Questo blog era nato per scambiare chiacchiere in libertà con gli amici dei forum e delle chat di finanza e con tutti quelli che avessero voluto aggiungersi. Lo scopo per cui è nato però è venuto a mancare. Tuttavia mantengo il titolo con cui ho esordito, perché, in seguito alle dolorose vicende che hanno segnato il 2008,suo primo anno di vita, l'investimento in affetti, realizzato dalla sua apertura, mi ha procurato un arricchimento interiore molto superiore.
Anch'io ieri ho potuto partecipare alla finale dell’“ITACA A.I.L CUP” e dare il mio piccolo contributo alla riuscita di questa manifestazione. Cliccando QUI potrete leggere il resoconto della giornata ricca di emozioni, commozione e speranza, pubblicato sul sito del Circolo Fraglia Vela di Desenzano del Garda, che ha organizzato la manifestazione, cui vorrei aggiungere questo breve filmato di Youtube, girato da mio marito durante la regata a bordo dell'imbarcazione Hellcat, comandata da Luciano Gnocchi con gli skipper Marco e Aldo (?), e durante i momenti salienti della giornata. Il momento più commovente però è stata la consegna alla mamma di Andrea Zani della bandiera con la fotografia di suo figlio, firmata da tutti i partecipanti al Giro d'Italia in barca a vela e alle regate sul lago del Progetto Itaca. Andrea è stato il più convinto sostenitore di questa iniziativa e proprio ieri avrebbe festeggiato il suo compleanno. Sicuramente anche lui ci ha dato una mano da lassù a far splendere il sole su questa giornata, rendendola davvero indimenticabile. Personalmente ho avuto la bella soddisfazione di ritirare, a nome dell'equipaggio della barca Hellcat il premio offerto da Francesco Renga, testimonial della manifestazione, per il 9° posto conquistato nella regata e un applauso particolare per la torta fredda al cocco che ho preparato, come contributo alla riuscita dell'ottimo pranzo. Il mio ringraziamento particolare va a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questo mio sogno, ma soprattutto alla mia “fatina/psicologa” Silvia, che ieri non ha potuto essere presente al coronamento della sua fatica, a causa di un importante impegno per la sua vita futura, per cui le faccio un augurio immenso e alla simpaticissima infermiera Carla del day Hospital di Oncologia medica, che oggi in reparto mostrava con fierezza il pesante trofeo vinto dalla barca Ines, del quale è stata nominata custode per meriti sul campo.
Per vedere il filmato della regata cliccare QUI. Per vedere l'album su Picasaweb cliccare QUA
“Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi” diceva la volpe al Piccolo Principe. E a me lo dice una piccola rosa rossa, avvolta in carta cellophanata che mi mostra il suo bocciolo scarlatto nel vaso in cui l'ho messa una settimana fa, omaggio di una carissima amica che con questa rosa mi ha dato una lezione di vita. Un vecchio adagio dice che la bellezza delle rosa dura lo spazio di un mattino, invece io la ammiro da una settimana, sempre bella, col suo lieve profumo e ogni volta rivedo la scena in cui mi è stata donata.. Ali entra nella pizzeria affollata col suo mazzo di rose tra le braccia e si ferma al nostro tavolo, dove accenna ad appoggiare uno di quei fiori, ma si allontana subito, con un sorriso mesto e senza una parola, rassegnato per la nostra indifferenza. Il giro della sala non ha miglior successo presso gli altri avventori e Alì si sta già avviando verso l'uscita, quando l'amica Renata lo chiama e lo invita ad offrirmi una rosa, allungandogli l' euro richiesto ed aggiungendone un altro per il caffè. Gli occhi di Alì si illuminano pieni di riconoscenza e il suo sorriso si fa radioso, mentre si congeda accennando un inchino ed un gesto di ammirata approvazione. Ringrazio l'amica per l'omaggio inatteso e rimango colpita dal commento al suo gesto. “ Mi fanno venire il nervoso le persone che fanno sfoggio di generosità e ricchezza con me, che non ne ho bisogno e fingono di non vedere gli sforzi dei tanti Alì che cercano di guadagnarsi onestamente da vivere, giustificandosi che non si possono aiutare tutti! Io non posso aiutarli tutti, ma farne contento uno sì!” Ecco forse il segreto della lunga durata della vita di quella rosa sta in quello slancio di Renata che ha visto quella rosa con gli occhi del cuore e nello sguardo pieno di riconoscenza di Alì nel porgermela. Una bella lezione di vita. Grazie amica mia!
La giornata è iniziata sotto i migliori auspici. Sveglia alle 6,30 con un cielo terso e un'aria frizzantina che mi ha messo subito di buonumore, dopo il caldo soffocante dei giorni scorsi. A Jerago ci aspettava Jasna per festeggiare con qualche giorno di ritardo il suo compleanno, ma ci ha suggerito di dedicare la mattinata al percorso della magnifica ciclopedonale intorno al lago di Varese, nei luoghi che hanno visto gli anni felici della mia infanzia e le siamo molto grati per questo suggerimento anche se ci sarebbe piaciuto fare questa gita con lei e la sua bella famiglia.
