’esperienza che contiene molti elementi utili a stimolare processi di crescita e cambiamento. La barca ha una valenza ambientale, perché è uno spazio ristretto dove si è uniti dalla lontananza da terra e dalla necessità di stare in un piccolo gruppo con un comune obiettivo. È un luogo dove si creano legami, dove è necessario cooperare, assumere dei ruoli, seguire delle regole. Ha una valenza educativa (e quindi riabilitativa) caratterizzata principalmente dall’impossibilità di fuga sino al rientro a terra, dall’interdipendenza delle responsabilità e dall’inevitabilità della comunicazione. Importante è anche la condizione di apertura all’esterno (osservazione delle onde, del cielo e delle condizioni meteo)

Il Progetto Itaca è nato nell’estate 2006, da un accordo tra le Unità Operative di Oncologia Medica e di Ematologia dell’Ospedale Civile di Brescia, l’Ail, la Fraglia Vela di Desenzano, il Circolo Vela Gargnano, la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia. Il progetto è stato ideato da un paziente (Andrea Zani) e formulato ed attuato da un gruppo congiunto di operatori sanitari dell’Ospedale Civile di Brescia; le loro rispettive competenze, in ambito sanitario ed in quello legato all’esperienza del veleggiare, sono venute a confrontarsi e fondersi, in un lavoro sinergico.

Obiettivi del progetto

Gli scopi e gli obiettivi individuati in questo progetto sono molteplici:

Per i pazienti:

- osservare il miglioramento di parametri psicologici, psicofisici e di percezione del dolore, spesso correlati ad una valutazione più positiva della Qualità della Vita;

- offrire uno stimolo a vivere meglio, anche quando, dopo un momento particolarmente difficile della vita, a seguito della malattia, fisicamente non si è più quelli di prima.

Per i membri dell’equipe::

- relazionarsi in un contesto extra ospedaliero con i pazienti e allentare il carico di tensione che il contesto lavorativo spesso induce (prevenzione ed eventuale intervento sul burn-out).

Per l’opinione pubblica:

- dare una pensabilità diversa alla malattia cancro.

La base del Circolo Vela Gargnano è stata la prima tappa anche del programma 2010, a cui ho avuto la fortuna di partecipare ieri 29 maggio: una veleggiata nelle acque del Parco Alto Garda del bresciano, tra Bogliaco e Gargnano.

A presentare tutta la serie di iniziative, legate al Progetto Itaca c'erano il promotore Dott. Mauro Tagliani, uno degli ideatori Luciano Galloni, di Campione Sailing, il rappresentante dell'AIL Dario Mio, salutati dal presidente del Circolo Vela di Gargnano Lorenzo Rizzardi, dal Dott. Pellegrini, dall'assessore allo sport e al Turismo di Gargnano Marco Mascher.

E' stata una giornata ricca di emozioni e di commozione, non solo per me, sia per le condizioni meteorologiche, con un'alternanza di sprazzi di sole, nuvole minacciose e raffiche di vento, che hanno fatto temere per il rientro di una barca avventuratasi troppo lontano durante un temporale, sia per la gioia di ritrovare ancora una volta compagni di avventura, conosciuti l'anno scorso, sia per il ricordo di chi non ce l'ha fatta ad essere ancora con noi, per motivi indipendenti dalla sua volontà,ma son sicura ci ha pensato o...guardato e guidato da lassù.

Ho avuto anche il piacere di conoscere una nuova compagna d'avventura , la simpatica e coraggiosa signora Maria, un'arzilla settantaquattrenne, che ci ha tenuti allegri durante tutta la giornata con le sue barzellette e le sue battute spiritose.

Gianni, il comandante della barca Blue Wind e il suo aiutante Franco, con grande esperienza, semplicità ed umanità, insieme alle cuoche del Circolo che ci hanno offerto un delizioso e ricco pranzetto, hanno contribuito a rendere anche questa esperienza indimenticabile e molto positiva.

Un grazie particolare a mio cognato Pierfelice, che mi ha permesso di viverla e a Silvia, la mia fatina/psicologa, che proprio ieri si è sposata col suo Giancarlo, ma mi ha fatto di nuovo questo bel regalo.

