Ieri ho festeggiato il 1° maggio 2022 con mio marito Gabriele, facendo una bella passeggiata in Castello sul colle Cidneo che domina Brescia, la nostra città, al termine della quale ci siamo fatti questo selfie con alle nostre spalle un bel panorama da inviare a nostra nipote Francesca, come ringraziamento di quello da lei inviatoci con la sua squadra di nuoto sincronizzato, in cambio dei nostri auguri, per la partita disputata con un buon risultato, con la foto di un mazzo di mughetti, simbolo augurale del 1° maggio. Oggi 2 maggio, dopo più di un anno di assenza, festeggio la Giornata mondiale dei blogger (World Bloggers’ Day), nata nel 2010, a Cepu (Filippine) per celebrare
l’inalienabile facoltà di espressione è una priorità da non
sottovalutare, se si considera che non pochi blogger sono morti per
difendere fino alla fine la propria libertà di parola, denunciando
violenze e soprusi spesso taciuti dai media tradizionali. Tra questi Omid Reza Mir Sayafi, blogger e giornalista iraniano, morto alla soglia dei trent’anni, mentre era incarcerato per quanto pubblicato e Zakariya Rashid Hassan al-Ashiri,
del Bahrein, ucciso dopo solo sette giorni di arresto e il
brasiliano Edinaldo Filgueira, assassinato da uomini armati all’uscita
dal lavoro a causa delle critiche pubblicate nei confronti del governo
locale.
Ai più fortunati è stata solo revocata la
nazionalità, come Phạm Minh Hoàng, vietnamita costretto
all’esilio in Francia, accusato di aver violato la sicurezza nazionale.
Insomma, un blog non è semplicemente uno spazio per esprimersi online, ma è la dimostrazione che si può avere uno spazio in cui esprimersi liberamente, a volte anche a costo della propria vita. Ecco perché, oggi, è importante festeggiare.