Gabriele aveva già caricato le nostre vecchie bici sull'automobile e alle 7,30 eravamo pronti per partire.
Alle 9,30 eravamo ad Azzate, dove inizia uno dei più bei percorsi ciclabili che conosca, adatto ad ogni età, rispettoso di un ambiente naturale, molto vario, tra i più suggestivi e ricchi di scorci panoramici, che si snoda tra un alternarsi di fitti boschi cedui, con relativo sottobosco, prati ancora verdeggianti e campi coltivati. Il percorso in bici di 29 km si compie in due ore, ma ci abbiamo impiegato un po' di più. perché abbiamo fatto una deviazione a Gavirate, per comperare i dolci tipici del paese e nel parco del Lido di Schiranna abbiamo dovuto uscire dal tracciato a causa di una gara non segnalata precedentemente.
Alle 12, caricate le bici, siamo partiti alla volta di Jerago, dove Jasna e Monica stavano spadellando dalla mattina alle 7 per un pranzo luculliano a base di pesce, degno dei migliori ristoranti, innaffiato da un ottimo Vermentino di Toscana e completato da una deliziosa e raffinata torta di compleanno. Il tutto allietato dalla simpatia contagiosa, che sprizza da tutti i pori, di Ezio e dalle trovate della più taciturna e misteriosa Zoe. Il tempo in compagnia di Jasna, Alessandro, Monica, Pasquale e Arianna è letteralmente volato e di questo pomeriggio rimane traccia nel secondo album, ma soprattutto nei nostri cuori e nelle nostre menti, per la gioia di esserci ritrovati e di aver aggiunto un tassello in più alla nostra amicizia Per sfogliare l'album della gita in bici cliccareQUI per vedere quello del pranzo da Jasna invece QUA usando le frecce sopra la prima foto
E' stata dura ma ce l'hanno fatta! Per ora solo la foto scattata col mio cellulare all'arrivo a casa. I dettagli della quarta tappa di ben 120 km più tardi .
Tappa di ben km 98,6 . La più impegnativa, ma credo la più bella, soprattutto dal punto di vista paesaggistico, perché per due terzi nel cuore del Parco Nazionale dell'Appennino. E' iniziata di buon mattino per affrontare ancora freschi e riposati i 13 km di salita impegnativa per arrivare al passo. Salita più dura del previsto, ma arrivati in cima e scollinato verso Vaglie hanno avuto la cattiva sorpresa di trovare una salita imprevista fino a Busana, dove sono arrivati verso le 14 . Dopo una breve sosta per il pranzo, li aspettava una serie di saliscendi nell'alta valle percorsa dal torrente Enza. Alle 16,30 nella telefonata a 40 km dalla meta ho sentito Gabriele per la prima volta molto affaticato, ma ancora ottimista, perché ormai erano arrivati in pianura. A Traversetolo, alle porte di Parma, Andrea, figlio di Elio, li aspettava impaziente. L'arrivo alle 18,30. Doccia veloce e una bella pizza hanno rimesso in sesto i nostri impavidi, che ora godono il meritato riposo prima dell'ultima tappa, la più lunga da Parma a Brescia, ma fortunatamente tutta pianeggiante.
Eccomi ad aggiornare gli amici curiosi sul proseguimento del Cammino dei nostri due temerari.
La tappa di ieri è stata abbastanza facile, perché prevalentemente pianeggiante, ma resa più dura dal sole cocente e dall'afa, non rispettosi delle previsioni meteo che volevano un abbassamento delle temperature anche nella zona tra Livorno e Lucca.
L'avventura era iniziata ancora sabato mattina con la partenza da Brescia in macchina con porta-bici e méta Viareggio, ospiti di Elio e Beatrice, che il mattino seguente ha accompagnato i nostri 2 prodi a Livorno, punto di partenza del Cammino di S.Giulia, patrona della città. Qui è iniziata la traslazione delle reliquie della Santa, provenienti dalla Corsica, alla volta della nostra città, in epoca Longobarda, come potrà meglio approfondire chi avrà voglia di navigare nel sito che vi ho linkato nel post precedente.