Le immagini dell'album sottostante potranno darvi una piccola idea di alcuni momenti salienti della giornata. Cliccate QUI per far partire la slideshow





giovedì 20 maggio 2010

INVITO

Se non hai niente di carino da dire, siediti accanto a me. (Dorothy Parker)...
...potremmo guardare insieme questo filmato realizzato da Luciano, uno dei miei lettori ..silenziosi, conosciuto in occasione della prima uscita in barca a vela del Progetto Itaca, dove spero di ritrovarlo il 29 maggio, in occasione della prima uscita del 2010.
Sono molto grata a Luciano, perché mi ha aiutato a ritrovare il contatto con un'amica carissima, mia ex-compagna di scuola e mi ha fatto dono di un prezioso DVD che contiene altri 7 filmati, dove, con magnifiche immagini e un bel montaggio, accompagnato dal suo commento, dimostra il suo amore per il suo paese e per la sua storia.

Potrete trovare su Youtube gli altri 7 filmati cliccando 2 volte su questo e poi sulle freccine in alto >> accanto a 8 video, oppure, se siete pigri, cliccate sul titolo di ogni video

orti di San Piertro a Villaga

1° video: Villagana: presentazione.

2° video:Il Palazzo Martinengo di Villagana (Villachiara -Brescia)
3° video: Cappella dei Morti di San Pietro a Villagana di Villachiara
4° video: La vecchia arriva in piazza S.Chiara
5° video :La Vecchia viene posizionata
6° video:
Brucia la vecchia a Villachiara (BS)
7° video: Mater Salvatoris
8° video: Il presepe di Arduino Valsecchi a Bompensiero

domenica 9 maggio 2010

GRAZIE.......

....alle mamme che oggi soffrono in ogni angolo del pianeta
..alle mamme di chi non ha mamma
..alle mamme che non ci sono più
...alle mamme che sanno perdonare
...alle mamme coraggiose
... alle mamme che sanno infondere coraggio
...alle future mamme
...a quelle che desiderano diventarlo
... alle mamme che hanno paura di esserlo
.. alle mamme dimenticate
... a tutte le mamme blogger e alle loro mamme
... e soprattutto alla MIA MAMMA... ROSY

AUGURI e GRAZIE!!!!

lunedì 26 aprile 2010

Una storia di liberazione


Ieri sera da Fabio Fazio a “ Che tempo che fa “ c'era l'intervista ad Enaiatollah Akbari che ha raccontato la sua storia, già pubblicata da Fabio Geda nel libro: 'Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari'

E' una storia di liberazione, di una nuova liberazione, quella di molte persone nel mondo che cercano altrove una nuova vita, come Enayatollah, per sfuggire ad un destino che altrimenti sarebbe segnato.
Per noi è una storia di liberazione dai pregiudizi e dai luoghi comuni nei confronti delle persone che chiamiamo extracomunitari o clandestini.

Per chi nasce in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se è un bambino alto come una capra e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la sua vita.
Suo padre è morto lavorando per un ricco signore. Il carico del camion che guidava è andato perduto e lui, Enaiatollah, avrebbe dovuto esserne il risarcimento. Ecco perché, quando bussano alla porta, lui corre a nascondersi.
Ma diventato ormai troppo grande per la buca che sua madre ha scavato vicino alle patate, un giorno lei gli dice che dovevano fare un viaggio. Lo accompagna in Pakistan, gli accarezza i capelli, gli fa promettere che diventerà un uomo per bene e lo lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo a contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia, né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato a Torino un posto dove fermarsi e avere la sua età.

Una storia vera e commovente che fa riflettere.
Per chi se la fosse persa eccovi
il video dell'intervista a questo straordinario ragazzo

domenica 25 aprile 2010

Quando penso al 25 Aprile...