Dopo un breve incontro con alcuni esponenti della Compagnia di S.Giulia di Livorno, Gabriele ed Elio hanno iniziato a pedalare sul percorso tracciato nella prima mappa, facendo due soste laprima a Caprona, citata da Dante nella Divina Commedia e dominata dalla suggestiva torre su uno sperone roccioso ,dove hanno potuto visitare la Pieve di S.Giulia
e la seconda a Buti, con una sosta per un pranzo ristoratore. Nel primo pomeriggio, una breve visita alla bella città di Lucca in attesa di Beatrice per il ritorno a Viareggio per la notte, dopo 62 km. Questa mattina la seconda tappa più impegnativa con ripartenza da Lucca e prima sosta ad ammirare il suggestivo Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano Quindi, lungo la bellissima Garfagnana, i primi saliscendi e scollinamenti e qualche ora senza notizie e tanta apprensione, nonostante Gabriele nelle precedenti telegrafiche telefonate abbia cercato di rassicurarmi sulle condizioni fisiche di entrambe i... giovanotti. Finalmente alle 14 la chiamata da Camporgiano, dove si sono rifocillati e poi da Piazza al Serchio, ai piedi della salita più impegnativa della giornata, ripartiti verso la meta di Sillano, nel cuore del Parco dell'Appennino, con un clima decisamente più gradevole di ieri , che ha mitigato in parte la fatica dell'arrampicata. Dopo 68 km, una bella doccia ristoratrice, la cena e il giusto riposo nell'unico accogliente albergo della ridente piccola località collinare prima della nuova fatica di domani con destinazione Parma. Ho qualche difficoltà a postare immagini con Google oggi, perciò vi ho linkato i siti dove potrete vedere alcune delle località toccate con alcune note storiche e di cultura, in attesa di quelle scattate dai nostri due pellegrini .
Elio e Gabriele, legati da un'amicizia quarantennale e dalla passione per la bicicletta, ma spinti da motivazioni diverse, hanno deciso di affrontare questa sfida per realizzare il progetto nato 6 anni fa, durante un'indimenticabile vacanza in Corsica, come potrete leggere cliccando QUI e ripercorrere insieme sulla due ruote le strade della storia, reinventando un percorso cicloturistico, Il Cammino di S.Giulia, sul modello del più famoso Cammino di Santiago,in quattro tappe da Livorno a BresciaOggi hanno appena concluso felicemente la prima tappa da Livorno a Lucca .
Avrei voluto esserci anch'io con loro, ma cause di forza maggiore non mi hanno permesso di fare in tempo un adeguato allenamento, perciò li seguirò col pensiero, attraverso le pagine di questo blog, condividendo con voi gli appunti di viaggio di questo cammino, tappa per tappa, emozioni, ansie, speranze, che al loro ritorno saranno corredate da fotografie e filmati di questa nuova ed entusiasmante avventura.
I link evidenziati in rosso vi porteranno ai siti e alle immagini di questo progetto, nato a Nonza,un paesino aggrappato a uno speroso roccioso, a picco sul mare di Corsica, per poi viaggiare nelle nostre menti e nei nostri sogni ed arrivare oggi alla soglia della sua realizzazione, grazie a chi ha avuto il coraggio di mettersi alla prova.
La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein)
Ti fa stare bene, ti dà la possibilità di sentire, di parlare, di vedere il mondo da un'altra angolazione. La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa tornare ragazzo. (Davide Cassani
Scrivere su questo blog, a volte per me, è come rimarginare una ferita, un raddrizzare sulla pagina qualcosa che è andato storto nella vita. Ma, spesso, più scrivo più la ferita mi sembra grande e che non si possa mai rimarginare o che i paletti da raddrizzare non finiscano mai. Anzi lo scrivere pare faccia riaprire ferite che sembravano guarite da tempo o cadere i paletti che avevo creduto di raddrizzare.
Poi rileggo la pagina e subito mi sento meglio e scopro che la ferita non sanguina più, che le parole uscite dalla tastiera hanno ricucito i suoi lembi con un filo più forte, stendendoci sopra una patina resistente che ha sbiadito la cicatrice, mentre una bella fila di paletti dritti e ridipinti di vernice fresca, rinforzati dai miei scritti, segnano le tappe dolorose della mia vita e mi rendono fiera di essere quello che sono e ancora più belli anche i momenti di felicità e le esperienze emozionanti che ho raccontato.
Se poi qualcuno li legge e ne trae qualche sollievo per le sue ferite allora riesco a sorridere anche di quello che mi ha fatto soffrire.
Spesso mi capita di non poter rivolgere la parola per parecchie ore alla mia dolce metà, perché impegnato e concentrato in qualche produzione ..."creativa". A volte la faccenda mi mette di malumore, ma oggi in particolare, proprio quando non riuscivo più a nasconderlo, ecco che mi invia su skype lo stralcio di questa conversazione con un amico e, come d'incanto, la stizza lascia il posto ad una bella risata e alla considerazione di quanto sia importante vivere la vita in generale e quella di coppia in particolare con un pizzico di humor, per sciogliere le tensioni e le incomprensioni momentanee e sdrammatizzare perfino la morte. "Fatta anche questa! Lo sai che faccio anche i ritratti fotografici.... "post mortem" ? La gente non si fa mai fare un bel ritratto dignitoso prima di decidere di morire Una volta sì che capivano qualcosa! Adesso si fanno fotografie a tutto spiano, ma nessuna degna di rimanere nel tempo per testimoniare la nobiltà del defunto. Per questo io mi faccio/faccio fare ogni tanto una bella foto "da mettere sulla tomba" Così la scelgo io! Mica voglio fare la figura del pistola che poi si merita la foto più bieca e trasandata che gli hanno fatto quella volta a cena, con la bocca piena ed il naso paonazzo! Invece arrivano da me con delle schifezze immonde e mi dicono: "vedi cosa puoi farci!". Fortuna che c'è PhotoShop! Vedi allegato. Paolo? Ti faccio un bel ritratto per il"non si sa mai" ? "
Venerdì scorso ho partecipato alla prima uscita notturna in barca a vela da Salò, nell'ambito del Progetto Itaca di Velaterapia. E' stata la mia seconda emozionante ed indimenticabile esperienza.
Ero abbastanza caricata anche da 17 giorni di rilassanti vacanze in Sardegna, ma soprattutto dall'esito rassicurante della prima colonscopia di controllo.
Tuttavia questo nuovo evento ha dato ulteriore impulso al mio ottimismo nell'affrontare la vita e quello che mi attenderà in futuro e inoltre ha accresciuto le mie conoscenze del linguaggio usato nella navigazione a vela, grazie soprattutto a Giovanni, il simpatico e bravissimo comandante della barca Luce e ai miei nuovi compagni di equipaggio.Questa volta ho avuto la possibilità di essere al timone della barca e di dirigerla verso il porto proprio nel momento più difficile della navigazione, per la mancanza di vento, ma il mio comandante mi ha detto che me la sono cavata egregiamente e questo mi ha riempito di soddisfazione e mi ha fatto trovare altre analogie fra la vela e la vita.
Vivere la vela, infatti, è un po' come vivere la vita.
L'importante è capire da che parte soffia il vento, se la barca naviga con le mura a dritta o a sinistra e perciò quando, a chi e a che cosa dare la precedenza.
Questo è il motivo del titolo di questo post, che richiama il testo di questa canzoneSenza rottadi Massimo Schiavon, un cantautore scoperto da poco.
Se cliccate QUI potrete sfogliare con le frecce in alto l'album delle immagini scattate da mio marito Gabriele, che, grazie a Silvia, ha potuto condividere con me questa magnifica esperienza.
Cause di forza maggiore mi impediscono spesso l'accesso al blog e ad alcune funzioni per inserire foto e album. Il rientro dalle vacanze è sempre traumatico, ma stavolta ho l'impressione che la nostra libertà stia per essere severamente limitata. Spero di sbagliarmi.
Intanto vi do un assaggio con una foto panoramica della zona della Sardegna dove ho trascorso le vacanze prima che arrivasse il fuoco a divorare ettari di macchia mediterranea.
Vacanze desiderate, sognate, sospirate, rimandate, strameritate in questo angolo di Paradiso fra queste rocce levigate e modellate dal vento, in una terra che adoro, dove ho tanti amici che ritrovo spesso anche qui. A tutti quelli che mi vogliono bene un arrivederci presto e un augurio a tutti di poter trascorrere giorni sereni, non importa dove, ma con chi amate e vi ama.
Ci sono prof. che vogliono essere chiamati professori e ci sono professori che amano essere chiamati prof Ci sono prof. che esigono il rispetto dai propri allievi e ci sono prof che il rispetto se lo conquistano sul campo Ci sono prof che puniscono severamente gli errori degli allievi e ci sono prof che cercano di capirli e di prevenirli Ci sono prof che insegnano solo la loro materia e ci sono prof che cercano di insegnare a vivere Ci sono prof che ritengono di sapere tutto e ci sono prof che sono coscienti di sapere solo una piccolissima parte del tutto Ci sono prof che non sopportano di essere contraddetti e ci sono prof che cercano il dialogo coi propri allievi Ci sono prof. fannulloni e ci sono prof che non conosco orari nello svolgere il loro lavoro Ci sono prof che amano essere ringraziati dagli allievi alla fine dell'anno scolastico o di un ciclo e ci sono prof che li ringraziano pubblicamente con un post e nei loro siti preferiti http://educazione-tecnica.blogspot.com/2009/06/profe-lo-sa-che-non-avevo-mai-visto-una.html Ci sono prof che amano doni preziosi, ma ritengono di esserseli meritati e ci sono prof che si commuovono per un dono scherzoso simbolico
Fior di carciofo per il prof. dalla IIID 2009 Bettinzoli-BS
Ho la fortuna di conoscere un prof della seconda categoria e di dividere con lui la mia vita e i lati positivi e negativi di quella che ritengo ancora una missione prima che una professione, ma so che ce ne sono molti come lui perciò a tutti dico GRAZIE PROF!!! NON MOLLATE!!!!!