Si sono sentite tante di quelle castronerie questa settimana sul 25 aprile. Bella ciao sostituita dal Piave, l’Italia liberata solo dagli Americani.
Facciamo un mini Bignami.Il 25 aprile 1945 è la data in cui gli alleati e i partigiani liberano l’Italia dal nazifascismo. Fra di loro non c’erano solo dei comunisti mangiatori di bambini, ma anche dei comunisti vegetariani, degli azionisti, dei liberali, dei monarchici, dei militari. Come in tutte le guerre civili ci furono episodi di bassa macelleria e altri di eroismo e di dignità, come quello che sto per raccontarvi e che debbo al mio collega Aldo Cazzullo, il quale lo svilupperà nel suo prossimo saggio. La fonte è Valdo Fusi (nel libro di memorie Fiori rossi al Martinetto) il partigiano democristiano che venne arrestato con tutti i vertici del Cln piemontese e processato a Torino nell’aprile 1944. In quel processo prende la parola un generale dell’esercito e dice: "La colpa è mia, gli altri hanno solo obbedito ai miei ordini, fucilate soltanto me!"
E i partigiani insorgono: "Non è vero, abbiamo agito di testa nostra, condannate noi e non lui, che ha dei figli".
Alla fine otto di loro vengono condannati a morte e muoiono a testa alta, senza bende sugli occhi, gridando viva l’Italia. Ecco, quando penso al 25 aprile io penso a loro..

Da Le notizie della settimana di Massimo Gramellini a Che tempo che fa.


Leggo con amarezza anche le numerose defezioni di uomini e donne di cultura dal comitato per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia, perché rifiutano la strumentalizzazione che se ne vuol fare e allora mi schiero con loro:

... contro chi vorrebbe di nuovo dividere l'Italia in tante piccole Signorie
.. contro chi nega la Resistenza perché non la conosce e vorrebbe cancellarla dai libri di storia,
.....contro chi si vergogna di essere Italiano
... per gli uomini e le donne che hanno ridato e continuano a battersi per dare libertà e dignità al nostro Paese

25 APRILE ..PER SEMPRE

lunedì 19 aprile 2010

34 anni insieme

19 aprile 1976


Occorre tempo perché due persone scoprano la loro unità, l'equilibrio nella loro relazione, il senso della reciprocità e della cooperazione.
Occorre tempo, maturazione, confronto.
Occorre accettare il rischio, lo sbaglio e la fatica di ricominciare e di ricucire qualche strappo.
Occorre rimanere sempre in due, prima da sposi, poi da genitori e ora da nonni, per gioire insieme come ieri e come oggi, ma anche per soffrire, perché il cammino dell'amore è lungo, spesso difficile, ma in due si percorre meglio.
Non chiedo al Signore di farci morire insieme, ma di dare a chi di noi due rimarrà più a lungo su questa terra la forza di sopportare il temporaneo distacco.
BUON ANNIVERSARIO GABRIELE!


19 aprile 2010

martedì 13 aprile 2010

LUI NON CI STA...

Questa è la lettera del benefattore che ha pagato le rette dei bambini esclusi dalla mensa scolastica di Adro. Una lezione per tutti, scovata da Gabriele nei meandri della rete che merita di essere conosciuta, divulgata e meditata. Per leggerla cliccate sul link rosso. Grazie

domenica 11 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY


Emergency forever: contro tutte le guerre, contro tutti i soprusi e le ingiustizie, per il bene dell’umanità, al di là del credo religioso, del colore politico e della pelle, perché interpreta concretamente il messaggio d’amore di Cristo.
Mettete il vostro messaggio di solidarietà QUI
oppure

lunedì 5 aprile 2010

Primi passi.

Il mio uovo di Pasqua quest'anno conteneva la sorpresa più bella: i primi passi di Francesca. Sinceramente l'aspettavo con ansia da tempo, memore della precocità del suo babbo, ma devo dire che è stata ancora più bella ed emozionante, anche perché Gabriele l'ha potuta immortalare in alcuni brevi filmati, di cui vi do una piccola anteprima, accompagnata da questi brevi versi scaturiti spontanei, dopo aver vissuto da nonna l'esperienza esaltante dei primi passi di Francesca.

PRIMI PASSI

Le tue braccine protese verso il cielo
in cerca di un nuovo equilibrio.
Il tuo sorriso fiducioso
verso chi ti aspetta dall'altra parte.
Io che trattengo il respiro
nel vederti barcollare sulle gambette malferme.
Braccia aperte per accoglierti in un abbraccio
e suggellare nel mio cuore la tua nuova conquista.
Le tue manine che applaudono per rafforzarla.
Una preghiera che sgorga spontanea
perché il tuo cammino nella vita diventi sempre più sicuro
e non ti spaventino le cadute impreviste,
ma possa trovare sempre il coraggio per rialzarti
anche se dovrai a volte tornare indietro di un passo
per poter fare poi un salto ancora più lungo.





Premere sulla freccina per caricare e vedere il video "Primi passi di Francesca"

venerdì 2 aprile 2010

IL CROCIFISSO....siamo noi e la nostra storia?

Un manifesto elettorale che campeggiava fino a pochi giorni fa in alcuni punti strategici della mia città recitava “Il crocifisso....siamo noi e la nostra storia ...difendiamolo!”, suscitando in molti preoccupazione e disapprovazione e diventando interessante spunto di riflessione in un articolo apparso sul giornalino della parrocchia, che vi riporto, facendo mie le considerazioni degli autori.

“Ciò che viene affermato nel manifesto elettorale va al di là del tentativo di aggiudicarsi il voto di persone credenti, ma rivela il desiderio di appropriarsi in modo esclusivo del messaggio cristiano per esaltare la propria storia e la propria cultura.
Le testimonianze bibliche e l'insegnamento di TUTTE le chiese cristiane invece affermano: - Il crocifisso è il simbolo di Gesù Cristo e della Sua storia. Non può perciò essere la storia esclusiva di un gruppo o di un popolo da difendere contro chi è diverso. E' la storia di Dio che si è incarnato ed è diventato uomo per condividere l'esistenza umana fino in fondo. Solo in questo senso può diventare anche la nostra storia, cioè la storia di ogni uomo e ogni donna, che si fa coinvolgere e trasformare dal messaggio d'amore e vita nuova che Gesù Cristo ha rivelato con la sua vita, passione,morte e resurrezione.
Il crocifisso è prima simbolo della sua compassione, cioè dell'opzione per i più deboli, i piccoli, gli esclusi, gli stranieri ( “ero straniero e non mi avete accolto “ Matteo 25), della sua disponibilità all'incontro, all'accoglienza poi della sua passione e sofferenza.
Gesù stesso era incompreso, deriso, schernito, tradito, lasciato solo,rinnegato,accusato ingiustamente, torturato, messo a morte “fuori della città”. Non è certo una storia gloriosa né esaltante, né di potere, né di autoaffermazione, né d'imposizione..
Nessuno può appropriarsi del simbolo della croce per identificarlo con la propria storia. Al contrario il messaggio di Gesù crocifisso mette in crisi la nostra identità e la nostra storia. In quanto credenti siamo chiamati piuttosto a parteciparvi, vivendo il suo messaggio, condividendo la sua passione, l'amore per ogni essere umano, cercando di scorgere il suo volto in quello dei minimi, dei più bisognosi, dei derisi, degli esclusi, degli stranieri e impegnando per loro la nostra passione. Un cammino che va dalla testa ai piedi, cioè dai nostri pensieri e progetti ai piedi e alla vita dell'altro in logica di servizio, di riconciliazione, di gratuità,di giustizia, di pace e di amore. Il resto è tragica menzogna e strumentalizzazione “

(Anna Zeli, pastore della chiesa valdese di Brescia
Don Fabio Corazzina, parroco di S. Maria in Silva a Brescia)

A mio parere il messaggio di Cristo afferma valori universali, al di là del credo religioso e politico, in cui possiamo ritrovarci e credere tutti per contribuire a un mondo migliore.
Con questo auguro Buona Pasqua e tanta serenità a chi avrà la pazienza di leggermi.