Ieri sera ho avuta la gradita visita di Dario M., uno dei fortunati partecipanti al Giro d'Italia in barca a vela da Genova a Venezia del Progetto Itaca. Aprirà presto un blog dove racconterà per immagini questa fantastica avventura. Intanto vi posso dare un anticipo con questa slideshow , che potrete attivare cliccando sulla prima immagine, dal sito di Campione Sailing.Anche se l'ultimo porto non ha potuto essere raggiunto per le avverse condizioni del tempo, come potete leggere cliccando QUI, si può dire che l'impresa ha avuto un grande successo e una forte risonanza. Ne hanno parlato anche i TG3 di tutte le regioni toccate che potrete vedere da questi 3 link di Youtube
Qualche giorno fa questa bellissima gita in bici con Gabriele lungo la ciclopedonale, che si snoda per 5 km sulle rive del lago d'Iseo tra gli abitati di Vello (frazione di Marone) e Toline (frazione di Pisogne) in uno dei più suggestivi paesaggi lacustri del nostro bel Paese, mi ha ispirato alcune riflessioni sulla vita in generale e su quella di coppia in particolare. Siamo partiti con tanto entusiasmo in una splendida giornata, con ben presente la meta da raggiungere e l'itinerario da percorrere, come quando abbiamo iniziato il nostro cammino insieme nella vita. Ma arrivati sul posto, appena scaricate le biciclette dall'automobile, ecco all'orizzonte profilarsi i primi nuvoloni portati da folate improvvise di vento, che increspano le acque del lago, come le difficoltà e gli imprevisti dei mesi precedenti il matrimonio hanno qualche volta incrinato l'armonia della nostra vita a due che stava per iniziare. Appena fuori dall'abitato di Vello un cartello e uno sbarramento ci avvisano che su alcuni tratti della strada incombe il pericolo di caduta massi, ma decidiamo di entrare ugualmente nella prima galleria, proprio come abbiamo fatto quando abbiamo ascoltato gli avvertimenti di amici e parenti sulle difficoltà che ci attendevano lungo il percorso di vita che intendevamo intraprendere, ma abbiamo deciso che valeva la pena affrontare anche qualche incognita e qualche pericolo, perché eravamo sicuri che l'amore che ci univa ci avrebbe aiutato a superarli. Dopo qualche centinaio di metri ecco aprirsi nel buio della galleria un arco di luce che inquadra un bel paesaggio sull'altra sponda del lago, che posso paragonare alle nostre prime splendide ed avventurose vacanze insieme. Ogni tanto la ciclopedonale si allarga e si affaccia sul lago, dominata da rocce a strapiombo da cui spuntano per incanto cespugli di fiori che hanno del miracoloso, proprio come lo è stata la nascita del nostro unico figlio. Le gallerie si susseguono numerose, come lo sono stati i periodi bui più o meno lunghi della nostra vita, resi più belli da quelli felici proprio come le terrazze che si affacciano sul lago tra una galleria e l'altra della ciclopedonale. Una sosta in uno spiazzo per fotografare una famigliola di anatre che nuota controcorrente, quasi a simboleggiare qualcuno che ha deciso di percorrere un cammino diverso dal nostro, forse più difficile, ma non per questo meno degno di essere apprezzato.
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Qualche ciclista ci supera con la bici da corsa, altri che ci avevano preceduti ritornano indietro, perché cadono le prime gocce di pioggia, come coloro che hanno concluso troppo presto il loro cammino, perché non hanno saputo o voluto apprezzarne tutti i passaggi o si sono arresi alle prime difficoltà.
Noi proseguiamo allungando il passo, incrociando o superando tante persone lungo il percorso: pescatori, ciclisti con snowboard al traino, signore attempate che passeggiano conversando, spericolati pattinatori, addetti alla manutenzione della strada, come le tante persone che hanno incrociato il loro cammino col nostro nella vita, a volte solo sfiorandoci, a volte rendendolo più agevole, a volte intralciandolo, ma sempre per lasciare qualche traccia, più o meno profonda, o significativa, ma ugualmente importante.
Ci affacciamo di nuovo sul lago ad ammirare la famigliola di anatre che ritorna, questa volta seguendo la corrente, come chi fra i nostri cari ha deciso di seguire e continuare il nostro cammino, ma in modo autonomo, anche se sotto il nostro occhio vigile e premuroso.
La meta della nostra ciclopasseggiata si avvicina. Scorgiamo l'abitato di Toline dietro la curva della punta delle Croci bresciane, ritrovo di surfisti. La mia mente corre a questi ultimi anni della nostra vita, costellati di croci di persone care che non ci sono più e che ci hanno spianato il cammino.
Un velo di tristezza copre per qualche attimo la gioia di questo percorso e le gocce di pioggia si confondono con le lacrime di commozione che non riesco a trattenere.
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La strada asfaltata finisce: per raggiungere Toline bisognerebbe percorrere un sentiero sterrato, stretto, pieno di rovi e di spazzatura lanciata dalle auto in corsa dalla strada statale che lo fiancheggia e mi mette un po' di angoscia.
Spero proprio che l'ultima parte della nostra vita sia più agevole e meno triste, ma sono ben conscia che questo dipenderà anche dalla nostra voglia e capacità di combattere per liberare anche questo pezzo di sentiero.
Il ritorno in senso inverso ci fa scoprire panorami nuovi da un'altra prospettiva, come quando ripercorri le tappe della tua vita sfogliando un album di fotografie e rivivi alcuni momenti in modo più distaccato, scoprendo particolari che, quando li avevi vissuti, non avevi notato.