Questo invece è il manifesto di maggiore impatto della serie creata da don Luca Paitoni. Nessun intento commerciale: dietro i poster in città e provincia con frasi evangeliche ci sono un sacerdote bresciano e un gruppo di giovani, Cristo Morfosis Cliccando QUI potrete leggere l'articolo di Bresciaoggi che ne spiega l'iniziativa.

giovedì 18 marzo 2010

18 Marzo 1968...

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l'altro, l'inadeguatezza del PIL (Prodotto Interno Lordo) come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.
Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

Ecco la traduzione italiana del testo:


" Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani"



Trovo questo discorso ancora molto attuale, non solo riferito all'America, ma anche al nostro Paese e al mondo intero.


Come era prevedibile, troppe sono state le aspettative economiche legate all'elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti. Obama purtroppo non è il Messia.
Non ha potuto sistemare l’economia mondiale d’un tratto, né educare le banche a non concedere mutui facili. Non può spiegare come, quando e dove investire i propri soldi. Non può fermare la crisi finanziaria. Non può bloccare il prezzo del petrolio. Non potrà dichiararsi estraneo a qualsiasi guerra. Insomma, non può fare i miracoli. Il mondo si attendeva prodigi da lui, come se avesse una bacchetta magica. All’inizio ha sì portato euforia nelle Borse, ma ora la realtà è tornata durissima.
Se ciascuno di noi non ritornerà a credere e a misurare quali siano i veri valori della vita che la rendono veramente degna di essere vissuta e non imparerà a non pensare solo al proprio tornaconto, nessun Obama, per quanto ben intenzionato, riuscirà a risolvere i problemi della Terra e a farci sentire orgogliosi di essere cittadini del MONDO.
E magari, quando ci vien voglia di lamentarci, parafrasando una famosa frase di un altro Kennedy, chiediamoci più spesso non cosa possa fare il nostro paese per noi, ma cosa possa fare ciascuno di noi per il nostro paese.

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato
quando l'ultimo albero sarà abbattuto
quando l'ultimo animale sarà ucciso
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
Profezia Creek.

domenica 14 marzo 2010

Riflessioni di un educatore

Vi voglio segnalare le amare riflessioni di un insegnante sulla scuola attuale che potrete leggere nel post "Perché la nostra scuola è finita" nel suo blog Educazione tecnica: scuola e cultura. E' un'analisi lucida ed approfondita che cerca di sviscerare le cause del fenomeno con una buona dose di autocritica, che vi consiglio di leggere e meditare perché siamo tutti coinvolti.

mercoledì 10 marzo 2010

31 anni fa ...

10 marzo 1979

Cercavo tra i ricordi della tua nascita qualche cosa che oggi ti avrebbe fatto sorridere e ho trovato questa bellissima poesia regalatami da una persona cara il giorno che sono diventata mamma.
Ora che anche tu hai provato la gioia di diventare genitore, credo che la potrai apprezzare.

ALL'ORIGINE DEL SUO FUTURO

All'origine del suo futuro
il bambino impara ciò che vive

Se vive nel rimprovero
diverrà intransigente

Se vive nell'ostilità
diverrà aggressivo

Se vive nella derisione
diverrà un timido

Se vive nel rifiuto
diverrà uno sfiduciato

Se vive nella serenità
diverrà più equilibrato

Se vive nell'incoraggiamento
diverrà un intraprendente

Se vive nell'apprezzamento
diverrà più comprensivo

Se vive nella lealtà
Diverrà più giusto

Se vive nella chiarezza
diverrà più fiducioso

Se vive nella stima
diverrà più sicuro di sè

Se vive nell'amicizia
diverrà veramente
AMICO PER IL SUO MONDO


Ho cercato di mettere in pratica questi insegnamenti. Forse non sempre ci sono riuscita, ma il risultato finale mi sembra molto soddisfacente, perciò ti auguro un FELICE COMPLEANNO MICHELE e di poter affrontare gli anni a venire con serenità e amore per la tua bella famiglia.

lunedì 8 marzo 2010

W LE DONNE DEL MIO BLOG

Vabbé che è sempre la nostra festa, ma questa volta voglio dire un GRAZIE particolare alle donne blogger che accompagnano il mio cammino in questo blog fin da quando è nato, a quelle che si sono perse per strada, a quelle che sono appena arrivate, a quelle più assidue e a quelle meno, perché tutte, oltre a lasciare una traccia scritta della loro presenza, l'hanno lasciata soprattutto nel mio cuore e nella mia mente, con il loro esempio, il loro sorriso, il loro coraggio, la loro simpatia, l'incoraggiamento, l'approvazione, ma anche la critica costruttiva, l'amicizia e l'affetto. Dedico loro questo piccolo album fotografico con le foto prese dai loro interessanti blog, dove è stato possibile, come per comprenderle tutte in un abbraccio virtuale.


sabato 6 marzo 2010

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

E non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere aggiungo io. Ma mi chiedo: "Serve ancora protestare così come abbiamo fatto oggi a Brescia quando l'obbiettivo della protesta ha chiuso da tempo orecchie, occhi e ..borsa per i cittadini meno abbienti e si vanta di aprirli per chi non ne avrebbe bisogno, come la Regione Lombardia, Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi?
Vi chiedo solo di cliccare sul link sotto la fotografia e di leggere attentamente la disparità di trattamento che la Regione Lombardia riserva alle scuole pubbliche e a quelle cosiddette paritarie e poi di trarre le vostre conclusioni




P.S Per vedere le foto della manifestazione sfogliate la slideshow dopo aver cliccato su questo link Manifestazione a Brescia per una Buona scuola Pubblica

sabato 13 febbraio 2010

San Valentino: messaggi d'amore sui muri

Oggi S. Valentino è diventata una festa prevalentemente commerciale, perciò ho voluto approfondire le mie conoscenze e cercarne l'origine e il motivo per cui questo santo è diventato patrono degli innamorati di tutto il mondo. Sulla vita di San Valentino, protettore degli innamorati, si hanno notizie che spesso si mescolano e confondono con la leggenda. Le fonti non aiutano a comporre un quadro unitario, confondendo personaggi diversi, vissuti in epoche differenti. Per chi è curioso di saperne di più può trovare approfondimenti QUI o QUA .

Da parte mia voglio farvi omaggio di questo piccolo album fotografico dove ho raccolto, nel corso delle mie gite in bicicletta e lungo i percorsi quotidiani nella mia città, alcuni messaggi d'amore scritti sui muri, completati da altri sul tema, trovati su siti web.
Non è certo un atto di civiltà scrivere sui muri e mi sono chiesta più volte cosa spinga certe persone, nell'era della tecnologia, degli sms e degli MMS, più veloci, immediati e...legali, ad utilizzare questo metodo per dichiarare il loro amore per qualcuno, ma non son riuscita a darmi una risposta. Tuttavia ritengo che siano sempre meglio delle scritte razziste ed inneggianti alla violenza e ad ogni tipo di intolleranza.
Sono messaggi a volte semplici e commoventi, altre volte più complessi e sibillini; alcuni ingenui, altri maliziosi ed audaci, altri ancora scherzosi, ironici, curiosi e originali.
Parlano di amori segreti, inconfessabili, corrisposti e non, eterni e ..a tempo determinato, urlati a lettere cubitali, o scritti in un angolo nascosto a caratteri microscopici. Amori appena iniziati o forse già finiti, ma che nemmeno la morte ha cancellato dal cuore di chi li ha scritti. Messaggi pieni di speranza e altri rassegnati, messaggi che citano canzoni note, messaggi sgrammaticati o corretti da altre mani, messaggi completati da cuori trafitti o scritti dentro questi cuori, messaggi a tinte brillanti ed altri scoloriti dal tempo, ma tutti MESSAGGI D'AMORE.
Ecco anche solo per questo motivo mi sento di assolverli per aver sporcato i muri di palazzi, parchi, marciapiedi, perché vanno oltre il giorno dedicato agli innamorati, perché ognuno nel leggerli può sorridere, sentirli un po' suoi, immaginare la storia e i protagonisti che stanno dietro quelle parole e quei disegni.
E quando una mano di intonaco ne copre per sempre uno che leggevi ogni giorno da anni, ti sembra che abbiano cancellato anche un pezzetto della tua vita e quel sentimento che ne è l'origine. La cura di Franco Battiato