Alla fine della strada scorgiamo 2 lucchetti dell'amore legati con una catena a una ringhiera sul lago, quasi a simboleggiare il ricordo di questa suggestiva passeggiata pedalando sulla strada della vita e immortalata dalla nostra foto ricordo con autoscatto.
Il filmato di youtube che segue è stato girato da Gabriele quando abbiamo percorso la stessa ciclopasseggiata due anni fa, come pure alcune delle fotografie della slideshow all'inizio di questo post.
Questo è il mazzo di rose virtuale che ho appena trovato sul mio comodino stasera, inviato dall'amica REALE Renata, per festeggiare il traguardo dei..... miei primi 60 anni di vita.
Perciò ho pensato che fosse l'ideale per introdurre il post con cui voglio rendere partecipi di questo evento tutte le persone che mi vogliono bene, con questo album di fotografie, scelte fra quelle che hanno immortalato i momenti più significativi e importanti della mia vita.
Aggiungo solo un GRAZIE GRANDISSIMO a tutti per aver contribuito a renderli degni di essere vissuti.
Purtroppo mancano molte fotografie dei miei primi anni, smarrite nei numerosi traslochi fatti e alcune addirittura distrutte, dopo la morte dei miei nonni che le avevano gelosamente custodite. Nelle poche foto rimaste di me bambina ritrovo molti tratti della mia adorata nipotina Francesca alla quale dedico questo album con tutto il mio amore di nonna.
Per vedere l'album cliccate QUI e poi usare le frecce per sfogliarlo
Ecco un bel video di presentazione del progetto ITACA aggiunto da poco sul sito di Campione Sailing e ora anche su You tube I nostri amici sono arrivati oggi a Civitavecchia e domani partiranno per Napoli (4a tappa del TOUR) Molto interessanti sono anche questi 2 filmati di Mario Ambrogi tratti da Scene di Ordinaria Oncologia, il primo convegno di Oncologia che, come un Gran Premio di Formula 1, sperimenta soluzioni possibili per rendere meno terribile ciò che di suo lo è già abbastanza. Prima parte e Seconda parte vi invito anche a leggere il testo a lato cliccando su ulteriori informazioni e ad ascoltare le parole del relatore.
Oggi alle 10 è partito dal porto di Genova il Giro d'Italia in barca a vela di cui potrete conoscere i dettagli del programma cliccando su questo link nell'ambito del Progetto Itaca, patrocinato dall' A.I.L (Associazione Italiana Leucemie) e dagli Spedali Civili di Brescia. Io ho avuto la fortuna di partecipare alla presentazione e alla prima uscita dell'Itaca day tenutasi sabato 23 maggio dal porto di Gargnano sul Lago di Garda. Vi avevo promesso il racconto dettagliato di quella emozionante giornata, oltre alle fotografie dell'album che vi ho già messo nel mio post del 24 maggio, ma ho voluto rimandare, per motivi vari, fra cui la segreta speranza di potervi aggiungere o il resoconto della seconda uscita da Peschiera del Garda di oggi o addirittura quello della partecipazione a qualcuna delle nove tappe dei questo TOUR di cui ha parlato anche il TG 2 nel servizio andato in onda martedì 2 giugno. Purtroppo questa volta la mia speranza è andata delusa. Tuttavia parteciperanno al Tour d'Italia fino a Napoli Silvia, la simpatica "fatina" che mi ha aiutato a realizzare la prima tappa entusiasmante del mio sogno, Carla, una delle infermiere del day Hospital di Oncologia medica che mi ha seguito nella chemioterapia e Dario, un collaboratore e fotografo dell'A.I.L di Brescia, conosciuto a Gargnano, che mi ha promesso il reportage di questo viaggio, oltre naturalmente al dott. M. Tagliani, lo psicoterapeuta, che ha ideato questo progetto di velaterapia. Perciò mi accontenterò di accompagnare questi amici col pensiero nella loro straordinaria esperienza, rievocando nei prossimi giorni le mie emozioni di quel giorno e augurando con tutto il cuore e un pizzico di sana invidia a loro e a tutti i compagni di viaggio BUON VENTO!!!!!!!
In questo video potrete vedere le barche che parteciperanno a questo TOUR .
"I filari sian disposti ad ugual distanza tra i sentieri ed in numero uguale, non solo per dare spettacolo ad uno spirito vuoto, ma perché non darebbe altrimenti la terra a tutte le piante un vigore uguale, né potrebbero i rami nel vuoto distendersi". (Virgilio)
Questa brano, tratto dalle Georgiche di Virgilio, campeggia inciso su una pietra sulla recinzione di una nota cantina, all'ingresso di un piccolo borgo medioevale della Franciacorta, dove domenica scorsa ho fatto una bellissima passeggiata con i miei cari, fra gli splendidi vigneti di quelle colline.Queste parole hanno suscitato in me alcune riflessioni sulla vita e sul rapporto che ci lega ai figli.