sabato 6 febbraio 2010

Ci sono abbracci e.... abbracci


Un abbraccio di 30 anni fa rivissuto oggi

Ad eccezione di quello della " gentile Signora", come la chiama qui il mio amico blogger Aldo , che, fortunatamente per ora, mi ha solo sfiorato qualche volta, penso che tutti gli abbracci facciano stare bene non solo chi li riceve, ma anche chi li dà, come scrivevo tempo fa in questo post, ispirata dal principio dell'abbraccio letto da Teresin. Tuttavia penso che l'abbraccio ricevuto da un bimbo che non sa ancora parlare, dia una sensazione unica che comprende tutte quelle suscitate da tutti gli altri abbracci. E' l'emozione che ho provato io domenica scorsa, ricevendo il primo abbraccio spontaneo e consapevole dalla mia adorata nipotina Francesca.

Ora cercherò di raccontarvela così come l'ho vissuta e fotografata con la mente e col cuore, perché è stata così inaspettata che non si è potuta riprendere in altro modo.

Era la prima volta che Laura non avrebbe portato la sua pappa, perché, da quando si fermava a pranzo all'asilo nido, voleva mangiare da sola e come "i grandi". Tuttavia ho cercato di preparare qualche cosa di semplice e gustoso nello stesso tempo, senza dimenticare i gusti degli adulti.
Francesca, nel suo seggiolino agganciato a capotavola, appena arrivata, ha subito fatto festa, battendo le manine, al piatto degli antipasti, preparati per ingannare l'attesa, mentre in forno cuocevano gli gnocchi di semolino alla romana.Mentre sgranocchiava golosamente un tronchetto di sedano farcito con una crema di caprini freschi e ricotta e una barchetta di finocchio con yogurt greco e julienne di carote, lanciava gridolini di gioia con sorrisi che mi allargavano il cuore.
Ogni nuova portata veniva accolta dai suoi applausi e dimostrava la sua impazienza di assaggiare i cibi per lei nuovi, sottolineandoli con degli " ancoa..ancoa" mentre mamma Laura sminuzzava la sua porzione per raffreddarla più in fretta. Così dopo il successo dei gnocchi alla romana, ha gradito anche una fetta del polpettone di carne con ripieno tricolore, una tazzina di macedonia di frutta e mezzo fagottino di sfoglia con ripieno di mele e uvetta. Al termine del pranzo ha scorrazzato gattonando un po' per la casa, mentre preparavo il caffè per noi grandi ed infine, dopo un tentativo fallito di farla addormentare nell'ex letto del suo papà, ha fatto un bel sonnellino nel mio lettone, con la sua mamma.
Al risveglio ha accennato ad un pianto mentre la rivestivano per tornare a casa sua, ma, appena sono apparsa, ha proteso le sue braccia verso di me sorridendomi e, quando mi sono avvicinata per prenderla in braccio, mi ha dato un abbraccio così tenero e nello stesso tempo così forte che mi ha sorpreso e sconvolto insieme perché sentivo che voleva dirmi tante cose: il suo grazie, il suo affetto, il piacere di essere stata con noi. Il calore di questo abbraccio mi ha commosso fino alle lacrime, mi ha fatto battere il cuore come un colpo di fulmine, come al primo incontro d'amore, riassaporare il gusto della vita e di altri abbracci, mi ha reso ancora più felice di essere nonna di questa splendida creatura, mi ha fatto pesare di meno le contrarietà della vita quotidiana di questa settimana e ha cullato i miei sogni, dove sentivo il profumo della sua pelle delicata e morbida che aveva dormito sul mio cuscino.
Credevo di non aver più molto di interessante da dire in questo blog, ma parlandone con Gabriele che ha provato la stessa sensazione ho voluto rendervene partecipi, perché è la cosa più bella che mi sia capitata in questi giorni e perché, come dice Leo Buscaglia,
" Nessuno è troppo grande per un abbraccio".