Infatti il nostro compito di genitori e di educatori è come quello del contadino che deve seguire delle regole per permettere a tutte le viti di crescere non solo in bellezza, ma di prendere dalla terra tutto il nutrimento in modo uguale e nello stesso tempo protendere liberamente i loro rami nel vuoto. Allo stesso modo dobbiamo crescere i nostri figli non solo per dare spettacolo, ma perché possano trovare in noi dei punti di riferimento, senza essere soffocati da troppo amore, ma nello stesso tempo possano trovare il loro spazio per affermarsi nella vita
E come il viticultore pianta all'inizio di ogni filare un cespuglio di rose, non solo per abbellire il vigneto, ma perché faccia da spia al suo peggior parassita, l'oidio, e poter così trattare in tempo la vite.......così anche i genitori dovrebbero aver cura di adottare opportuni accorgimenti per individuare in tempo la necessità di un giusto intervento correttivo del percorso educativo dei figli, perché possano crescere sani nello spirito e nel corpo.
Oggi avrei voluto scrivere il resoconto dettagliato della mia uscita in barca di sabato scorso, ma non ce l'ho fatta, perché un fatto più importante occupava i miei pensieri. Infatti oggi ricorre il 35° anniversario della strage di Piazza della Loggia ed è un giorno particolare, come lo è stato 35 anni fa per me, per la mia città e anche per il nostro paese.Anche allora, come in questo periodo, c'erano diverse tensioni sociali che avvelenavano i rapporti fra cittadini, varie categorie di lavoratori e gruppi politici, anche se un po' diverse da quelle che viviamo ora, ma il clima è quello, le premesse purtroppo ci sono e qualcuno cerca di alimentare il fuoco e di dividere anziché unire. Ma oggi, a mio parere, sarebbe ancora più tragico se la storia si ripetesse, perciò vorrei che nessuno dimenticasse e che i nostri figli non debbano mai più vedere stragi come quella e molte altre rimaste purtroppo impunite. Per chi vuole documentarsi sui fatti può cliccare QUI o leggere il mio post dell'anno scorsoo guardare questi filmati di youtube 28 maggio 1974 -La strageI funerali 1 e 2
Eccomi a voi, dopo una giornata memorabile, nello splendido panorama del golfo di Gargnano, sulle acque del nostro bel lago di Garda, con lo sfondo delle cime ancora innevate del Monte Baldo. Ho appena finito di riordinare le fotografie, ma non ancora tutte le emozioni di ieri, perciò per ora accontentatevi di un assaggio guardando la slideshow dell'album appena creato, in attesa di aggiungere quelle dei compagni d'avventura e il racconto dettagliato della giornata.
Questo è il motto del Progetto Itaca di cui vi ho parlato tempo fa in questi due post Itaca:un sogno in un nome e Il sogno si avverae rappresenta un po' anche il mio motto come ho scritto nel mio primo postDopo aver terminato i 6 cicli di chemioterapia ed aver superato positivamente il primo controllo quadrimestrale non pensavo più che avrei potuto realizzare quel sogno. Invece questa mattina la telefonata di Silvia, la studentessa che ha preparato la sua tesi sullavelaterapia, ha rinnovato in me l'emozione di allora e il desiderio di affrontare questa nuova sfida, con il suo gioioso invito a partecipare alla prima uscita in barca a vela, nell'ambito delProgetto ITACA di cui troverete tutti i dettagli cliccando QUI . E' stata una sferzata di entusiasmo, dopo giornate in cui cominciavano a riaffiorare gli antichi timori e un pizzico di depressione. L'appuntamento per la nuova avventura è per sabato 23 maggio al Circolo vela di Gargnano Ce la farò questa volta? Non vedo l'ora di potervi scrivere il racconto, corredato anche da immagini, di questa nuovissima e stimolante esperienza. A presto amici ed amiche e... alla via così... In questa frase che ricorre spesso nel gergo marinaro c’è il senso della vita e la sicurezza di chi prende gli eventi come vengono, con la forza e l’autorevolezza di chi se la può cavare in ogni circostanza: senza timori, serenamente, con calma. "Alla via così” sarebbe bello sentirlo dire con la stessa sicurezza anche dai media, dai politici, dai presidenti delle squadre di calcio, dai manager, dai clienti, oppure poterlo dire a chi dipende in qualche modo da noi o pensare che ce lo dica ...qualcuno lassù Non importa quanto grande è il mare, quanto forte il vento e quanto alte le onde: “alla via così!”....per andare oltre
Questa è una delle poesie che amo di più, perché rappresenta la vita coraggiosa della mia mamma e un incitamento per me a non arrendermi mai di fronte alle difficoltà della vita e, come mamma e nonna, vorrei che lo fosse anche per mio figlio e la mia adorata nipotina. La dedico anche a tutte le mamme blogger che mi sono care, in particolare a Jasna, Janas, Renata, Riri, Ornella, Aliza, a quelle che lo diventeranno e..... a tutte le mamme d'Abruzzo.
Bene, figliolo, voglio dirti una cosa la vita per me non è stata una scala di cristallo. Ci furono chiodi e schegge e assi sconnesse e tratti senza tappeti sul pavimento, nudi. Ma per tutto il tempo ho continuato a salire e ho raggiunto pianerottoli voltato angoli e qualche volta ho camminato nel buio dove non c'era uno spiraglio di luce. Quindi, ragazzo, non tornare indietro. Non fermarti sui gradini perché trovi che salire è difficile. Non cadere adesso perché io vado avanti, amor mio, continua a salire e la vita per me non è stata una scala di cristallo. GRAZIE ...MAMMA ROSY!!!!
Le parole di questo canto liturgico mi commuovono sempre Madre io vorrei
Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo .....
Le esperienze più grandi della mia vita le ho avute quando due vite si intersecavano e due esseri umani riuscivano a comunicare. (Leo Buscaglia)
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Io sto con Emergency
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ANVOLT
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Svegliati e reagisci ai progetti di censura in Italia
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Prevenire è meglio che curare.
Nastro rosa: Campagna per la prevenzione del tumore al seno Clicca sull'immagine per ulteriori informazioni.
Associazione sindrome di Crisponi e malattie rare
19/01/2010 | INIZIATIVA: LE FARFALLE SI SONO MESSE IN TESTA DI FAR VOLARE LE TARTARUGHE
I libri pubblicati dai miei amici blogger ..e non solo
Qui sotto troverete le copertine dei libri pubblicati da persone a me care che hanno avuto una parte importante nella mia vita e in questo blog
La vita rubata
Il diario del calvario di una mamma che ha visto spegnersi la vita di suo figlio Andrea di undici anni per la leucemia linfoblastica acuta, ma che spera con questo libro di aiutare a riaccendere la speranza di guarigione in altri bambini colpiti da questa terribile malattia e nei loro genitori, perché il sacrificio di Andrea non sia stato inutile.
Il dono di Andrea
La continuazione di La vita rubata di mamma coraggio Laura Solimine
Dagherrotipia, Ambrotipia, Ferrotipia. Positivi unici e processi antichi nel ritratto fotografico.
La nuova versione del libro di Storia della fotografia di Paolo Gosio e Gabriele Chiesa.Cliccare sull'immagine per saperne di più ed acquistarlo
La Cicala
Il romanzo d’esordio del mio amico Fabio, una storia vagamente autobiografica che prende spunto dalla malattia genetica con cui combatte da quasi vent’anni. Cliccare sull'immagine per saperne di più e per acquistare il libro
Francesco e il lupo
La nota storia che vede S. Francesco alle prese con il lupo di Gubbio, sceneggiata ed illustrata da Roberto Viesi con la tecnica del fumetto per bambini dai sette anni in su.Cliccare sull'immagine per acquistare
L'ultimo chiuda la morta
UFO rismi: battute... ..dell'altro mondo Il terzo libro di Lino Giusti del Blog a 2 Crepapelle Ridere fa bene alla salute e aiuta a vivere meglio
La forza della vita
La storia vera della piccola Zoe e di Jasna, la sua coraggiosa mamma
La gazza ladra
L'ultima raccolta di riflessioni di Renata Mucci
Caleidoscopio
Raccolta di articoli, lettere ai giornali, post dell'opinionista bresciana Renata Mucci....
Autori per il Giappone
Un'iniziativa dell'associazione Save The Children. Clicca sull'immagine per saperne di più
Lettori fissi
Le ultime perle di saggezza
Avviso per i naviganti e/o aspiranti pirati:
Tutte le foto presenti nel blog, (ad eccezione di quelle nei video di you tube e di quelle prestate dall'amica Janas) sono state realizzate da Luigina e famiglia, e sono disponibili solo quelle che non rappresentano persone o bambini e solo se utilizzate indicando a margine il nome dell'autrice e del blog da dove provengono!
Contro chi voleva impedirci di votare e la voleva solo per sè
La legge è uguale per tutti
Per il referendum sul legittimo impedimento
150° Anniversario dell'Unità d'Italia
17 marzo 2011
Io sto con Greenpeace e ho detto Sì per dire NO al nucleare
Clicca sull'immagine per saperne di più sul referendum del 12-13 giugno visto che la petizione a Maroni per accorpare il referendum alle amministrative è fallita
Poiché i premi ricevuti sono davvero tanti e appesantivano troppo l'accesso al mio blog ho deciso di elencare il titolo del premio ricevuto e il nome del blogger che me lo ha assegnato nell'elenco qui sotto . Cliccando sul nome del premio, chi vuole potrà vederne l'icona e leggere le motivazioni di chi me lo ha assegnato direttamente dal suo blog. Ho lasciato solo l'icona del Premio allo Sviluppo della Mente, ideato da Jasna che lo ha realizzato e da Janas che me lo ha assegnato, perché è stato il primo che ho ricevuto e ho seguito tutte le tappe dalla sua ideazione alla sua pubblicazione.
Premio allo sviluppo della mente
Grazie a Janas per avermelo dato e a Jasna per averlo realizzato!
Altri premi ricevuti tutti ugualmente molto graditi